EDITORIALE: GENOVA PER NOI…
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: GENOVA PER NOI…
Corriere Etrusco “numero 135” del 9 Febbraio 2016.
«Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così, che abbiamo noi prima di andare a Genova, e ogni volta ci chiediamo se quel posto dove andiamo non ci inghiotta e non torniamo più…», così cantava Paolo Conte nel lontano 1975. Genova un posto che proprio deve amare Piombino, visto che in poco più di un anno si è presa due bei regali che dovevano restare in città: la Concordia ed il Festival Estivo.
La finale di questo anno dello show musicale non si terrà infatti nella nostra Piazza Bovio, ma nel Porto vecchio di Genova, lasciando la provincia Toscana per il capoluogo della Liguria. E io auguro agli organizzatori il successo che meritano, perché tornare a Piombino nei prossimi anni sarebbe un passo in dietro che significherebbe molte cose.
Nel frattempo è giunto l’articolo del “Sole 24H” che annuncia una serie di problemi per Rebrab e fa intuire che anche il prossimo 11 febbraio ci sarà poco da aggiungere a quanto detto tra l’azienda e il Governo negli incontri precedenti.
Ma Piombino non molla, e “rilancia” affidando la nuova area artigianale in Colmata alla gestione di una Cooperativa di tipo “B” che appare però sprovvista dei mezzi finanziari necessari ad affrontare la realizzazione di un affare tanto complesso, e che appare inattiva e con il bilancio in passivo. Tutto questo può portare al rischio concreto per l’amministrazione di dover rimediare ad eventuali defiance della Onlus con altri soldi pubblici. E di questi tempi anche il solo rischio non è cosa buona…
La statua di Icaro dietro il Rivellino sembra l’immagine calzante della Piombino di oggi. Chissà se la città, ormai in palese letargo, riuscirà a svegliarsi e riprendere il volo prima dell’inevitabile impatto con la realtà?
Giuseppe Trinchini
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Io credo di no. Ormai Piombino è paese di pensionati,i giovani studiano e se ne vanno pochi altri hanno una propria attività. Il paese è ormai perso.
Il volo? Ma se a fatica si cammina……………..ad ogni modo mi crea più scalpore la “cessione” del Festival che non la Concordia. Mi ricordo un “vecchio” assessore che, pur deriso da molti, riuscì a riempire per più serate Piazza Bovio con il festival e molti ne trassero benefici anche economici. Però và bene così il festival a Genova, Discottanta a Venturina, piano piano portano Piazza Bovio a Pechino ………………. mi vengono i conati di vomito…………