AFERPI: PREOCCUPAZIONE E SPERANZA SULL’INVESTIMENTO
Piombino (LI) – Il crollo del prezzo del petrolio. Sembra questa la causa secondo il quotidiano nord africano «Maghreb emergent» come la causa di tanti conseguenti mali, tra i quali il blocco dei capitali di Issad Rebrab in Algeria. Si parla diuna somma di 600 milioni di euro «per il recupero delle acciaierie», con il patron di Cevital che si augura che l’incontro con il ministro Federica Guidi possa avvenire presto. Infatti l’incontro che si doveva tenere oggi al Ministero è saltato, ed è stato rinviato al 1 marzo 2016, anche se da indiscrezioni si parla addirittura di Martedì prossimo, 16 febbraio come data dell’incontro con il Ministro, che ha l’obiettivo di fare la massima chiarezza sul progetto di investimenti di Cevital a Piombino.
«Ancora rinvii su rinvii ovvero la strategia è di rimandare. Lo slittamento dell’ incontro di oggi al 01 03 16 al MISE dimostra che l’Azienda, per l’ennesima volta, non è in grado di fornire nessuna garanzia seria rispetto alla possibilità di reperire le risorse finanziarie necessarie per incominciare a realizzare il tanto promesso piano industriale in particolare l’acquisto chiavi in mano della nuova acciaieria e del nuovo treno di laminazione per le rotaie, con un investimento che si aggira intorno ai 700 (settecento) milioni di euro e in aggiunta nulla si sa ancora per il progetto Piombino Agroindustria ( altri 200 milioni di euro di investimenti ). Fra l’altro un rinvio di quasi un mese fa pensare che le soluzioni non solo non sono vicine, ma non si intravedono neppure all’orizzonte.
A questo punto i tentennamenti e le attese devono cessare, una volta per tutte. I sindacati hanno il compito di decidere, subito, con i lavoratori una serie di iniziative eclatanti per far emergere finalmente la verità: il modello Piombino è ancora perseguibile o si è trattata di una chimera, da superare immediatamente. Le iniziative suddette devono culminare ( come richiesto anche da 1200 cittadini) nella manifestazione, di tutti i lavoratori e i cittadini del territorio, da realizzarsi, a Roma, nel giorno dell’incontro tra azienda, sindacati e governo e non è certo sufficiente un’ora mezzo di sciopero proclamato per domani che sa di presa in giro per i lavoratori oltre alle assemblee separate per i lavoratori assunti in AFERPI e quelli in CIG metodo che riteniamo profondamente sbagliato perchè divide sempre più i lavoratori , per di più si continua a negare il diritto ai lavoratori dell’indotto di partecipare alle assemblee, come se fossero lavoratori di serie B.
Se i sindacati non sceglieranno la strada della mobilitazione decisiva dovremo dedurne che stiano difendendo non certo gli interessi dei lavoratori e quindi chiedere che si tragga le naturali conclusioni.
Il rientro al lavoro (che sembra prospettarsi) di alcuni lavoratori non può essere, in nessun modo, accettata come moneta di scambio per comprare il silenzio del sindacato e la sua inerzia, di fronte ad una situazione che precipita sempre piu’ verso il punto di non ritorno
Stanchi di essere presi in giro, chiediamo solo la semplice verità sulla realtà dei fatti, i lavoratori non possono più aspettare, per sopravvivere chiediamo ci venga erogato il nostro sudato TFR».
Minoranza Sindacale