PIOMBINO: SETTE DOMANDE A REBRAB, GUIDI E ROSSI SU AFERPI
Piombino (LI) – Minoranza Sindacale, dopo aver Letto sulla stampa i comunicati ufficiali dopo l’incontro al MISE del Presidente di Cevital Issad Rebrab con la ministra Guidi e il presidente della regione Toscana Rossi, vuole fare sette domande ai politici locali e nazionali visto il grande ottimismo che fa pensare che tutto vada bene, anzi meglio, «viste le ennesime assicurazioni e rassicurazioni da parte di Cevital promettendo come suo solito».
Intanto ieri è stato firmato l’accordo sul reintegro dei lavoratori. In base alle rilevazioni delle percentuali di solidarietà per il periodo che va da luglio 2015 a gennaio 2016 e in base al centro di costo e alla percentuale effettuata su quel cdc fino al completamento del 60% Max di solidarietà , dal 1 aprile enteranno in Aferpi n. 205 lavoratori e contestualmente sarà stilata la nuova lista dei nominativi. Come si evince dall accordo, finalmente è passato il concetto della saturazione della % massima di solidarietà del 60%. Un concetto sempre portato avanti dal sindacato e che oggi ha trovato il suo risultato.
Le sette domande di “Minoranza Sindacale”
che chiarirebbero i numerosi dubbi sulla vicenda:
1) Come mai fino alla settimana scorsa i sindacati parlavano di “difficoltà finanziaria che mette in forse il pagamento degli stipendi nei prossimi mesi” allarmando non poco i lavoratori ed ora Rebrab parla di stabilità finanziaria e di “crescita negli ultimi sette mesi”? quale documentazione probatoria ha mostrato? Al MISE hanno verificato con mano gli estratti conto bancari, i libri contabili e quant’ altro è utile in questi casi?
2) Come mai Rebrab dice “siamo qui solo da sette mesi e mezzo” a giustificazione dei ritardi? Gli esperti che sicuramente avrà consultato prima di firmare garantendo la ripresa delle attività siderurgiche dopo 18 mesi non lo avevano adeguatamente informato? E chi ha accettato , istituzioni e sindacati non avevano fatto delle valutazioni tecniche sulle tempistiche ?
3) Le offerte dei fornitori per l’acciaieria elettrica e del laminatoio per rotaie sono state presentate : è stata fatta una scelta e decisa la collocazione? E se no, perché? E quando verrà formalizzato l’ordine e la lettera d’intenti ?
4) Rebrab sostiene che si procede al piano degli smantellamenti: sono state avviate le pratiche per le autorizzazioni? O ci si limita ancora a raccogliere il rame? Sono state avviate le pratiche per le autorizzazioni per le bonifiche dei nuovi siti produttivi?
5) Si assumono 203 lavoratori , questa è una buona notizia : per fare cosa? Sono previsti aumenti dei volumi produttivi e delle turnazioni? O servono solo a fare fumo?
6) Alla Ministra Guidi chiediamo: esiste un piano del governo sul riassetto generale della siderurgia? O almeno esiste l’intenzione di farlo? O ci si limita a chiedere di bloccare l’acciaio cinese, a tutto vantaggio solo di altri paesi europei che un piano siderurgico nazionale ce l’hanno? Il suo dicastero continuerà a permettere ad un investitore di muoversi da solo, senza far rientrare la sua azione in una azione che favorisca l’economia del Paese? È consapevole che questo apre la strada ad altri comportamenti tipo Mordashov! Perché l’Italia non era presente all’ultimo incontro a Bruxelles? Se la Ministra non era disponibile, non avrebbe potuto mandare almeno qualcuno qualificato?
7) Infine una domanda che ci poniamo e che vogliamo condividere con tutti: e se l’obiettivo fosse il 30.06.2017 ? Quando l’azienda non avrà più obblighi di legge a proseguire le attività imprenditoriali e a mantenere i livelli occupazionali stabiliti all’ atto della vendita ?
«Oggi più che mai – conclude Minoranza Sindacale – per avere risposte concrete a queste e ad altre domande che per brevità tralasciamo, chiediamo che i sindacati mantengano la promessa fatta in assemblea di proclamare uno sciopero di 24 ore per il giorno 1° marzo e convocare una grande e partecipata manifestazione aperta a tutti i cittadini, da effettuarsi sotto al MISE .Chiediamo , con forza che sia convocata una assemblea unica per coinvolgere i lavoratori nella preparazione della manifestazione e sensibilizzarli a partecipare numerosi . Tutto ciò per trasformare quello che potrebbe essere un incontro meramente informativo come tanti altri, con elargizione di promesse e buoni propositi, in una vera e propria trattativa, dalla quale uscire vincenti, con impegni precisi della Cevital su tempi e modi della ripresa delle attività e dalle istituzioni su azioni di sostegno al reddito per cassintegrati e disoccupati dell’indotto, oltre all’impegno di sostenere l’uscita dalla crisi delle realtà siderurgiche italiane con una strategia comune».