L’AMIANTO E’ CANCEROGENO CERTO PER INALAZIONE ED INGESTIONE

acqua-rubinettoPiombino (LI) – In questi giorni è un gran parlare di amianto in provincia di Livorno e in particolare in Val di Cornia. Amianto nell’acqua potabile (leggi il nostro articolo denuncia con i dati dell’Arpat qui) e amianto da smaltire nella nuova Maxi discarica che vuole realizzare l’Asiu/Rimateria in Colmata dove interrare i pannelli in fibre di Amianto/Asbesto.Ma nessuno parla dei gravissimi rischi per la salute pubblica.

Il Sindaco di ogni Comune è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Per questo, visti i dati certi pubblicati dall’Arpat (Agenzia regionale protezione Ambiente e territorio) relativi agli acquedotti della provincia di Livorno e Piombino in particolare, e alle previsioni di gestione e smaltimento dell’amianto sul territorio della Val di Cornia, pubblichiamo integralmente questa lettera del Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Pistoia, che dichiara senza mezzi termini che l’amianto è riconosciuto cancerogeno certo, sia per inalazione che per ingestione, «per cui ritiene non dover esistere un limite di tolleranza, nell’acqua potabile, al di sotto del quale possa esserci un limite di sicurezza per la salute umana».

Quali garanzie per la salute pubblica quindi, sulla base di dati certi come quelli dell’ARPAT e dell’IARC?
Quali garanzie documentate le amministrazioni comunali e la società della Salute del territorio hanno fino ad oggi presentato sull’argomento?

Riportiamo integralmente la risposta del Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Pistoia ad analoga domanda fatta dal Coordinamento del Comitato per la Salute della Piana Prato e Pistoia.

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Pistoia, 05 marzo 2016

Risposta alle vostre richieste pervenute, nei due incontri presso la nostra sede e  tramite pec , del 15/01 e 19/01: presa di posizione  sul problema “filamenti di amianto presenti nella rete idrica”.

farmacia-ticketQuesto Ordine ha preso visione della documentazione attinta nel sito web “Focus amianto cemento” (www.autoritaidrica.toscana.it), Piano e Monitoraggio amianto nelle acque potabili della Toscana, dei risultati dei prelievi di acqua per accertare la presenza di fibre di amianto, nonché l’ ampia documentazione, per leggi, decreti e ricerca scientifica dell’Istituto Superiore di Sanità, inviata  il 04/12/2014, in risposta  alla richiesta, da parte di ANEA,  di linee guida in materia di tubazioni interrate di cemento amianto  destinate al trasporto di acqua potabile.: inviata p.c. a Ministero della salute e Regione Toscana.
In “Focus cemento amianto” si legge fra l’altro che…” non esiste alcuna prova seria che l’ingestione di fibre d’amianto sia pericolosa per la salute”….” se è vero che in alcune zone circoscritte (Agliana, Pistoia e Santa Croce sull’Arno) si sono rilevati numeri alti ( di fibre di amianto/litro), è pur vero che stanno sotto i parametri indicati come soglia di attenzione da parte dello I.S.S”. , che fa riferimento ai valori limite di EPA. Inoltre che l’acqua del rubinetto in Toscana è sicura, di buona qualità e rispetta ampiamente i limiti di legge.
Tutto appare  nella norma ed  in linea con le disposizione di leggi e ricerca scientifica.
Per legittimare tale assunto l’Ordine ha voluto consultare anche la letteratura scientifica medica indipendente , la più recente, nonché riferimenti  legislativi europei.

1-Monografia n.100 C della I.A.R.C. (2012)

Da essa si evince:

L’asbesto è classificato in classe 1, ovvero cancerogeno per l’uomo. Inalazione ed ingestione sono le principali vie che espone l’uomo all’amianto.  La popolazione generale può essere esposta all’amianto  attraverso l’acqua potabile.
Le fibre di amianto possono entrare nella fornitura di acqua potabile attraverso  l’erosione dei detriti naturali, il deterioramento dei tubi di cemento-amianto, utilizzati per il trasporto di acqua potabile  (dunque legati a rottura o deterioramento strutturale con  perdite di fibra non più legate al cemento). Esiste una associazione causale (amianto-cancro)  sufficiente per Mesotelioma maligno, Cancro del polmone, cancro del laringe e cancro dell’ovaio. Un tipo di associazione positiva esiste per tumore del faringe, dello stomaco e del colon-retto. La I.A.R.C. considera che l’evidenza scientifica sia sufficiente a definire carcinogene tutte le fibre di amianto (sei fibre), non ponendo numeri di esse, al di sotto dei quali non vi sia possibilità di insorgenza dei suddetti tumori. Per il cancro del colon-retto il gruppo di lavoro fu equamente ripartito sul fatto che le prove fossero abbasta forti da giustificare la classificazione come sufficiente.

2-Atti della  II^ Conferenza  governativa  sull’amianto e le patologie asbesto-correlate.   Venezia-Fondazione Chini- 22-24 novembre 2012

Vengono recepiti  i contenuti scientifici dell’I.A.R.C.. Tutti i tipi di amianto sono riconosciuti cancerogeni per l’uomo in classe 1, ovvero con causalità sufficiente per l’insorgenza di Tumori. Recepiscono che l’esposizione a tali fibre avviene principalmente per inalazione o ingestione, anche attraverso l’acqua potabile, contaminata con fibre di asbesto, in sospensione di essa, per degrado ed erosione  di  siti contaminati (contenitori e tubazioni  in cemento-amianto).
Evidenziano che la recente revisione (IARC 2012) inserisce due nuove sedi  di tumori amianto correlabili, ovaio e laringe, come causa accertata dell’insorgenza di esse. Per i tumori del faringe, stomaco e colon-retto confermano una limitata evidenza del ruolo cancerogeno dell’amianto, (ma non ne evocano l’assenza).

3- Risoluzione del Parlamento europeo del 14 marzo 2013 sulle minacce per la salute sui luoghi di lavoro legato all’amianto e le prospettive di eliminazione di tutto l’amianto esistente (2012/2065 (INI))

–  vista la monografia 100C del 2012 dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) intitolata «Arsenic, metals, fibres, and  dusts: a review of human carcinogens» (arsenico, metalli, fibre e polveri: un’analisi delle sostanze cancerogene per l’uomo)(10) ,

-essendo la fibra di amianto pressoché indistruttibile nel tempo;

– considerando che, malgrado il suo utilizzo sia vietato, l’amianto è ancora presente in un gran numero di navi, treni, macchinari, bunker, tunnel, gallerie, tubazioni delle reti acquedottistiche pubbliche e private e soprattutto edifici, inclusi molti edifici pubblici e privati;

– considerando che, già nel 1977, un gruppo di esperti nominato dalla Commissione europea ha concluso che non sussiste alcuna prova teorica dell’esistenza di una soglia di esposizione al di sotto della quale si può escludere l’insorgenza del cancro e che non è stato individuato alcun livello sicuro di esposizione all’amianto; che questo parere è stato confermato nel corso degli anni da tutti i pertinenti organismi consultivi scientifici; che la giurisprudenza riconosce in generale che non è stata accertata alcuna soglia di esposizione all’amianto al di sotto della quale non sussistano rischi.

–  considerando che i materiali contenenti amianto hanno in genere un ciclo di vita compreso fra 30 e 50 anni; che tale situazione comporterà un aumento dei progetti di ristrutturazione e costruzione, e quindi del numero di lavoratori esposti;

–  considerando che il successo delle regolamentazioni in materia di amianto degli Stati membri è frenato dalla scarsa conoscenza dei materiali contenenti amianto esistenti e dei rischi a essi associati, nonché dalla mancanza di formazione professionale e dalla qualificazione insufficiente dei lavoratori edili e degli addetti alla manutenzione, compresi i professionisti del settore edilizio che lavorano occasionalmente con l’amianto;

– esorta la Commissione a modificare la raccomandazione 2003/670/CE alla luce dei progressi realizzati dalla ricerca medica e a includervi il cancro della laringe e quello dell’ovaio quali malattie legate all’amianto;

–  deplora la mancanza di informazioni fornite da numerosi Stati membri, che impedisce una previsione affidabile della mortalità per mesotelioma in Europa mentre, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il numero di casi di malattie legate all’amianto registrati ogni anno nella sola Unione europea è compreso tra i 20 000 e i 30 000, e si stima che nell’UE più di 300 000 cittadini moriranno di mesotelioma entro il 2030; attribuisce una notevole importanza, in tale contesto, all’informazione e alla formazione dei cittadini nonché agli scambi delle migliori prassi tra Stati membri nell’ambito della diagnosi delle malattie legate all’amianto;

  1. sottolinea che tutti i tipi di malattie legate all’amianto, come il tumore al polmone e il mesotelioma pleurico – causati dall’inalazione di fibre di amianto in sospensione, abbastanza sottili da raggiungere gli alveoli e abbastanza lunghe da superare la dimensione dei macrofagi – ma anche diversi tipi di tumori causati non soltanto dall’inalazione di fibre trasportate nell’aria, ma anche dall’ingestione di acqua contenente tali fibre, proveniente da tubature in amianto, sono stati riconosciuti come un rischio per la salute e possono insorgere dopo alcuni decenni, e in alcuni casi addirittura dopo oltre quarant’anni;

4-I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2015  Testo pubblicato in settembre 2015 in collaborazione fra  A.I.O.M., A.I.R.TUM, e C.C.M. (Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute), la cui prefazione viene firmata dal Ministro Beatrice Lorenzin.

Il testo tratta nel capitolo 7 : Fattori di rischio amianto (pag. 183-188). Amianto e tumori.

Riprende quanto esposto da I.A.R.C. sulla classificazione – classe 1- dell’amianto, di cui elenca le sei fibre, cancerogeno  per l’uomo, ovvero l’esposizione a fibre di amianto è ritenuta causa scientificamente accertata per l’insorgenza delle  neoplasie amianto correlate.

Evidenzia le due vie di esposizione, principalmente per inalazione e per ingestione, precisando anche attraverso acqua potabile contaminata con le fibre di asbesto formatesi per erosione e degrado.

Viene riconosciuta l’assunzione  di associazione causale per  Mesotelioma, Tumore del Laringe, Polmone e Ovaio, mentre riconosce un’associazione positiva, per tutte le forme di asbesto con il cancro di faringe, stomaco e colon-retto.

5- Comunicato congiunto Medicina Democratica e Associazione Medici per l’Ambiente- ISDE Italia. (4 dic.2015)                                                                                

La presenza di amianto nell’acqua potabile toscana

E’ la risposta al comunicato stampa del 1 Dicembre 2015 da parte dell’Autorità Idrica Toscana, in relazione alla presenza di fibre di amianto rinvenute nell’acqua potabile di Agliana, Pistoia e Santa Croce sull’Arno: viene manifestato sconcerto nel leggere la frase “Non esiste dunque alcuna prova seria che l’ingestione di amianto sia pericolosa per la salute…..”.

Le due associazioni mediche indipendenti contestano che nella Monografia n.100C della IARC (2012), di cui riportano la traduzione integrale dall’originale, sia invece chiaramente riportato che :

  1. Inalazione ed Ingestione sono le principali vie di esposizione all’asbesto.
  2. Esposizione attraverso la dieta. La popolazione generale può essere esposta all’amianto attraverso l’acqua potabile. L’amianto può entrare nelle forniture di acqua potabile attraverso l’erosione dei depositi naturali o la lisciviazione (percolazione) da amianto dei rifiuti in discarica, dal deterioramento dei tubi di  cemento contenenti amianto utilizzati per il trasporto di acqua potabili. (Riferiscono i dati del numero delle fibre di amianto/litro delle fonti di acqua potabile in USA). Sottolineano che i rischi di esposizione ad amianto in acqua potabile possono essere particolarmente elevati per i bambini piccoli che bevono sette volte più acqua al giorno per ogni Kg di peso corporeo rispetto alla media degli adulti (National Academy of  Sciences, 1993).
  3. Una associazione positiva è stata riscontrata per tutte le forme di asbesto con il cancro di faringe, stomaco e colon-retto.

Concludono che non vi è assenza di rischio per la salute umana da ingestione di amianto, quando all’interno dello stesso gruppo di lavoro dell’IARC, la metà dei pareri dei componenti era per considerare l’asbesto come cancerogeno certo anche per il cancro del colon-retto.

 

Questo Ordine dei Medici della Provincia di Pistoia, a conclusione della visione e discussione dei documenti, risponde al Coordinamento dei Comitati quanto segue:

  1. L’amianto è riconosciuto cancerogeno certo, sia per inalazione che per ingestione, per cui ritiene non dover esistere un limite di tolleranza, nell’acqua potabile, al di sotto del quale possa esserci un limite di sicurezza per la salute umana. Richiama l’attenzione poiché, in situazioni di rottura delle tubazioni di cemento-amianto, si possono verificare aumenti acuti del numero delle fibre di amianto, di difficile verifica e valutazione.
  2. Riconosce nella presenza, nell’acqua, delle fibre di amianto il suo effetto potenzialmente negativo sulla salute umana, e, alla luce dei dati scientifici oggi disponibili, in mancanza di una certezza scientifica che permetta di escludere ragionevolmente la presenza dei rischi evidenziati, invoca l’applicazione del Principio di precauzione (art.191 UE).
  3. Non ritiene istituzionalmente indicato e corretto rispondere al vostro quesito sulla potestà dei genitori sui loro figli, non essendo di competenza di questo Ordine, pur comprendendo umanamente il vostro disagio.

Il Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Pistoia

 

Scritto da il 6.3.2016. Registrato sotto Foto, scienza_tecnologia, sociale, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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