EDITORIALE: TRA DEBITI, LAVORO, SALUTE E RIFIUTI
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: TRA DEBITI, LAVORO, SALUTE E RIFIUTI
Corriere Etrusco “numero 139” del 8 Marzo 2016.
Lunedì 7 marzo ho partecipato alla sesta riunione mensile di Asiu/Rimateria (Ex TAP) al Perticale per informare i cittadini del progetto di ampliamento della discarica Asiu e di inglobamento di una parte della discarica Ex Lucchini.
L’opera definita già oggi da tutti “Monte Asiu” passera dagli attuali 23-26 metri, fino a 32-36 metri di altezza e 400.000 metri cubi di ampliamento costituiti da 260.000 mc di rifiuti non pericolosi, 70 mila di rifiuti pericolosi contenenti amianto e 70.000 di rifiuti pericolosi. In previsione però c’è anche altre area, già Ex. Lucchini confinanti, da integrare nel progetto in una successiva variante.
Assenti il presidente di Asiu Barbara Del Seppia e tutti i sindaci escluso quello di Suvereto Parodi. Al tavolo il presidente di Rimateria/Tap Valerio Caramassi, insieme all’architetto Guelfo Tagliaferro responsabile della piantumazione intorno alla “nuova” discarica.
Non si può negare che il presidente della “Ex TAP”, conosciuta per essere costata milioni di euro senza aver venduto un chilo di Conglomix (una specie di sostituto del cemento per sottofondi stradali) non abbia detto, seppur usando termini tecnici non alla portata del “popolo”, in modo chiaro quale sia il progetto in discussione.
Sin da subito dal pubblico, sono usciti molti “no” a questo ampliamento per molti motivi, che vanno dal tipo di rifiuto che vi sarà conferito (amianto e altri rifiuti pericolosi e speciali visto che oggi i nostri rifiuti urbani vanno a Grosseto con SEI Toscana), sia per le modalità di stoccaggio, e per finire molte donne residenti in Colmata hanno insistito sulla questione della tutela della Salute pubblica.
Sì perché il problema principale, e fondamentalmente il primo interesse di un Sindaco, che in questo caso è anche proprietario della discarica, deve essere la salute pubblica, che viene prima dei debiti da ripianare o dei 40 posti di lavoro a rischio di una partecipata che oggi con l’ATO Sud doveva, in un mondo normale, essere chiusa.
L’amianto, si sa da almeno 20 anni, è un cancerogeno di tipo 1, e mezza città, a vari livelli, ne è infestata compresa l’area industriale. Questo è chiaramente un problema da risolvere per la sua subdola pericolosità, come un problema da risolvere è lo spolvero di fibre di amianto che già oggi, nelle giornate di vento, volano dall’attuale discarica (che non ha rispettato il progetto originale presentato nel 1997), verso i residenti di colmata e verso Venturina e Suvereto.
«La politica ha delegato Caramassi ad occuparsi della questione compresa la salute pubblica…» è stata l’affermazione a microfoni spenti, di un noto rappresentante del PD. Speriamo almeno che i Sindaci ne siano stati informati, così come siano stati informati che se la discarica partirà nel 2017, raccoglierà rifiuti speciali e pericolosi dal resto d’Italia. Perché se le bonifiche da noi partiranno solo nel 2020 lo scopo principale di tutta l’operazione non può che essere, almeno nella prima fase, il ripiano del debito accumulato da Asiu negli anni, e tutto questo mettendo la salute pubblica, di cui i sindaci sono i primi responsabili, in secondo piano.
Giuseppe Trinchini
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CORRIERE ETRUSCO SETTIMANALE N° 139