TOSCANA: SALE LA PROTESTA SULL’OLIO SENZA DAZI

olio suveretoTOSCANA – Il 10 marzo, come già anticipato, il Parlamento europeo riunito in seduta plenaria ha approvato una misura molto dibattuta in Italia: l’importazione senza dazi in Unione Europea di 35.000 tonnellate in più all’anno di olio d’oliva prodotto in Tunisia. La proposta era stata fatta dall’Unione Europea dopo gli attentati in Tunisia dello scorso anno – quello al museo del Bardo di Tunisi e quello al resort turistico di Susa – che avevano messo in crisi il settore del turismo tunisino: con la nuova misura, le 35.000 tonnellate in più l’anno vanno ad aggiungersi alle 56.700 tonnellate senza dazio già previste dall’accordo di associazione tra UE e Tunisia, portando il totale delle importazioni senza dazio di olio d’oliva tunisino a più di 90.000 tonnellate l’anno.

Appena avuta la notizia definitiva, i produttori pugliesi e Coldiretti, in particolare, hanno chiaramente espresso il loro disappunto e la loro volonta di non fermarsi, e portare avanti la loro battaglia.

«Faremo le staffette dal porto di Monopoli per vigilare” ha dichiarato in un’intervista Gianni Cantele, presidente di Coldiretti, ribadendo poi: “Nessuno si lamenti perché svolgiamo di nuovo il ruolo di sentinelle del made in Italy e chiediamo che vengano intensificati i controlli perché il settore olivicolo, divenuto merce di scambio, non possa essere sottoposto ad un rischio così alto di frodi».

La decisione dell’Unione europea ha creato qualche mal di pancia anche ad Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari dichiara in una nota: «Pur consapevoli dell’importanza degli obiettivi di solidarietà dell’Europa nei confronti dei Paesi terzi in difficoltà, soprattutto in una delicata fase geopolitica come quella attuale – evidenzia ancora Agrinsieme- crediamo che non si possa sempre penalizzare l’agricoltura e in particolare le produzioni mediterranee».

In Toscana, dopo due giorni di silenzio sull’argomento, arrivano i primi dissensi dalla provincia di Livorno dove, da due punti di vista diametralmente opposti, arrivano forti critiche all’operazione.

Riportiamo quindi integralmente la nota di Jessica Pasquini, Vicesindaco Assessore Agricoltura Suvereto, e Alessandro Scipioni, Commissario Provinciale Lega Nord Livorno, su questo complesso argomento.

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OLIO TUNISINO, SUVERETO NON CI STA! LA RISPOSTA SONO I TERRITORI

l'iniziativa "Non solo Olio"

l’iniziativa “Non solo Olio”

Il Comune di Suvereto ancora dalla parte degli agricoltori. Questa volta è a fianco degli olivicoltori, penalizzati dal provvedimento dell’Unione Europea che prevede l’aumento delle importazioni dell’olio tunisino in Italia.

L’Europarlamento ha infatti approvato l’accordo di aiuti alla Tunisia che comprende anche la quota aggiuntiva per l’importazione senza dazi nella Ue di 35.000 tonnellate in più l’anno di olio d’oliva nordafricano, che andrebbe ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia.

“Pur condividendo gli obiettivi di solidarietà dell’Europa verso i Paesi in difficoltà” commenta il sindaco Parodi “si tratta di un favore alla lobby degli imbottigliatori, una mazzata ai produttori e un pericolo per i consumatori. Sconcerta il voto favorevoli degli europarlamentari italiani, a partire da quelli del PD.”

La decisione del parlamento europeo va contro il lavoro degli agricoltori, in un momento in cui l’olio extravergine di oliva italiano subisce già colpi pesanti provenienti dalla contraffazione e dalle frodi, e nonostante tutto si sta qualificando come prodotto di eccellenza anche al di fuori dei confini nazionali, con grande impegno dei nostri produttori.

“Anche noi come amministrazione comunale siamo impegnati nella valorizzazione di questo prodotto “ continua l’assessore all’agricoltura di Suvereto Jessica Pasquini “favorendo il rapporto diretto consumatore-produttore, promuovendo il prodotto sui mercati, organizzando convegni sulle proprietà nutrizionali e salutistiche.”

La cattiva annata del 2014 aveva avuto almeno il merito di accendere i riflettori sull’olio evo e di mettere in guardia dai prezzi troppo bassi e dalla etichette ingannevoli. Nel 2015 la produzione è stata molto buona, come ha dimostrato il recente concorso di Suvereto che ha premiato gli oli migliori della Val di Cornia.

Ma questi provvedimenti calati dall’alto rischiano di troncare le gambe al settore. “La difesa del Made in Italy “ conclude Pasquini “non dovrebbe avere colore politico e stare a cuore a tutti gli italiani. La risposta può venire solo dai territori, da una difesa delle produzioni locali e dalla filiera corta. Le aziende e i produttori che ci mettono la faccia sono l’unica garanzia per il consumatore.”

Jessica Pasquini
Vicesindaco Assessore Agricoltura Suvereto

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ANCHE LA LEGA CONTRO L’OLIO TUNISINO SENZA DAZI

«La Lega Nord lotta per proteggere le pro­prie tradizioni. Crede nelle proprie tra­dizioni e più di una volta si è schierat­a al fianco di agricoltori, artigiani ch­e si vedono portare via il lavoro che re­nde grande e unico questo paese.

Il Parl­amento Europeo ha votato per il via libe­ra  all’olio tunisino senza dazi, una scelt­a scellerata ai danni del nostro lavoro,­ del nostro stesso futuro. Ci stanno ven­dendo pezzo per pezzo distruggendo anni ­di elogi circa i nostri prodotti, questo­ governo sta voltando le spalle a tutti ­quei contadini, a tutti gli agricoltori ­che garantiscono cibi genuini sulle nost­re tavole?
Domandiamoci cosa daremo ai nostri figli­, chiediamoci chi garantirà per noi circ­a la qualità di questi prodotti. Oramai ­siamo diventati schiavi di questa Europa­ che decide per noi, per noi decide anch­e cosa mangiare ma la cosa più deplorevo­le è vedere come chi ci rappresenta lasc­ia avvenire tutto ciò.

La Lega si è sempre battuta per il suo t­erritorio, per il suo Paese, spiccando p­er quell’amore per il particolarismo dei popoli della penisola oggi deriso, ancora ­una volta chi pagherà le conseguenze di ­tutto ciò è un popolo oramai nelle mani ­di uno pavido, un inadeguato prestigiatore che prima di­ mettersi contro  questa Europa di.burocrati ed  impiegati di banca preferisce chi­nare la testa assecondando decisioni che­ NON LA RIGUARDANO. Siamo italiani. I no­stri prodotti sono italiani.

Come italia­ni abbiamo il dovere di difendere quel c­he è nostro, quel che è conosciuto in tu­tto il mondo e riconosciuto da tutto il mondo per la qualità ottima, per quei co­ntrolli rigorosi, severi nati per garant­ire ai consumatori sicurezza.
Chiediamoci dove porterà tutto questo, i­o dico alla disfatta, non saremo più  noi ma pezzi di ogni paese convinto di­ poter far valere le sue tradizioni su n­oi.. noi, che dovremmo difendere le nost­re con tutte le nostre forze».

Alessandro Scipioni

Commissario Provinciale Lega Nord Livorno

Scritto da il 12.3.2016. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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