PIOMBINO: CAMBIAVERSO SU RIFIUTI, URBANISTICA E INDUSTRIA
Piombino (LI) – Una interessante analisi di Costa Toscana “Cambiaverso” su Asiu e Rimateria che pone sul tavolo molte domande sul futuro dei rifiuti in Val di Cornia, e che si dimentica di fatto di un solo tema, quello della “salute pubblica”, che invece è l’argomento che conclude l’ultimo editoriale del nostro direttore: «se le bonifiche da noi partiranno solo nel 2020 lo scopo principale di tutta l’operazione non può che essere, almeno nella prima fase, il ripiano del debito accumulato da Asiu negli anni, e tutto questo mettendo la salute pubblica, di cui i sindaci sono i primi responsabili, in secondo piano».
«La fotografia della politica sui rifiuti – inizia l’associazione legata alla corrente renziana del PD – su cui si misura il gruppo dirigente di RIMATERIA è ormai piuttosto chiara: ASIU che conta circa 20 milioni di debiti, l’impianto di riuso dei rifiuti industriali che non è mai decollato (la TAP, ndr.), un area industriale da bonificare e caratterizzata dalla presenza di discariche a cielo aperto e amianto, il ruolo di Aferpi che su queste partite è sostanzialmente assente. Insomma, i nodi arrivano al pettine e tralasciando una analisi retrospettiva, noi pensiamo che questo grande tema di governo del territorio lo si debba affrontare con un agenda di governo chiara e caratterizzata da una serie di scelte precise e coordinate che diano il senso dell’ indirizzo che vogliamo dare a tutto il territorio.
1-E’ urgentissimo rivedere tutta la programmazione urbanistica del comune che non può essere né emanazione esclusiva delle proposte di Aferpi, né relegata ad una sommatoria di iniziative spontanee in un assemblaggio di porti turistici, outlet commerciali, discariche, impianti energetici, industrie agroalimentari e forni elettrici.
2-Le discariche non autorizzate sono già oggi presenti nell’area industriale, cosi come gli impianti carichi di amianto da smantellare e bonificare. Soluzioni impiantistiche da approfondire e tuttavia sicure e ben progettate possono essere la risposta sia in termini ambientali sia si in termini di riconversione economica. Non ci sarà riconversione e sviluppo senza bonifica e senza impianti dedicati.
3-Senza impianti sicuri, autorizzati e dedicati alla bonifica rischia di saltare anche il progetto industriale Asiu-Rimateria con tutte le conseguenze gravissime, connesse a questo scenario, per i comuni, i lavoratori e le imprese dell’indotto.
4-I materiali da riuso come previsto dalle normative possono essere utilizzati per opere infrastrutturali e portuali. E’ necessario quantificare i flussi di materiali, gli sbocchi di mercato e impostare una programmazione territoriale seria e di governo tra materiali primari e secondari.
5-E’ un opzione strategica che Rimateria si misuri con i lavori di bonifica delle aree industriali.
6- E’ necessario reimpostare l’ accordo di programma dove inserire il tema dei rifiuti industriali.
7-E’ del tutto sensato coinvolgere soggetti privati a partire da Aferpi per entrare nel progretto di Rimateria. Su questo occorre una forte iniziativa istituzionale. Aferpi non può rapportarsi con il territorio senza essere attore protagonista sul fronte dei rifiuti industriali.
Oggi più che mai c’è bisogno di una politica forte, autonoma e in grado di guidare un disegno di governo che non si limiti alla gestione dei rifiuti industriali. Per questo è davvero apprezzabile l’iniziativa di Rimateria di confronto con la cittadinanza , ma la partita ha risvolti più generali e di governo ed è compito della politica affrontarli con personalità, visione, concretezza e coraggio. Anche perché, questa volta più che mai, non saranno sufficienti singole scelte gestite sul piano tecnico dalle aziende dei comuni, c’è bisogno di un disegno politico di governo del territorio e di assunzione di responsabilità».
” c’è bisogno di un disegno politico di governo del territorio e di assunzione di responsabilità».” Manca completamente la capacità, anche soltanto, di concepirlo.
Sono assolutamente d’accordo col Sig. Tognarelli, le persone che attualmente ci amministrano non sono in grado di farlo e non ci porteranno da nessuna parte.