AFERPI: ROTAIE, FORNO ELETTRICO E SOLDI ALGERINI PER CEVITAL
Piombino (LI) – Da un paio di giorni stanno arrivando notizie confortanti dal fronte siderurgico piombinese per quanto riguarda l’Aferpi (la Ex Lucchini acquistata dall’imprenditore algerino Issad Rebrab). Le notizie positive riguardano l’ordinativo delle rotaie confermato da parte di RFI e altre nazioni, e l’ok da parte della banca di Algeria a far uscire 65 milioni di euro in direzione Piombino. Vediamo insieme la situazione.
Intanto è confermato che Aferpi fornirà oltre 80.000 mila tonnellate di rotaie da 108 metri alle ferrovie nazionali (Rfi) per il 2016, superando la concorrenza grazie al buon rapporto qualità/prezzo dell’offerta Aferpi. Ma non solo, l’azienda piombinese si è aggiudicata anche la fornitura di rotaie 54E1 da 90 metri sul mercato olandese tramite la società Railpro BV, e per due anni la fornitura anche per le ferrovie svizzere (SBB), che acquisteranno da Piombino profili sia in pezzi corti che per le 108 metri, per una commessa anche questa da 80mila tonnellate.
E’ stato poi raggiunto un altro con le ferrovie montenegrine per la fornitura di rotaie da 108 metri, che si aggiungono a quelli dei mesi scorsi con le Ferrovie algerine, nigeriane e quelli per la linea dell’alta velocità in Turchia. Recentissimi sono poi gli accordi per la fornitura di rotaie per le infrastrutture iraniane. Si tratta di una fornitura immediata di 34mila tonnellate, che si propone di essere il primo di una serie di accordi pluriennali di più lungo periodo in grado di garantire volumi produttivi rilevanti per gli anni a venire.
A questo radioso futuro però va accostato un presente che registra l’appuntamento di ieri della direzione dello stabilimento che ha incontrato i segretari di Fim, Fiom e Uilm, comunicando ritardi nell’arrivo di una nave di semiprodotti, che costringerà il Tpp a una fermata, forse già a partire dalla prossima settimana, per un periodo imprecisato.
Il presidente di Cevital Issad Rebrab, che era da alcuni giorni a Piombino, sembra abbia finalmente individuato la tecnologia per la realizzazione del primo nuovo forno elettrico e del nuovo treno rotaie, ma per il momento non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale. Confermata poi ai sindacati la chiamata dei 205 lavoratori che dal 1° aprile entreranno in Aferpi da Lucchini in amministrazione straordinaria.
Un’altra notizia di non poco conto è che Rebrab sembra essere riuscito a far uscire dalla Banca di Algeria 65 milioni di euro per avviare alcuni lavori a Piombino.
Il 16 marzo scorso, Farid Bourennani esperto finanziario, assai noto in Algeria, consigliere ascoltato di Issad Rebrab, è stato intervistato da Radio M, la webradio del giornale Maghreb emergent. Bourennani si è dato un gran da fare per dimostrare che gli investimenti condotti da Cevital in giro per il mondo stanno giovando anche all’economia interna. Il consulente ha parlato anche del caso Piombino ed ha riferito la notizia che la Banca d’Algeria ha accolto la domanda inoltrata da Cevital, a novembre scorso, per trasferire all’estero 65,5 milioni di dollari. Una concessione finalizzata a dar vita a Piombino a “progetti complementari con attività produttive esistenti in Algeria”. Il riferimento esplicito è stato alla logistica, al polo agro-alimentare e ad una vetreria.
Positiva la conferma di Bourennani circa gli impegni che Cevital, ovvero Aferpi, rispetto all’acciaio della ex Lucchini. “Il gruppo – ha detto testualmente il consigliere di Rebrab – si impegna a mantenere l’occupazione e a rilanciare l’attività della fabbrica siderurgica di Piombino con un investimento stimato in 60 milioni di dollari per due ulteriori forni elettrici”.
Ed è bene anche sapere che “la Banca d’Algeria non ha alcuna responsabilità sui ritardi riguardo ai progetti siderurgici di Cevital a Piombino” dal momento che i finanziamenti sbloccati dalla stessa banca non riguardano i progetti nella ex Lucchini ma altro. Probabilmente portualità e logistica portuale su Piombino che ormai sembra l’unico vero investimento che attrae capitali in città.
Bourennani dice anche che i finanziamenti per l’acciaio giungeranno “da un prestito concesso da banche internazionali con le quali il gruppo Cevital sta lavorando”. E quindi evidentemente non ci sono richieste Cevital per altre esportazioni di capitali dalla Banca d’Algeria riguardo all’acciaio, un progetto che avrebbe sicuramente interessato meno l’economia del paese africano.
Ma cosa vuole fare realmente Rebrab con questi 65,5 milioni di euro? Questi sono solo una piccola parte del piano industriale di Aferpi che prevede un investimento di 220 milioni di euro e 700 posti lavoro per l’agro-industria e un investimento di 50 milioni per 50 posti nel porto e nella logistica. Per la siderurgia il piano Aferpi prevede quasi 600 milioni di euro di investimenti.
Non si può quindi sbandierare per un successo l’arrivo dell’8% del capitale da investire a Piombino a quasi due anni dall’arrivo dell’imprenditore in città, ma di sicuro un inizio che però richiederebbe quanto meno un chiarimento da parte della dirigenza Cevital.