VAL DI CORNIA: AL VIA LE CELEBRAZIONI DEL TRIDUO PASQUALE
Piombino (LI) – Con la giornata di oggi, Giovedì Santo, si è conclusa la Quaresima, iniziata con il Mercoledì delle Ceneri il 10 febbraio scorso. Con la messa vespertina “in Coena Domini” inizia il Triduo pasquale, ossia i tre giorni nei quali si commemora la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, che ha il suo fulcro nella solenne Veglia pasquale e si conclude con i secondi vespri della Domenica di Pasqua.
Nel tardo pomeriggio si è tenuta in tutte le chiese la celebrazione della Messa in “Coena Domini”, cioè la “Cena del Signore”. Si tratta dell’Ultima Cena – raffigurata da intere generazioni di artisti – che Gesù tenne insieme ai suoi apostoli prima dell’arresto e della condanna a morte.
I riti liturgici del Giovedì Santo, giorno in cui la Chiesa celebra oltre l’istituzione dell’Eucaristia, anche quella dell’Ordine Sacro, ossia del sacerdozio cristiano, si concludono dopo la messa della Cena con la reposizione dell’Eucaristia in una cappella laterale delle chiese, addobbata a festa per ricordare l’istituzione del Sacramento; cappella che sarà meta di devozione e adorazione, per la rimanente sera e per tutto il giorno dopo, finché non iniziano i riti del pomeriggio del Venerdì Santo. Tutto il resto del tempio viene oscurato, in segno di dolore perché è iniziata la Passione di Gesù; le campane tacciono, l’altare diventa disadorno, il tabernacolo vuoto con la porticina aperta, i Crocifissi coperti.
La lavanda dei piedi simbolo di ospitalità. Durante la messa vespertina del Giovedì Santo si celebra il Vangelo di Giovanni che, al capitolo 13, racconta l’episodio della lavanda dei piedi. Gesù «avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine», e mentre il diavolo già aveva messo nel cuore di Giuda Iscariota, il proposito di tradirlo, Gesù si alzò da tavola, depose le vesti e preso un asciugatoio se lo cinse attorno alla vita, versò dell’acqua nel catino e con un gesto inaudito, perché riservato agli schiavi ed ai servi, si mise a lavare i piedi degli Apostoli, asciugandoli poi con l’asciugatoio di cui era cinto. Questa lavanda “Se non ti laverò, non avrai parte con me” è una delle più grandi lezioni che Gesù dà ai suoi discepoli, perché questi dovranno seguirlo sulla via della generosità totale nel donarsi verso tutti i fratelli nell’umanità a costo della loro stessa vita.
Il triduo pasquale prosegue fino alla messa di Pasqua. Dal punto di vista liturgico quella del Triduo è un unica celebrazione, infatti:
-nella Messa “in Coena Domini” del Giovedì Santo non c’è congedo, ma l’assemblea si scioglie in silenzio;
-il Venerdì Santo la celebrazione inizia nel silenzio, senza riti di introduzione, e termina senza benedizione e senza congedo, nel silenzio;
-la Veglia Pasquale inizia con il lucernario, senza segno di croce e senza saluto; solo alla fine della Veglia si trova la benedizione finale e il congedo.