PIOMBINO: IL RILANCIO DEL TURISMO IN UNA CITTA IN DECLINO
Piombino (LI) – L’Associazione del PD costa toscana cambiaverso ha organizzato per Sabato 2 Aprile alle ore 15 presso la sala convegni del Porto di Salivoli un incontro di ascolto e di proposta rivolto alla imprese turistiche dell’accoglienza, agli operatori balneari, termali e del diportismo nautico per ragionare di turismo e nautica con l’obiettivo della diversificazione economica. Al tavolo dei relatori Martina Pietrelli, Matteo Tortolini e Massimiliano Roventini. Numeroso e variegato il pubblico presente in sala.
«Il dibattito locale è, anche comprensibilmente – indicava la nota dell’associazione nell’invito a partecipare all’incontro – curvato sulla vicenda industriale e tuttavia sarebbe un errore affrontare il futuro del territorio senza una politica di sviluppo e di qualificazione del settore turistico. Il tema ha implicazioni urbanistiche, di promozione, di rete, di qualità e di formazione professionale per un settore che secondo noi deve essere lasciato libero da vincoli per gli investimenti che accrescano il profilo e l’attrattività del territorio. Questo è il senso di questo incontro che vuole avviare un percorso dove le imprese del settore siano le protagoniste di un nuovo sviluppo e anche di una nuova fase per tutto il territorio. Non ci sarà politica pubblica efficace senza imprese lasciate libere di investire con criteri di qualità. Questa per noi è la strada maestra per evitare che il territorio rimanga ancorato ad una esclusiva dimensione siderurgica».
Dopo l’intervento introduttivo di Martina Pietrelli che faceva notare che negli anni ’70 eravamo il primo paese per numero di visite turistiche, ma che adesso siamo scesi al quinto posto, «per cui è necessario potenziare infrastrutture e servizi per il turismo internazionale», ha preso la parola Fausto Bonsignori che ha illustrato i tre fattori per il successo di una campagna turistica: la Promozione, la commercializzazione e l’accoglienza, che sono alla base per il rilancio del settore.
Bonsignori ha poi fatto notare che la provincia di Livorno è la 10° per flussi turistici in Italia e che «abbiamo perso due anni di tempo e risorse economiche inseguendo il brand “Alta Marema” che confondeva anche i turisti (nella fallimentare “Svolta verso Sud”, ndr.) e che ora con ritardo si sta correndo ai ripari rilanciando la “Costa degli Etruschi”». Grande attenzione secondo Bonsignori va posta anche al “Turismo termale”.
Il vice presidente della Coop “La Chiusa” di Ponted’oro Fabio Biagi ha invece esplicitamente fatto notare che il progetto del porto di “Poggio Batteria” è fermo da anni e che andrebbe seriamente valutato il progetto dell’ampliamento del Marina di Salivoli.
Fabrizio Lotti ha invece fatto notare che il rilancio dell’economia turistica in costa est è direttamente collegata alla demolizione delle due ciminiere della centrale Enel di Tor del Sale, che pertanto «la sua riconversione è prioritaria per la nostra industria turistica».
Luigi Coppola, in veste di membro del Parco dell’arcipelago Toscano, ha fatto notare che è importante che ci sia più concorrenza nel trasporto marittimo con più concorrenza e un più rapporti tra più presente tra l’isola e il territorio. «La programmazione va vista dal punto di vista delle aree vaste limitrofe, e l’industria sta diventando sempre meno compatibile con un turismo di qualità».
Tra gli interventi politici Riccardo Gelichi ha parlato di “Diga culturale” e diga ideologica che viene da lontano. Fare sinergia tra pubblico e privato per il decoro pubblico. Secondo Gelichi a Piombino «siamo di fronte ad una involuzione culturale della città», parlando esplicitamente di degrado.
Matteo Tortolini ha parlato di una «città smarrita in pieno cambiamento. C’è una forte preoccupazione mitigata solo dagli ammortizzatori». Il futuro secondo Tortolini non è nella singola azienda da 1500 dipendenti, ma in 100 nuove aziende di piccole dimensioni. E’ finita la monocultura della grandezza.
Tortolini ha fatto notare poi che «si parla sempre di offerta turistica, mentre ora è giunto il momento di ragionare sulla domanda, perché l’offerta è tanta e le amministrazioni locali devono dare motivo d’investire ai privati sul territorio».
Tra gli altri interventi ci sono stati quelli di Paola Mancuso, Mauro Mannelli, Guelfo Tagliaferro, Vincenzo Dinolfo, Marco Nieri e Mario Pelagatti.
L’impressione è stata quella di una riunione aperta, concreta e mirata alla partecipazione e alla risoluzione dei numerosi problemi che gravano su un territorio dove la politica locale per troppi anni ha “campato” di rendita sulle scelte, le decisioni e gli investimenti del passato.
Insomma, ognuno ha svolto il compitino e “ha fatto notare” qualcosa; ma chi è che deve pilotare questa metamorfosi di un territorio incapronito dal substrato secolare di convinzioni ormai superate e medievali? Dov’è la cabina di regia di questo ineluttabile traghettamento verso un’economia sostenibile e praticabile? Se le cose vanno avanti così come sono “disorganizzate” adesso, ogni anno avremo questi dibattiti infiocchettati di belle e variopinte intenzioni le cui parole si dissiperanno nel vento come i fuochi d’artificio a ferragosto. Ora come ora, pur condividendo molti degli interventi in questione, non credo neppure a chi mi dice che verrà tappata una buchetta in via Pisacane. La credibilità amministrativa attuale di chi sta dirigendo questo territorio è pari a ZERO.