SIDERURGIA: MA COSA HA FIRMATO DAVVERO REBRAB?
Piombino (LI) – Il 30 aprile 2016 è stato firmato a Parigi il contratto per la nuova acciaieria elettrica dello stabilimento Aferpi di Piombino. Il presidente Issad Rebrab ha sottoscritto il documento insieme agli emissari di Sms, l’azienda tedesca che fornirà il forno elettrico e il nuovo laminatoio. Ma in molti, dopo la firma del contratto per il forno, dicono che ancora molto resta da fare.
In ballo c’è un investimento complessivo di circa 600 milioni di euro e anche un piccolo errore potrebbe costare caro a Rebrab. L’ordine però prima deve essere “attivato”, cioè pagato da Aferpi. Una volta attivato l’ordine saranno necessari 28 mesi (2 anni e mezzo) per arrivare alla prima colata di acciaio. Nel frattempo la fabbrica potrà continuare a lavorare con le linee esistenti facendo uso di semiprodotti e si potranno eseguire i lavori di smantellamento dei vecchi impianti e preparazione dei nuovi.
La stessa Aferpi ha definito la firma per il forno “la prima pietra miliare di un sentiero molto impegnativo”, in quanto da indiscrezioni sembra che Sms fornirà entro maggio il progetto di dettaglio, consentendo ad Aferpi di progettare e affidare l’appalto per le opere civili. Per questo Rebrab ha versato un anticipo a Sms, di cui al momento non si conosce l’entità, salvo il bonifico di 2,5 milioni versato ieri per i progetti d’ingegnerizzazione (almeno altri 30 milioni Rebrab dovrà comunque trovarli nella fase di avvio dell’esecuzione degli impianti).
Con il contratto firmato, ora Aferpi potrà concretamente mettersi alla ricerca del prestito per l’investimento che, solo per la parte siderurgia, richiederà un impegno di almeno 400-500 milioni.
«Da fonti attendibili – si legge su “Stile Libero News” – abbiamo appreso che si tratta di trovare 42,5 milioni entro la fine di maggio pena la rescissione del contratto. Sembrerebbe dunque confermato che di concretamente raggiunta ci sia solo la progettazione dell’impianto e che tutto il resto, cioè la realizzazione, dipenda dalla garanzia ad oggi inesistente del finanziamento a partire dalla prima parte».
Senza parlare della progettazione di tutte le altre opere che sono necessarie per il suo funzionamento, da quelle edili a quelle elettriche per finire a quelle infrastrutturali, del costo tutt’altro che indifferente.
A questo va aggiunto il fatto che per quanto riguarda la parte di bonifiche a carico di Aferpi, non è stata approvata nemmeno l’analisi di rischio che è necessaria per la stessa progettazione e realizzazione della bonifica, che deve essere fatta prima della costruzione dell’impianto industriale. Per non parlare di tutte le altre procedure dalla valutazione di impatto ambientale all’autorizzazione integrata ambientale e tutte le altre necessarie che dovevano essere presentate entro il 2015.
Come potrà la SMS realizzare i nuovi impianti se prima non saranno effettuate le bonifiche all’interno dello stabilimento? Il timer dei 28 mesi quindi è realmente partito oppure ancora no?
Può darsi che tra qualche settimana le banche non garantiranno il prestito è a quel punto non se ne fa di nulla e tutti ne escono puliti.rebab dirà ..non è colpa mia idem sindacati politici locali e governo…ed alla fine si adotterà il piano jindal..si tiene solo i laminato e il porto…amen….fine della felice narrazione.