PRIVATIZZARE L’ASA? NO CATEGORICO DI PARODI E M5S
Val di Cornia (LI) – Il socio privato è interessato alle quote Asa detenute dai Comuni. “Iren vuole privatizzare Asa”, lo dice il sindaco di Suvereto Giuliano Parodi che a margine dell’assemblea dei Comuni soci puntualizza su questa offerta, e mette i puntini sulle “I”, perché «prima della questione economica finanziaria, la partita sulla richiesta di aumento di capitale proposto dal socio privato di ASA spa, va chiarita dal punto di vista politico».
Il sindaco da sempre sostenitore dell’acqua pubblica dice no all’ipotesi che Iren possa detenere la maggioranza (attualmente detiene già il 40% delle quote Asa, mentre i Comuni dividono il restante 60%). Una decisione che deve essere presa entro giugno.
“Scegliere di perseguire l’idea di cedere la maggioranza del capitale sociale ad IREN, la multiutility vicina al braccio destro di Renzi, DelRio e guidata dall’ex ministro del governo Monti, Francesco Profumo” commenta Parodi “significa di fatto tradire il mandato che 5 anni fa 27 milioni di italiani hanno dato alla politica, ossia la gestione del Servizio Idrico Integrato deve rimanere solidamente sotto il controllo degli enti locali. Non basta nascondersi dietro un dito e sventolare lo spauracchio della necessita’ di liquidita’ da parte del privato per i necessari investimenti sulla rete idrica. I sindaci disposti a trattare con IREN abbiano il coraggio di dire chiaramente ai propri cittadini che vedono nella gestione totalmente privata dell’acqua la soluzione.”
“Una situazione molto pericolosa che sta passando nel silenzio dei Comuni soci” ha detto il sindaco Parodi. “Cinque anni fa mi son battuto nelle piazze con i comitati dell’acqua per il buon esito del referendum. Ora mi batterò perché la gestione della stessa rimanga saldamente in mano pubblica, rigettando ogni forma di scalata di società private al pacchetto azionario di Asa e mi auguro che i colleghi sindaci degli altri comuni siano d’accordo su questa linea”.
Sull’argomento interviene anche il Movimento 5 Stelle di Piombino che aveva presentato nel consiglio comunale del 9 marzo un ordine del giorno nel quale chiedevamo che le quote del gestore del servizio idrico (ASA) in possesso del Comune di Piombino fossero dichiarate non cedibili e che fosse prontamente reso noto ogni interessamento all’acquisto da parte di soggetti privati.
“Presentammo tale ordine del giorno – commenta il M5S – a seguito degli analoghi tentativi di scalate societarie, volte ad acquisire la maggioranza, che si susseguivano a livello nazionale. Erano, inoltre, sempre più allarmanti i rumors circa il concretizzarsi di una simile strategia anche nel nostro territorio”.
L’ordine del giorno è stato bocciato. In quella circostanza né Comune né consiglieri erano a conoscenza di un possibile interessamento all’acquisto di quote azionarie pubbliche da parte di soggetti privati. Ma adesso il 5 Stelle piombinesi chiedono al sindaco e alla giunta di farsi garanti del mandato ricevuto con il referendum difendendo le proprie quote per garantire la gestione pubblica dell’acqua.