PIOMBINO: ALBERGO CLANDESTINO ALL’EX CARSAL?
Piombino (LI) – L’utilizzo a “Dormitorio” dell’ex struttura Carsal è gestito autonomamente dall’unico ospite italiano come fosse una sorta di locandiere? La spinosa domanda, dopo quanto accaduto ieri notte, sarà posta oggi al Sindaco Massimo Giuliani nell’incontro previsto con il Comitato dei firmatari, che da anni richiedono un diverso utilizzo della struttura.
Questo perché, nonostante i continui messaggi propositivi da parte dell’amministrazione comunale di Piombino ieri notte sono arrivati dentro la struttura una nuova coppia di extracomunitari che sono potuti entrare grazie a uno degli ospiti del Carsal che, come un vero e proprio locandiere, gestisce le chiavi del Carsal e fa entrare chi gli pare, oppure chi qualcuno gli dice di far entrare. E in questo caso a chi risponde?
Quindi oltre ai soliti problemi di sicurezza e degrado sociale oggi, dopo la chiusura della struttura con la catena da parte degli ospiti del Carsal, sembra che siamo di fronte ad un vero e proprio “albergo clandestino” senza alcun tipo di segnalazione di chi sono i “clienti” alla Pubblica Sicurezza, che non può accedere all’area in quanto chiusa al pubblico. Questi ultimi poi pagheranno per soggiornarvi o il servizio è gratuito?
Ricordiamo inoltre che, nonostante i continui messaggi ottimistici, la situazione siderurgica dopo l’ultimo incontro del MISE è tutt’altro che rassicurante, e le famiglie di Piombino sono sempre più in sofferenza economica.
Ad esempio in via Pietro Gori 43, davanti al Carsal, ci viene segnalato che vi risiedono due famiglie in “cassa integrazione” ed una famiglia con il solo stipendio di chi è assunto in “solidarietà”. Queste tensioni emotive, dovute sia al degrado ambientale che a quello sociale (con offese e minacce ai residenti rivolte dagli ospiti del Carsal come il 2 maggio scorso, ndr.) potrebbero scatenare nei prossimi mesi delle azioni di violenza di cui è corresponsabile chi, dopo i numerosi avvisi di criticità, quella “miccia” non ha mai spento.
Qualcuno oggi obietta perfino il possibile “danno erariale” cagionato alla comunità piombinese dalla precedente amministrazione comunale con la decisione di lasciare per cinque anni tutte quelle persone nel Carsal, che in quel lungo periodo lo hanno danneggiato gravemente, come testimoniato dalle immagini da noi raccolte nel 2015.
Il direttore del Corriere Etrusco, Giuseppe Trinchini, a riprova che un intelligente uso della struttura è ancora oggi possibile, e con esso il recupero del Carsal, ha nel frattempo elaborato una proposta che sarà presentata a breve a tutte le forze politiche e associazionistiche, affinché possano apprezzarne la qualità ed il valore sociale ed economico.
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Riportiamo quindi integralmente la lettera che ci è giunta stamani dal Comitato “Via Gori 43”.
Di notte tempo, circa alle ore 23,30 del 19 maggio 2016, un uomo di colore, in qualche modo riesce ad introdursi all’interno della struttura Carsal nonostante che il cancello fosse chiuso da un lucchetto ( vedi recente articolo pubblicato dal Corriere Etrusco.it “ Carsal, ora la struttura è diventata “Cosa loro”). Di lì a poco, l’uomo non identificato, ricompare accompagnato da l’unico ospite italiano che provvede ad aprire il lucchetto, consentendo alla donna di colore, che era rimasta fuori, di ricongiungersi, bagagli compresi, con il compagno.
L’italiano richiude il lucchetto ed i nuovi ospiti, con relativi bagagli, spariscono nel buio all’interno della struttura.
Con senso di responsabilità, nel solco della dovuta collaborazione tra il cittadino e le forze dell’ordine, collaborazione finalizzata alla prevenzione di possibili reati ( spaccio e quant’altro ) ed al controllo del territorio, abbiamo ritenuto opportuno richiedere l’intervento sia dei Carabinieri che del Commissariato, per l’identificazione dei due estranei. Funzione sollecitata e concordata dall’Amministrazione Comunale in sinergia tra i Carabinieri, il Commissariato ed i Vigili Urbani intesa a monitorare le presenze all’interno della struttura spesso frequentata da persone non autorizzate.
Certamente “Estranei” perché nell’incontro del 17 maggio tra il Comitato di via Gori e l’Assessore al Sociale Margherita Di Giorgi, incontro finalizzato a richiedere una variazione d’uso della struttura Carsal , da troppo tempo utilizzata come dormitorio a favore di cinque ospiti identificati in due italiani e tre marocchini, l’Assessore si era impegnata a trovare diversa collocazione ai suddetti ospiti (vedi Verbale incontro del 17/05/2016 ampiamente descritto nell’articolo de LA NAZIONE del 19/05/2016 “ L’ex Carsal non sarà più dormitorio. Battaglia vinta dal Comitato via Gori).
Non resta che confidare nell’autorevolezza e buon senso del nostro Sindaco Massimo Giuliani per risolvere, dopo ben cinque anni, una gestione caotica che toglie credibilità e fiducia nel Sistema Politico-Sociale preposto al governo della Città.
A nome e per conto del Comitato
Firmatari via Gori
Alberto Guerrieri