BARATTI: CONTINUE IRREGOLARITA’, INTERVENGA IL MINISTERO

Piombino (LI) – A distanza di circa due mesi, alle porte dell’estate, siamo tornati a visitare Baratti, per vedere come era intervenuta la Soprintendenza in relazione alle criticità rilevate, e quali azioni aveva compiuto il Comune per rimuovere i rischi dovuti alla “Bretella della follia” e alle altre nostre segnalazioni. Vediamo cosa è successo.

ponte 3Il “Ponte” provvisorio. Partiamo in ordine di percorso con la vicenda del “Ponte” all’altezza della pinetina. Conclusi i lavori provvisori la strada adesso è percorribile in direzione Populonia passando sul nuovo “ponte provvisorio”, mentre per uscire dal golfo ancora si usa la “Bretella della follia”. Soluzione temporanea sufficiente per evitare rischi e blocchi della circolazione, che però speriamo non rimanga così ancora a lungo, mentre sorvoliamo sullo spreco di denaro pubblico in atto per il ripristino di un semplice attraversamento di un “fosso campereccio”. Invitiamo con l’occasione i nostri lettori anche a leggere l’editoriale del 19 di aprile su questo argomento.

baratti 8La casa stile “Miami beach”. Sono continuati i lavori nella casa stile “Miami beach”, con il completo taglio degli alberi per un aspetto che NULLA ha a che vedere con la campagna toscana, e che ne la Soprintendenza, ne l’Assessore competente hanno mai commentato sulla stampa. Un silenzio imbarazzate che apre a molte domande, anche su quello che poi si vedrà dopo andando avanti nel nostro tour nel golfo, per una struttura dichiarata conforme al piano particolareggiato del 2012, approvato dall’ex sindaco Anselmi, e con la Soprintendenza che sembra abbia dato anche lei il via libera fin dal 2014

baratti1Il baratro “tronca gambe”. Gli scavi all’altezza di “San Cerbone” effettuati dalla Soprintendenza sono stati ricoperti senza predisporre alcun tipo di recinzione o staccionatura. Il risultato è che se uno non sta attento, o si distrae facendo foto panoramiche, rischia di precipitare verso la spiaggia che si trova almeno tre metri più in basso. E tutto questo si trova lungo il camminamento pedonale dove corrono anche i bambini.

baratti 13I “Geotubi” di Baratti. A proposito dei famosi “sacconi”, l’immagine mostra la situazione dei geotubi fatti posizionare dall’amministrazione comunale a tutela della spiaggia. In un recente articolo il responsabile dell’Istituto di Biologia Marina Roberto Bedini ha criticato anche quelli posizionati a ridosso della chiesina di San Cerbone (sul fondo, ndr.), costati oltre 500mila euro e, ben presto, danneggiati dalle mareggiate. Risale al maggio del 2013 poi la notizia dell’intervento di riparazione dei geotubi per un valore di 167 mila euro. È chiaro come qualsiasi cosa porti il mare, dalle pietre ai tronchi di albero, danneggi i sacchi. Del tutto inutile e costoso è anche ripararli, senza considerare l’inquinamento prodotto nel golfo, dagli innumerevoli brandelli di geotessuto che si trovano dispersi in mare e sulla spiaggia.

baratti3Il Parcheggio di Baratti.  Varie situazioni di pericolo si presentano lungo il parcheggio di “Porto Baratti” come viene mostrato dalle nostre foto. L’ultimo ingresso poi è ancora invaso da una montagna di  detriti a distanza di molti mesi dal nubifragio. Non è possibile che ormai, alle porte dell’estate, l’immagine di quello che doveva essere, secondo il Comune di Piombino, una delle perle dell’Unesco sia quella che vediamo.

baratti2Inoltre si possono osservare pozzini stradali che sprofondano, cumuli di terra a ridosso di aree pubbliche che possono mettere a rischio l’incolumità delle persone che ne usufruiscono. Come è possibile tenere un parcheggio in quello stato?

 

baratti 12La villa Romana. Siamo tornati anche ad ispezionare con più attenzione la zona dove, a detta della Soprintendenza, c’è il rudere della “Villa romana”, e nella quale quindi alla fine degli anni ’80 fu imposta al comune di Piombino la variazione del progetto di realizzazione dell’attuale parcheggio. Oggi nello stesso esatto punto, come avevamo denunciato nel precedente articolo, quelle stesse prescrizioni non valgono più, visto che il terreno è stato usato per realizzarci una nuova fognatura con tanto di numerosi pozzi d’ispezione sopra i ruderi, ricoprendo poi grossolanamente con terra di riporto il tutto.

Il percorso che fa l’opera fognaria è chiaramente visibile, con più tombini d’ispezione lungo il percorso, e con la terra che si è “avvallata”, indicando chiaramente dove sono stati fatti gli scavi. Anche in questo caso silenzio da parte di Comune e Soprintendenza. Ma chi ha autorizzato questi lavori? E la fognatura è pubblica o privata?

baratti 10Il filo spinato. Stessa situazione anche per la vicenda del filo spinato confinate con il parcheggio pubblico. Nulla è successo a distanza di mesi. Il comune di Piombino ha autorizzato i nuovi proprietari a recintare il proprio terreno, un’area che lambisce un parcheggio pubblico frequentato anche da bambini, con il filo spinato. Chiudendo l’accesso alla piana, sia dall’ingresso principale, sia dalla stradina che partiva dal parcheggio.

Anche qui è stata chiusa  un’area di pregio archeologico nella quale vi è la presenza di una antica strada romana (nella foto, ndr.) oggi quindi non più percorribile, che era frequentata da famiglie, raccoglitori di funghi e d’inverno cacciatori. Tutto questo senza la relativa cartellonistica a norma di legge che a distanza di mesi, nonostante le segnalazioni, non è stata apposta dai proprietari.

baratti6Gli scavi salendo per Populonia. Salendo verso Populonia, poco più avanti, le piogge, che tanti danni hanno fatto a Baratti, hanno avuto anche un pregio: quello di far apparire importanti reperti archeologici sui bordi della strada.  Si possono infatti osservare passando degli scavi archeologici, apparsi dopo il dilavamento.

baratti7Vogliamo far osservare però, attraverso le immagini, lo stato di degrado e pericolosità del cantiere allestito dalla Soprintendenza. Mancanza di luci ad inizio e fine cantiere, cartellonistica a terra da ormai due mesi, transennature non a norma, mancanza di passaggio pedonale per chi arriva a piedi. Ma come è possibile tenere un cantiere in questo stato?

baratti5E perché nella cartellonistica la Soprintendenza archeologica della Toscana parla solo di “Recupero Post Alluvione” senza indicare la presenza degli importanti scavi?

 

Tutte queste domande si aggiungono a quelle del nostro precedente articolo che qui riportiamo.

Che fine ha fatto chi del Comune di Piombino deve occuparsi oggi di tutto questo?
Come è stata data l’autorizzazione per l’edificio bianco? Chi ne ha seguito l’iter autorizzativo? In base a quali norme e quali passaggi?
Cosa sta facendo la Soprintendenza a Baratti?
Perché oggi sono permesse attività che fino a qualche anno fa erano assolutamente proibite?
Cosa sta succedendo davvero a Baratti, visto che tutte le famiglie storicamente residenti nella zona del porto sono state tutte sfrattate dalle loro case?

Troppo silenzio, dopo gli annunci degli anni passati sulla “Perla dell’Unesco”, ci sono oggi sull’area. Crediamo che sia giunto il momento che il Ministero per i Beni Culturali inizi ad osservare con più attenzione le vicende che ruotano intorno a questa area archeologica a cielo aperto che è il Golfo di Baratti.

Giuseppe Trinchini

Scritto da il 27.5.2016. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “BARATTI: CONTINUE IRREGOLARITA’, INTERVENGA IL MINISTERO”

  1. Ciuco nero

    Cialtroni

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