AFERPI: 500 NUOVI ESUBERI PER LO STABILIMENTO?

aferpi portoAGGIORNAMENTO 1:  Riportiamo al termine dell’articolo un comunicato del circolo “Fabbriche” PRC.

Piombino (LI) – Sempre più delicata la situazione dentro lo stabilimento Aferpi/Ex Lucchini. Le ultime notizie a fine maggio parlavano del nuovo forno elettrico che è stato ordinato (anche se poi dei 42 milioni di acconto non ne ha parlato più nessuno, ndr.), Rebrab ribadisce la volontà di andare avanti e mantenere gli impegni, però i cantieri non partono ne a Piombino, ne in Brasile, ed è sempre a rischio la continuità produttiva dei laminatoi che, se non mantenuta, potrebbe portare brutte sorprese il 6 di novembre prossimo per i lavoratori, o ormai presunti tali.

I più maligni parlano anche di una possibile operazione per cercare di far “snellire” procedure pubbliche a tutela della salute e dell’ambiente, che potrebbero essere troppo onerose per l’azienda di proprietà algerina.

Comunque giovedì 7 luglio 2016 alle 10 si terrà un vertice straordinario azienda- sindacati per fare chiarezza sul piano Aferpi presentato in Regione lunedì 27 maggio scorso, relativo alla richiesta di autorizzazione per il nuovo forno elettrico. Nella relazione tecnica di Aferpi allegata alla richiesta si parla di «occupati equivalenti» e non di organici. E i numeri presentati dall’azienda non devono proprio essere tornati ai lavoratori se ieri le stesse Rsu Fiom ieri hanno scritto un comunicato in cui chiedono chiarezza su un presento esubero di 400-500 operai.

L'AD di Aferpi Fausto Azzi

L’AD di Aferpi Fausto Azzi

Nell’incontro tra Rsu Fim, Fiom e Uilm, e l’ad di Aferpi Fausto Azzi insieme al direttore del personale Grilli l’azienda deve chiarire i dubbi e dare assicurazioni sul passaggio da ex Lucchini ad Aferpi di tutti i restanti dipendenti in cassa integrazione entro novembre come previsto dagli accordi, oltre ad una risposta sugli investimenti e sui lavori per la nuova acciaieria elettrica che come abbiamo indicato in un nostro precedente articolo farà, se tutto andrà bene, la prima colata a GIUGNO 2019, e non settembre 2018 come comunicato due mesi fa da istituzioni e sindacati.

Riportiamo integralmente il comunicato degli iscritti Iscritti Fiom Cgil Aferpi-Lucchini-Piombino Logistics e a seguire un comunicato di “Articolo 1 – Camping CIG”.

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COMUNICATO SINDACALE

il simbolo della Fiom

il simbolo della Fiom

Il Comitato iscritti Fiom/Cgil di Aferpi-Lucchini-Piombino Logistics riunitosi oggi 5 Luglio 2016 alla presenza del Responsabile Nazionale della Siderurgia della Fiom Mauro Faticanti, denuncia:

–          la situazione che si è creata in fabbrica, oltre a un clima di gestione autoritaria da parte della strutture aziendali per il quale richiamano l’azienda ad un cambio di marcia e ad un maggiore rispetto della dignità dei lavoratori.

–          Che la mancanza di liquidità mette a rischio la continuità produttiva che alla lunga può determinare il fallimento del progetto

–          L’azienda ha presentato documenti formali tali da configurarsi come un vero e proprio piano industriale sia al Comune che alla Regione. Tale piano prevede “oggettivamente” 500/600 esuberi, questo sarebbe un mancato rispetto dell’accordo firmato il 3 Giugno 2015 che prevede l’assunzione, entro il 6 novembre, di tutti i lavoratori con la completa realizzazione del piano industriale (Siderurgia — Agroindustria — Logistica).

Chiediamo dunque all’azienda il ritiro, e al Comune e alla Regione entrambi firmatari dell’accordo una posizione chiara e univoca su questo.

Per quanto riguarda l’elezione delle RSI , la Fiom ribadisce il proprio impegno ad aprire le procedure entro dicembre 2016

Piombino 5 luglio 2016
Comitato Iscritti Fiom Cgil Aferpi-Lucchini-Piombino Logistics

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CAMPING CIG: DAL PIANO FAVOLA AL PIANO TRUFFA?

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

articolo 1 camping cig«Il comunicato degli iscritti FIOM ci conferma le preoccupanti novità che riguardano gli ultimi sviluppi del “piano Aferpi”, da noi già segnalati nel comunicato pubblicato dalla stampa domenica scorsa.  ll “nuovo” piano industriale, violando i patti assunti con le Istituzioni e con i Sindacati, prevede un allungamento di due anni dei tempi di attuazione e un esubero di 5/ 600 lavoratori, oltre a quelli che già sono stati gettati sul lastrico tra i lavoratori dell’ indotto.

La revisione unilaterale dei patti prende i contorni di una sonora presa in giro dei lavoratori e della città. Siamo passati dal “piano favola”, costruito sui castelli di carta, al “piano truffa”, insinuato alla chetichella nell’ iter burocratico delle autorizzazioni e coperto dal silenzio delle Istituzioni.

Di fronte alla gravità della situazione, riteniamo che sia urgente la massima mobilitazione di lavoratori e cittadini per smascherare il “piano truffa” e costringere Aferbi al rispetto dei patti o il Governo a costruire un percorso alternativo per Piombino. Non è più l’ ora del fair play e delle semplici esortazioni».

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Coordinamento Fabbriche PRC Piombino

La situazione della ex lucchini è sempre più compromessa Rebrab sempre più latitante nei suoi impegni il governo che pensa al referendum costituzionale le amministrazioni comunali e regionali che hanno ricevuto il nuovo piano industriale stanno zitte. Ora parliamo noi e vi diciamo che ci saranno 500/600 esuberi in Aferpi.

Gli accordi firmati il 3 /6 /2015 e il referendum fatto in lucchini era basato su due forni elettrici entro il 2019 un agroindustriale da 700 posti entro il 2019 e la logistica da 300 posti entro il 2019.

Bene tutto questo non c’è allora diciamo che qualcuno ha truffato gli operai, quindi sarà l’ora che il governo intervenga.

Scritto da il 6.7.2016. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 21 giorni, 7 ore, 56 minute fa

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