COSA SUCCEDE DAVVERO DENTRO AFERPI/CEVITAL?
Piombino (LI) – Non c’è il piano “B” ed i sindacati iniziano a preoccuparsi.
Lo scorso 30 giugno 2016 una testata locale annunciava che il Lunedì precedente Aferpi aveva presentato in Regione il procedimento di “verifica di assoggettabilità” per i nuovi impianti del polo siderurgico. Un procedimento che fa partire l’iter autorizzativo per la realizzazione del forno elettrico e del treno di laminazione ma che dall’altro, ha fatto anche crescere la preoccupazione fra gli operai che attendono di rientrare a lavoro.
Oltre al fatto che quanto presentato è lontano, diciamo dimezzato passando da due a un solo forno elettrico, da quanto indicato nel “Piano industriale per la rinascita di Piombino” presentato a maggio 2015, e i dati nell’articolo numericamente inesatti perché, ad esempio, in “Piombino Logistics” erano presenti a fine 2015 tra i 110 ed i 120 dipendenti, poi aumentati di una decina/quindici nel corso di questo anno, mentre la tabella allegata, inesatta, indicava zero e 60. Nella relazione tecnica di Aferpi allegata alla richiesta l’azienda parla comunque di «occupati equivalenti» e non di organico complicando ancora di più la comprensione della intricata vicenda.
Inoltre sempre secondo l’articolo, fino all’inizio del 2017 la Regione Toscana non potrà comunque, per i tempi tecnici connessi alla pratica, dare l’ok alla realizzazione dei nuovi impianti. Non prima di quella data quindi partiranno i veri 28 mesi per la costruzione del Forno e dei laminatoi annessi, facendo spostare temporalmente la prima colata “tecnica” ad aprile-maggio 2019, quando ricordiamo che non più tardi di due mesi fa sia la politica che il sindacato parlava di settembre 2018.
Per chiarire tutti questi dubbi giovedì 7 luglio si è tenuto quindi un vertice straordinario azienda- sindacati per fare chiarezza sul piano Aferpi, perché i numeri presentati dall’azienda non devono proprio essere tornati ai sindacati, se le Rsu Fiom hanno perfino scritto un comunicato specifico in cui chiedevano chiarezza su un presunto esubero di 500 operai.
Il risultato dell’incontro con l’AD di Aferpi Fausto Azzi si è concluso con la RSU Aferpi che chiede l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico in quanto «la riunione avvenuta con l’azienda, non ha fugato tutte le nostre preoccupazioni», e quindi ribadisce che il Governo (garante ultimo del progetto industriale di Cevital su Piombino) debba fissare «una data di convocazione con il presidente Issad Rebrab e successivamente un incontro con le organizzazioni sindacali».
Non ha convinto in pieno i partecipanti all’incontro quindi l’interpretazione aziendale per quei numeri sull’occupazione collegati alla richiesta in Regione per l’autorizzazione ai lavori del forno elettrico, numeri secondo i quali dopo metà giugno 2019 (fine degli ammortizzatori sociali fin qui concessi agli ex Lucchini) resterebbero fuori dal perimetro Aferpi-Cevital 500-600 lavoratori.
Nel documento sindacale è chiara la volontà di avere conferme dal governo sul progetto Aferpi, perché a preoccupare maggiormente i sindacati resta comunque la questione del «circolante», fondamentale per la continuità produttiva del sito siderurgico, senza la quale a novembre i lavoratori ancora in Lucchini in amministrazione straordinaria, se Aferpi non raggiunge il 40% delle potenzialità, non otterranno i contratti di solidarietà e passeranno invece in cassa integrazione secondo l’attuale normativa.
L importante è crederci….sempre…
E’ BELLO CREDERE NELLE FAVOLE.
..si è poi non finiscono mai le favole a Piombino..ogni settimana c’è sempre una novità positiva!