AFERPI/CEVITAL: CAMPING CIG «I LAVORATORI PUGNALATI ALLA SCHIENA»
Piombino (LI) – Il comunicato stampa del Comune di Piombino sull’accordo tra Amministrazione e Sindacati su come comportarsi il 28 luglio al Mise non è proprio andato giù al “Camping CIG”, che considera l’accettazione della situazione un vero e proprio tradimento degli impegni presi dall’imprenditore algerino con la città.
E come dargli torto se il nuovo piano “rimodulato”, che sembra dimezzi quanto promesso solo un anno fa, prevede un solo forno elettrico anziché due e solo un milione di tonnellate di acciaio, 1900 lavoratori assunti anziché 2200, e 7 anni di tempo per la realizzazione del piano anziché 5 anni? Nessun ammortizzatore sociale potrebbero salvare Piombino da una crisi economica di così lunga durata.
A tutto questo va aggiunto il temuto “scippo” dell’area del Quagliodromo, che probabilmente diventerà industriale, per accontentare un’azienda, che finora ha solo chiesto, mantenendo davvero poco di quanto promesso. Ed è indirettamente, purtroppo, anche un triste messaggio per quale sia il destino riservato alle bonifiche della restante parte di stabilimento…
Il Camping CIG il 14 luglio è anche andato a Roma, in Senato, per illustrare la situazione ad alcuni membri M5S e SEL, e a tutti gli effetti, é tra i pochi soggetti che in modo “lucido” si sta muovendo realmente per far uscire dal pantano degli annunci e delle “Svolte Epocali” questa città. Poi non dite, fra qualche anno, che non ve lo avevamo detto.
Giuseppe Trinchini
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CAMPING CIG: I LAVORATORI “PUGNALATI” ALLA SCHIENA
Piombino tredicesimo mese dell’era Cevital : i lavoratori pugnalati alla schiena.
«Le affermazioni del vicesindaco Stefano Ferrini accettate senza significative reazioni dai sindacati ( almeno da coloro presenti all’ incontro ) sono sconcertanti e intollerabili: “E cioè se monsieur Rebrab avesse valutato non più conveniente restare a Piombino, non sarebbe stato molto più semplice per lui aspettare la scadenza dei due anni di obbligo a mantenere l’occupazione in base all’accordo firmato e lasciare il piano come originariamente presentato da Cevital, anziché produrre in Regione documenti che ipotizzano nuovi scenari? E che senso avrebbe avuto trattare e concludere con Sms Demag per l’acquisto di forno elettrico e treno rotaie, attivare tutte le procedure autorizzative per poi mollare tutto? Per questo motivo mi sento di dire che in questa rimodulazione degli investimenti dobbiamo crederci’’. Tant’è vero che subito dopo Ferrini ammette che non bisogna minimizzare le problematiche che la rimodulazione del piano comporterà, ma che tutti dovranno fare la loro parte con responsabilità e realismo.
Tradotto: si accetti il nuovo piano senza protestare.
Praticamente il Comune di Piombino e i Sindacati accettano il nuovo piano industriale “rimodulato“ ovvero :
1) con un solo forno elettrico anziché due,
2) con la produzione di un milione di ton di acciaio anziché due milioni,
3) con 1900 lavoratori assunti anziché 2200, senza conoscere il destino del personale in esubero non più coperto dagli ammortizzatori sociali,
4) con 7 anni di tempo per la realizzazione del piano anziché 5 anni, allungando oltre ogni possibile livello di sopportazione i sacrifici che i lavoratori e le loro famiglie stanno subendo,
5) con la riduzione dei lavoratori dell’indotto da 600 a 350.
Di fatto i lavoratori che approvarono l’accordo del 3 giugno 2015, fondato sul piano industriale dell’ Aprile 2015, e accettarono quell’ accordo firmando la lettera di VERBALE DI CONCILIAZIONE E RINUNCIA EX ART 411 C.P.C ED ARTICOLO 2113 C.C. sono stati traditi, truffati e raggirati.
Chiediamo l’intervento del Comitato di sorveglianza e del commissario dott. Nardi rappresentante del Governo, per far onorare gli impegni assunti che permisero la cessione della Lucchini ad Aferpi in base a quanto previsto dal piano industriale dell’ Aprile 2015.
Domandiamo con forza al Comune e ai sindacati: con quale posizione andranno all’incontro del 28 Luglio con il governo e Rebrab?
Con quella, che accettando il nuovo piano, condanna centinaia e centinaia di lavoratori alla disperazione, solo per favorire gli interessi dell’azienda?
Se a queste domande non arriveranno subito risposte chiare e rassicuranti vorrà dire che si è scelto deliberatamente di fare dei lavoratori carne da macello. Per questo chiediamo che vengano subito convocate le assemblee in fabbrica (con la presenza dei segretari nazionali, visto anche la presa di posizione critica , su quanto sostenuto dal Comune, di Mauro Faticanti segretario nazionale per la siderurgia FIOM) affinché siano i lavoratori a fornire al sindacato, in modo vincolante, i termini del mandato con il quale partecipare all’incontro del 28 Luglio.
Le assemblee devono servire, anche, per decidere mobilitazioni incisive da mettere immediatamente in atto contro il nuovo piano industriale. Prima dell’ incontro del 28 luglio Piombino deve diventare un’ emergenza nazionale. In questa vicenda il sindacato di Piombino si gioca l’ultima partita, o ricomincia a fare il sindacato o diventa la prima, e più’ pericolosa, controparte dei lavoratori».
Piombino 16 Luglio 2016
ARTICOLO 1 / Camping CIG
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ROMA: IL CAMPING CIG A ROMA CHIEDE AIUTO PER PIOMBINO AL SENATO
Riceviamo e pubblichiamo da questi lavoratori che, con i loro mezzi il 14 luglio sono stati ricevuti a Palazzo Madama da alcuni Senatori della Repubblica per illustrare il dramma che sta vivendo la nostra città.
«Il giorno 14.07.2016 siamo stati ricevuti a Palazzo Madama dai senatori Sara Paglini (membro della commissione Lavoro) e Laura Bottici (Questore del Senato) entrambe del Movimento 5 Stelle ed in seguito dai loro colleghi Senatori di SI/SEL Loredana De Petris (Capogruppo al Senato), da Giovanni Barozzino (membro della commissione Lavoro) ed Alessia Petraglia . A loro abbiamo espresso tutta la preoccupazione dei lavoratori di Lucchini, Lucchini Servizi e Aferpi e indotto circa i gravi ritardi nell’ attuazione del piano industriale e la criticità della situazione attuale dello stabilimento
La riunione è stata cordiale e costruttiva, da parte nostra abbiamo sollecitato i Senatori a cercare risposte chiare sulla situazione del modello Piombino per far comprendere ai lavoratori la vera situazione nella sua interezza.
Sulle questioni di seguito elencate i Senatori M5s e SI/SEL si sono resi disponibili :
1) a formulare , da subito, interrogazioni per dare la massima pubblicità ai comportamenti di Cevital e del Governo e Regione , soprattutto per quanto riguarda lo stravolgimento ultimo del piano produttivo ed occupazionale dell’ aprile 2015,
2) a richiedere un question time
3) a chiedere un’audizione in commissione lavoro per noi lavoratori.
4) a recarsi Piombino per incontrare i lavoratori riguardo i problemi della fabbrica ed informarli sull’ esito delle interrogazioni
5) a procurarci al più presto dei contatti sia con gruppi che agiscono in realtà siderurgiche simili alle nostre (per l’obiettivo di imporre l’elaborazione di un piano siderurgico nazionale), sia con realtà universitarie e di esperti per l’individuazione di nuovi filoni possibili di sviluppo
Ci hanno inoltre sollecitato, di fare al più presto un passaggio presso i gruppi parlamentari regionali. Ci siamo infine ripromessi di mantenere aperti i canali di comunicazione tra di noi, sia direttamente che attraverso i gruppi consiliari locali.
In sintesi abbiamo descritto ai senatori le seguenti problematiche:
1) Emergenza:
lo stravolgimento del piano industriale dell’ aprile 2015
I treni di laminazione marciano a scartamento ridotto perché non ci sono i soldi per pagare i semiprodotti da laminare;
dicono che hanno problemi di “circolante” e vuol dire che non hanno soldi per la gestione ordinaria;
quando a novembre dovranno assumere tutti i lavoratori parcheggiati in cassa integrazione dall’ex Lucchini si porrà il problema della loro utilizzazione per la quale non c’é spazio nemmeno con la formula della solidarietà;
si profila il rischio concreto di una nuova cassa integrazione, questa volta con Aferpi e secondo la nuova normativa ?
il mancato pagamento TFR congelato ai lavoratori da parte del commissario governativo
2) Problemi strutturali Aferpi
il piano industriale aprile 2015 allegato all’accordo di programma del giugno 2015 e su cui si basano tutti gli accordi finora sottoscritti non è mai stato realizzato e nemmeno partito sia per la parte siderurgica, sia per la parte agroalimentare, sia per la parte logistica;
la procedura di verifica della necessità della Via si basa su un piano industriale ridotto e dunque la prospettiva certa che non tutti i lavoratori possano avere il lavoro assicurato;
nessuna sicurezza sui finanziamenti né per il circolante né per gli investimenti ed i soldi che Rebrab ha li ha in Algeria e, ammesso che voglia investire, non li può far uscire dal Paese;
3) Problemi strutturali istituzioni pubbliche
la bonifica necessaria non è stata mai progettata ed i 50 milioni stanziati sono lungi dal poter essere spesi;
i finanziamenti per la reindustrializzazione non sono statti spesi per mancanza di progetti, mancanza di aree e perché indirizzati verso interventi teorici ed irrealistici;
i lavori sul porto che sono andati avanti rischiano di essere inutili perché mancano i collegamenti ferroviari e viari mai finanziati.;
4) Inoltre abbiamo sottolineato durante l’incontro che :
l’accordo di programma e il piano industriale è stato firmato senza la affidabilità finanziaria né di mercato;
ci sono le condizioni per annullare l’accordo di programma e ricominciare tutto da capo con una direzione politica completamente diversa.
Anche se Cevital realizzasse il piano industriale (seppur in versione ridotta) lo stabilimento di Piombino non avrebbe un futuro certo senza il varo di un piano nazionale della siderurgia che permetta di mettere in sinergia (invece che in competizione, come avviene oggi) i vari siti siderurgici e che promuova la ricerca per giungere a prodotti di qualità sempre più alta.
Infine abbiamo posto la preoccupazione di cosa accadrà il 01 07 2107 trascorsi i due anni, quando Aferpi non avrà più obblighi di legge a proseguire per almeno un biennio le attivita’ imprenditoriali e a mantenere per il medesimo periodo i livelli occupazionali stabiliti all’atto della vendita».
Camping CIG
” Infine abbiamo posto la preoccupazione di cosa accadrà il 01 07 2107 trascorsi i due anni, quando Aferpi non avrà più obblighi di legge…” è chiaro che Aferpi sta puntando tutto lì.
Ma la foto dell ex cantiere icrot dove l avete trovata? 🙂 Anche lì promesse promesse,citta futura e a distanza di anni e anni è ancora tutto abbandonato.alla faccia dei palazzi e i nuovi centri commerciali!! Vero caro Anselmi?? Un altra promessa o narrazione felice ora che ricordo era il sottopasso al gagno…ve lo ricordate??