COMITATO ELBA SALUTE: «IL PRONTO SOCCORSO E’ AL COLLASSO»
Portoferraio (LI) – Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Elba Salute.
«Pazienti costretti ad attese di ore prima di essere visitati; turni stremanti per gli operatori sanitari costretti a prestare la propria opera in un pronto soccorso non più idoneo né come struttura, né come spazi e né come attrezzature e arredi e con un numero sempre più elevato di accessi. Il pronto soccorso quotidianamente appare e viene vissuto da tutti, operatore e assistiti, come una vera e propria trincea. Un gran caos, il personale che arranca, pochi, troppo pochi per garantire assistenza e cure a tutti in poco tempo. Ciò può implicare ricadute che possono pregiudicare i livelli di sicurezza per i dipendenti e per i pazienti.
Arrivano le ambulanze del 118 e le auto di privati cittadini in successione spesso seguiti da una miriade di parenti che non vogliono mancare di assistere il congiunto. Il sovraffollamento degli ambienti già molto piccoli e poco accoglienti, porta l’aria ad essere pesante in condizioni di caldo ed è molto difficile rilassarsi per chi abbisogna di silenzio e serenità. Nelle due stanzette di breve osservazione e di attesa di essere ricoverati (queste stanze maleodoranti hanno le finestre murate e sono prive di adeguata aerazione) i pazienti sono appaiati quasi senza distanza tra una barella e un’altra con violazione della privacy e il RISCHIO INFETTIVO CORRELATO ALLA PATOLOGIA.
Questa situazione ormai drammatica deriva dalla volontà di rideterminare al ribasso le dotazioni organiche di medici ed infermieri e dalla miope politica di contenimento dei costi attraverso la drastica riduzione del turn over. Il caso del Dr Nani, in sostituzione del Dr. Menno, ne è l’esempio determinando la cancellazione del servizio Elbano di gastroscopia e colonscopie con forti ricadute di tempo e denari. Ma molti tra medici e infermieri non si scoraggiano perché in questo lavoro ci credono e lo si osserva da come cercano di svolgere tutte le loro incombenze correndo a destra e a sinistra e cercando quanto possibile di regalare pure un sorriso.
Occorrono nuovi servizi e forme di assistenza, sopratutto domiciliare, che contribuiscano a ridurre il numero dei pazienti che pensano che l’accesso al pronto soccorso dia di fatto l’unico modo per ottenere ricoveri tempestivi e prestazioni mediche adeguate. Fino a poco tempo fa a Portoferraio c’era la Guardia Medica, sciaguratamente soppressa, che filtrava le varie patologie individuando quale richiedeva l’accesso al pronto soccorso.
La Presidenza della conferenza dei Sindaci e i Sindaci stessi devono far sentire la propria voce per tutelare i diritti dei pazienti e sostenere le legittime aspettative del personale sanitario costretto ad affrontare troppi carichi di lavoro con evidenti risvolti sulla sicurezza e sulla qualità dei servizi».
Comitato Elba Salute
(Francesco Semeraro)