PIOMBINO: AFERPI PASSERA’ AD UN FONDO DEL DUBAI?
Aggiornamento: Aferpi in uno stringatissimo comunicato conferma nuovamente l’assenza di accordi con un fondo di Dubai.
«Piombino – Rispetto alle notizie che si sono diffuse in citta’ e che continuano ad imperversare sui social network, Aferpi ribadisce quanto segue:
• Nessun accordo con fondi sovrani stranieri e’ nei piani di Cevital.
• Non ci sara’ alcun incontro e/o appuntamento al MISE nei prossimi giorni.
La diffusione di notizie infondate serve solo a creare artificiosamente
incertezza ed a complicare il lavoro in corso a beneficio di chi non vuole
che a Piombino si torni a produrre acciaio».
Aferpi Spa
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(LI) – Circolano notizie (fonte “L’Etrusco” del 16-08-2016) che ad Algeri in questi giorni sia stato siglato un accordo con un fondo sovrano del Dubai, il quale entrerà nell’assetto societario e finanziario in Cevital con un ruolo di controllo, delegando Issad Rebrab in quota di minoranza nell’azienda di famiglia (si parla di un 20% circa della società).
Secondo quanto si legge nella testata locale, Eliseo Paolicchi spiega che «questo accordo porterà le necessarie risorse finanziarie per gli investimenti e, certamente, la credibilità del mondo finanziario. Mi informano che giovedì sarà presentato al MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) il nuovo assetto societario e venerdì 19 a Dubai le parti si incontreranno per formalizzare gli atti legali».
La notizia, se vera, confermerebbe le trattative in corso da mesi, e dovrebbe far finire le difficoltà finanziarie per il circolante e gli investimenti in Aferpi, che impedivano la continuità della produzione con tutte le conseguenze negative per i lavoratori della controllata piombinese.
Dall’azienda piombinese però, non più tardi di una settimana fa, smentiscono seccamente che ci siano stati anche solo contatti tra Rebrab e Dubai in questo senso. E, del resto, viene difficile pensare che un fondo possa oggi investire centinaia di milioni nell’acciaio, senza aver fatto un minimo di “due diligence” su Aferpi (anche se il fondo acquisterebbe Cevital di cui Aferpi è solo una controllata, ndr.).
Per ora non si legge nulla neanche sulle testate algerine, mentre analoghe smentite, sull’incontro al MISE di Giovedì prossimo, anche da parte del sindacato.
Secondo Paolicchi a Rebrab comunque non rimaneva molto altro da fare, anche perché sono otto mesi che l’imprenditore cerca contributi, e «non poteva tirarla più a lungo». Cevital, che non è stata fino ad oggi capace di avviare concretamente il piano industriale, «non avrebbe trovato alcuna linea di credito se non da quel mondo dove i soldi escono dalle orecchie ad una ristretta schiera di privilegiati».
Comunque vada se quello indicato su “L’Etrusco” si avverasse, i veri sconfitti sarebbero ancora i politici nazionali, regionali, e locali, che insieme ai sindacati e ai residenti per l’ennesima volta, dopo il russo Mordashov, il tunisino Khaled e a questo punto l’algerino Rebrab, vedrebbero il loro destino non nelle proprie mani, ma in quelle di un fondo finanziario degli emiri del Dubai.
Chiaramente a prescindere da tutte queste dinamiche a livello siderurgico, l’unica ancora di salvezza per questo territorio è ancora una volta la “Diversificazione”. Ma questa richiede il coraggio politico di dire “No” a scelte basate unicamente sugli interessi di un imprenditore privato e non della collettività, come, ad esempio, la trasformazione del Quagliodromo in area siderurgica o il percorso della SS398 “sotto le finestre dei residenti”. E tutto questo in attesa del prossimo “Merci”.
Come il bello di Campiglia,tutti lo vogliono nessuno lo piglia!!! Anzi ..qualcuno ( gli operai) ..lo prendono ma non voglio essere volgare e mi fermo qui.