AFERPI: AZZI «PIOMBINO E’ UN TERRITORIO AZIENDA»

L'AD di Aferpi Fausto Azzi

L’AD di Aferpi Fausto Azzi

Piombino (LI) – L’amministratore delegato di Aferpi, Fausto Azzi, oggi ha preso parte alla riunione della IV Commissione consiliare in Comune, accompagnato da Riccardo Grilli responsabile del settore risorse umane e relazioni esterne dell’azienda. Una commissione aperta alla quale hanno preso parte, oltre ai rappresentanti della IV commissione, anche il sindaco Giuliani e gli assessori  all’ambiente, all’urbanistica e alle finanze. Presenti in sala anche molti cittadini, i rappresentanti sindacali di Fiom, Film, Uilm e della minoranza sindacale “articolo 1 – Camping Cig”.

Fausto Azzi ha fatto una lunga introduzione sull’attuale sviluppo del piano Aferpi: «Il progetto Aferpi sta entrando in una fase di maggiore concretezza. Entro l’anno è prevista la chiusura della fase di studio e da gennaio del nuovo anno l’avvio della fase fisica di realizzazione. Ma è necessario lavorare in maniera congiunta evitando attacchi e divisioni che potrebbero compromettere il lavoro in corso».

Fausto Azzi nella prima parte dell’intervento ha presentando una panoramica onesta delle criticità passate e ancora esistenti e delle motivazioni dei ritardi nell’attuazione del piano industriale.

«Il piano di Cevital, come tutti i piani che vengono presentanti dall’esterno, ha dovuto essere analizzato e studiato per scendere nel dettaglio e individuarne le modalità di attuazione in base alle variabili del contesto, di mercato ecc. – ha spiegato Azzi – la scelta di fare l’acciaieria elettrica con il preriscaldato consente una consistente tenuta del progetto che mira alla massima efficienza energetica e sostenibilità ambientale, con rilevante abbattimento delle emissioni. La struttura tecnologica del nuovo forno consentirà di arrivare a un milione di tonnellate di produzione, il vecchio altoforno aveva una capacità produttiva di 2 milioni e mezzo di tonnellate, e solo nei momenti di picco è arrivato alla produzione di 1 milione e 400, ed era la causa che ha portato ai problemi della Lucchini».

Azzi ha poi evidenziato l’importanza di investire sul treno rotaie, «perché questo rappresenta la possibilità di far rafforzare la capacità produttiva, la sua specialità nelle rotaie utilizzando questa capacità per diventare ancora più forte e competitivo».

L’altro nodo affrontato è stato quello delle banche e dei finanziamenti. L’a.d. ha sottolineato il lavoro di accreditamento svolto dall’azienda nei mesi scorsi, che adesso sta portando i primi frutti. Dopo molti contatti con le banche, alla fine la decisione di rivolgersi ad un financial advisor, un banchiere come Alessandro Profumo (ex presidente del Monte dei Paschi di Siena e amministratore delegato del gruppo Unicredit, attualmente presidente di Equita Sim, ndr.),  di ricercare buona parte dei finanziamenti per la realizzazione dell’acciaieria elettrica e del nuovo treno di laminazione.

«Si tratta di una tappa importante e delicata, ha detto Azzi, il governo crede nel nostro progetto che è stato validato. Ricordiamo che è già stato effettuato un investimento da Rebrab di 92 milioni di euro su Piombino, che sono una cifra considerevole. Contiamo nella firma prossima del contratto di finanziamento con le banche, coadiuvato da Profumo, che consentirà poi di avviare i cantieri».

Nel frattempo l’azienda sta definendo la lista degli altri soggetti fornitori che insieme a SMS, copriranno le necessità per la realizzazione del forno elettrico.

Sulla logistica è proseguito il lavoro con una ditta del territorio, Piombino Logistics, per la realizzazione delle nuove banchine e la progettazione dei flussi turistici. L’agroalimentare potrà partire non appena la logistica avrà preso forma.

Da non trascurare il tema delle demolizioni, che restano un aspetto imprescindibile da prendere in considerazione però solo quando il tema dei finanziamenti e degli investimenti progettati da Cevital si concretizzerà.

Dal punto di vista dell’occupazione, l’azienda, che ha anticipato anche oggi l’argomento della Cassa integrazione per chi ancora deve entrare in Aferpi, sta discutendo con sindacati e governo soluzioni che consentano di far entrare tutti i lavoratori in solidarietà. «Prima però è prioritario concludere la trattativa finanziaria. Per questo è necessaria una visione d’insieme e condivisa che consenta di raggiungere questo obiettivo – ha detto Azzi – Vincere sul tema della solidarietà per perdere su quello dei finanziamenti significherebbe una perdita per tutti».

Alla lunga esposizione dell’a.d. sono seguite le domande e le riflessioni delle forze politiche in consiglio che hanno esposto le numerose criticità riscontrate fino ad oggi.

un intervento in IV commissione a Piombino

un intervento in IV commissione a Piombino

Le domande hanno riguardato la possibilità o meno da parte dell’azienda di avere un margine operativo lordo MOL che consenta di rimanere in piedi per i prossimi tre anni, fino all’avvio della produzione. Domande poi sulla SS398 e sul nuovo tracciato, sui rapporti tra Aferpi e governo, sulla necessità di avere maggiori dettagli sul contratto tra Sms e Aferpi per l’acquisto del forno elettrico, sul Tfr per i lavoratori e sul loro futuro dopo il 1° luglio 2017, sulle bonifiche e sull’occupazione di nuovo suolo nell’area del Quagliodromo.

«Durante la fase di studio era difficile far capire al territorio cosa stiamo facendo. Ora entriamo nella fase di concretizzazione, ed è opportuno che quanto fatto venga condiviso e difeso. Il primo impulso di Piombino deve essere quello di difendere il progetto che stiamo portando avanti. Il progetto non è Aferpi, il progetto è Piombino, è l’intero territorio.

Siamo tutti coinvolti. Se trasmettiamo critiche o toni polemici, nei prossimi mesi, diamo un supporto gratuito a chi vuole attaccare Piombino. Questi attacchi nei prossimi mesi arriveranno dall’esterno. Non facciamo, aiutando questi ultimi, un gioco al massacro tra di noi.

Quando andiamo nelle direzioni degli istituti di credito – specifica Azzi –  in alcuni casi ci hanno fatto vedere articoli di stampa locale, come scusa da parte della Banca a non avere fiducia nel nostro progetto. Quindi attenzione.

Non c’è alcun ripensamento da parte di Cevital di lasciare a piedi qualcuno. E’ difficile in questo mondo in cui viviamo dare “garanzie” sul lavoro. La garanzia del risultato non ve la può dare nessuno. Il mondo è fatto di incertezze. Noi stiamo facendo un lavoro enorme e vogliamo portare avanti il progetto. Stiamo facendo tutto quello che possiamo per far sì che la promessa di lavoro a Piombino si concretizzi».

«Nei prossimi due anni – continua Azzi – di costruzione degli impianti la nostra redditività sarà prossima allo zero, perché compriamo semi lavorati in giro per il mondo, ha costi che incidono sul MOL. Nel medio, termine quando produrremo l’acciaio, avremo una consistente capacità di copertura degli oneri finanziari. Acciaierie simili a quella che vogliamo fare, hanno un MOL del 9-10% medio, e producono decine di milioni di utili. In più noi faremo anche le rotaie».

«Sul percorso della SS398 per noi è importante in relazione al progetto da noi presentato e allo sviluppo di tutte le aree logistico e agro industriale e le  aree di contorno di tipo commerciale a contorno della città. In queste cose si scontenta sempre qualcuno, se passo da una parte o dall’altra. Anche se non è un progetto perfetto è un progetto che possiamo concretizzare.

Idem per il Quagliodromo, che rappresenta un area di movimentazione ferroviaria per l’area siderurgica. Piombino ieri aveva una totale inefficienza logistica che il mondo oggi non paga più. Se sbagliamo la logistica questa abbassa il MOL e non ci rende competitivi. Non ci ha fatto piacere, ma questa permette all’azienda di essere competitiva, ed è un dovere quello di mettere sul tavolo questo progetto. Entrambe le scelte, 398 e quagliodromo, servono a rendere Piombino qualcosa che serve e funziona davvero anche per le prossime generazioni. Come in tutte le medaglie c’è un rovescio della medaglia.  Sta alla politica decidere se è accettabile, ma personalmente le scelte che abbiamo fatto hanno cercato di raccogliere l’interesse complessivo del progetto».

Fausto Azzi ha poi ribadito l’attenzione del governo nei confronti del progetto Aferpi. Azzi è inoltre contento di non essere legato ad un piano di siderurgia nazionale.Ha poi specificato che nessun imprenditore mette il 100% del capitale in un azienda.

«A Piombino – ha specificato Azzi – la città e l’azienda tendono a confondersi, qui si parla di attività all’interno dell’azienda come se fossero attività di normale dominio pubblico, da altre parti esiste il silenzio totale, se oggi l’azienda riceve un certo tipo di attenzione in commissione consiliare è perché è parte di un territorio, perché prendo atto che ci sono dei vantaggi enormi reciproci rispetto al fatto che siamo un azienda-territorio, e questo è un territorio-azienda».

Sui tempi di realizzazione ancora diverse incertezze e anche il piano delle demolizioni dipende dal contratto di finanziamento e dal progetto Brasile. Le fasi sono quelle dell’avvio della produzione con il nuovo forno elettrico, a cui seguirà la logistica e la liberazione delle aree. Si tratta di un meccanismo automatico strettamente interconnesso all’interno dell’intero programma.

Nessuna risposta dall’amministratore delegato di Aferpi comunque sul futuro dei lavoratori dopo il 1° luglio 2017.

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LA SITUAZIONE:

I laminatoi Aferpi, attualmente fermi per manutenzioni, dovrebbero riprendere a funzionare da lunedì 12 settembre, data tra l’altro fissata per l’incontro al Mise sugli ammortizzatori sociali che dovranno accompagnare il rientro, entro il 6 novembre, dei 719 lavoratori attualmente in cassa integrazione con l’amministrazione straordinaria Lucchini.

Dall’azienda arrivano messaggi di fiducia, come ribadito anche da Azzi in comune oggi dopo i 7,5 milioni di credito portati a casa da Aferpi all’inizio dell’estate. Risorse che dovrebbero permettere una produzione ottimale almeno per tutto ottobre.

Inoltre martedì scorso Rebrab, in viaggio d’affari a Parigi, si è fermato per alcune ore a Piombino per un incontro con i rappresentanti delle imprese, tra cui Sms-Demag, interessate al progetto di trasferire l’altoforno di Piombino in Brasile. All’incontro ha partecipato anche l’Ad di Sms Italia Alberto Bregante.

Prossimo appuntamento: Venerdì 9 settembre alla Festa dell’Unità a Piombino dibattito come preludio dell’incontro del 12 settembre a Roma, al quale parteciperanno il viceministro del MISE Teresa Bellanova, l’Ad di Aferpi Fausto Azzi, il direttore della Magona (ArcelorMittal Piombino) Giovanni Carpino e rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

Scritto da il 2.9.2016. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

3 Commenti per “AFERPI: AZZI «PIOMBINO E’ UN TERRITORIO AZIENDA»”

  1. Sergio Tognarelli

    ” Il progetto non è Aferpi, il progetto è Piombino, è l’intero territorio.”, un territorio da depredare? …

  2. Sergio Tognarelli

    … forse non lo è ancora stato abbastanza.

  3. Paolo

    Ma cosa diavolo dice Azzi?
    Che lo Stabilimento di Piombino, nel suo vecchio assetto, non era in grado di produrre più di 1.400.000 ton?
    Si vede che è piovuto dal cielo e non sa nemmeno di cosa parla.
    Nel 2007, (vedasi dati ufficiali Severstal del 2008
    http://www.rustocks.com/put.phtml/chmf_091008-1.pdf a pg. 35 ) aveva prodotto oltre 2.200.000 tonnellate di acciaio e, al tempo, era stato addirittura pensato il potenziamento dell’altoforno per superare i tre milioni di tonnellate.
    Difficile credere ad un management del genere ….

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 23 giorni, 8 ore, 42 minute fa

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