PIOMBINO: PRIMO INCONTRO SULLA VARIANTE AFERPI CON LE ASSOCIAZIONI
Piombino (LI) – Si è tenuto il 14 settembre il primo incontro delle associazioni di categoria e di volontariato con l’Amministrazione Comunale sui contenuti della Variante al Piano Strutturale e del masterplan delle aree industriali (Variante Aferpi). Il metodo adottato, per procedere all’avvio del procedimento di variante, è quello della “condivisione progettuale” attraverso una commissione tecnica composta da tecnici di Aferpi, Comune di Piombino, Autorità portuale di Piombino, che si è riunita tre volte tra novembre 2015 e gennaio 2016, che ha approvato, con modifiche (lievi) il Masterplan proposto da Aferpi.
Prossimo appuntamento Mercoledì 21 settembre alle ore 17 in località Cotone presso i magazzini comunali (sotto l’eurospin).
L’assessore all’urbanistica Carla Maestrini ha ribadito l’interesse pubblico del piano industriale presentato da Aferpi come prescrivono i vari Accordi di Programma sottoscritti e quindi della necessità di adeguare gli strumenti urbanistici per la realizzazione del piano. Questo per cercare di accelerare e non ritardare gli investimenti, la ripresa produttiva e il recupero dell’occupazione. Quindi “una Variante con velocità adeguata alla realizzazione degli investimenti”. L’assessore ha sottolineato la condivisione del percorso con Regione Toscana e Provincia di Livorno e con i competenti uffici del MIBACT.
“Nessun contrasto – ci comunica l’amministrazione comunale di Piombino – tra il piano industriale Aferpi e i piani urbanistici di competenza provinciale e regionale (PTC e PIT). Questo l’esito della conferenza dei servizi che si è svolta lo scorso 8 agosto in Regione”. Spiega l’assessore che “si è valutato un bilanciamento dell’interesse pubblico del piano industriale con l’interesse pubblico del paesaggio e poi perché il Piano Strutturale era stato approvato in una epoca precedente l’approvazione del PIT”.
Ricordiamo, come era stato detto, in un precedente comunicato stampa del Comune, che la definizione del nuovo assetto dello stabilimento di Piombino, conseguente al nuovo piano industriale che si incentra sullo sviluppo di tre diversi segmenti produttivi (siderurgico, logistica, agroalimentare), impone infatti la necessità di adeguare gli strumenti urbanistici esistenti (Piano Strutturale d’Area, Regolamento Urbanistico e Piano Territoriale di Coordinamento provinciale, PIT della Regione Toscana) alle nuove necessità emerse da parte dell’azienda. Per ragioni di logistica e di competitività della produzione industriale, Aferpi richiede infatti l’impegno di nuove aree per la realizzazione di infrastrutture a servizio dello stabilimento e la liberazione di altre.
Sulla base di quanto previsto dalla conferenza dei servizi regionale, per procedere con l’adozione della Variante, continuava il comunicato, non saranno necessari quindi né l’accordo di pianificazione né la conferenza di copianificazione, strumenti previsti dalla legislazione regionale in alcuni casi e che richiedono l’attivazione di procedure piuttosto complesse e lunghe.
Nella L. R. 65/2014, infatti, si esclude la possibilità di ricorrere alla Conferenza di copianificazione nel caso in cui i nuovi impegni di suolo esterni al perimetro del territorio urbanizzato siano finalizzati al mantenimento delle attività industriali, come sarebbe, secondo l’amministrazioe comunale che, in questo caso, vuole trasformare le aree umide a interesse paesaggistico del Quagliodromo nella variante del Piano Strutturale, in categoria D3 (aree industriali dedicate alle infrastrutture).
E’ stato letto in sala consiliare da Legambiente, che nei verbali della commissione tecnica, l’arch. Cerrina Ferroni del Comune di Piombino “chiede ad Aferpi di fornire documentazione comprovante l’impossibilità di prevedere soluzioni logistiche ed impiantistiche alternative rispetto a quella proposta“. Alla domanda se c’è stato un seguito alla richiesta, se questa richiesta è stata eseguita, se il comune ha provveduto alla verifica di questa documentazione o se esistono studi che attestano la giustezza o la convenienza delle soluzioni progettuali, la risposta è stata che “nel comune di Piombino ci sono già troppi studi, montagne di studi”.
Quindi sembra, dallo scambio di battute effettuato in sala consiliare, che Aferpi non abbia ancora prodotto la documentazione integrativa richiesta dalla commissione tecnica, e tutti i soggetti coinvolti abbiano (il condizionale è d’obbligo) accettato le soluzioni proposte dall’azienda.
Bruschi di Legambiente ha insistito ricordando che “il privato si inserisce nella progettazione dell’amministrazione pubblica, invece dovrebbe essere il pubblico che pianifica e studia i problemi. La motivazione e per cui la 398 deve essere spostata mi sembra che non è per non interrompere ulteriormente le zone industriali. Perché l’amministrazione dice che è meglio così rispetto a quanto presentato dalla precedente amministrazione”.
Canduzzi del Comitato anti inquinamento ha chiesto il rispetto per la salute. “La fabbrica deve produrre, ma rispettando la salute dei cittadini. Prima di tutto. Non è che anche questa volta si dà tutto al padrone e poi questo fa quello che vuole e ci lascia in brache. Anche la strada e inquinante e non può passare fra le case per non disturbare il manovratore”.
Confindustria: “Piombino è davanti. A un bivio importante. Accanto a Aferpi ci sono tante industrie importanti. E tante stanno arrivando e tante nasceranno e è comprensibilissima la difficoltà del comune di fronte a una situazione in progress… quindi è molto apprezzato il lavoro del comune . Le nostre aziende sono chiuse in una stretta morza, tra ammortizzatori sociali con regole sempre più stretti”.
UGL: “Siamo in un momento di svolta e di possibile cambiamento di questo territorio. Non si può accettare tutto quanto viene proposto, PIOMBINO NON È UN TERRITORIO AZIENDA. Sicuramente ci deve essere un territorio dove abbia spazio la diversificazione, dove con criterio si trovano le prospettive. …. Questo territorio ha già dato tanto all’industria e mi piacerebbe approfondire la proposta di 398 presentata a suo tempo dalla giunta Anselmi ….. le difficoltà logistiche che esistevano oggi non ci sono perché alcuni impianti sono stati dismessi. …. Perché no a quel progetto?”
L’Assessore Ferrini: “Noi siamo in una situazione straordinaria… alle spalle c’è un fallimento… e gestirla non è semplice! Non c’è un asservimento nei confronti di Aferpi! Perché si sta allontanando la fabbrica dalla città e non si può non tenere presenti le esigenze dell’azienda. Naturalmente quelle scelte non devono impattare con l’interesse pubblico… mettere l’altoforno dove sarà posizionato è logisticamente razionale. Questa soluzione ipotizzata da Aferpi è quella piú economica per l’azienda. Io sto difendendo un progetto che può avere un futuro per Piombino. Questo progetto Aferpi creerà reddito e occupazione per la città. Cercare in tutti i modi trovare le motivazioni per rallentare questo progetto è da irresponsabili”.
“Riguardo alla 398 nuovo percorso: sarebbe utile – continua Ferrini – sapere che siamo riusciti ad ottenere il finanziamento per il primo lotto per 50 Milioni! Al di là di questo io capisco le preoccupazioni degli abitanti, ma il vecchio progetto era legato a quel tipo di organizzazione dello stabilimento, quel progetto è stato modificato per diminuire i costi. È ovvio che oltre alle esigenze sacrosante dei cittadini, dovremo tenere di conto delle esigenze della fabbrica… in primo luogo di quelle dei cittadini. Ultima cosa. Sulla parte dello sviluppo dell’agroindustriale, l’azienda non ha ancor maturato il posizionamento degli impianti. Noi non vogliamo barattare occupazione con inquinamento”.
Assessore Chiarei: “l’ amministrazione non ha recepito acriticamente la proposta di AFERPI. Ma è Aferpi che si è adattata alle indicazioni delle precedenti amministrazioni”.
CISL: “Siamo di fronte alla possibilità di rilanciare l’economia di Piombino. Teniamo conto di tutte le osservazioni, ma approviamolo questo piano”.
E’ stato fatto notare anche che rispetto alla SS398 proposta dal precedente sindaco Anselmi, il nuovo tracciato perde il tratto in sopra elevata che collegava Portovecchio (dove terminerà la SS398) con la rotonda delle biglieterie in via Regina Margherita, e che manca anche uno studio sul carico di traffico che si andrà a generare in VIa Pisa, che potrebbe trasformarsi in un “collo di bottiglia” nelle giornate da bollino rosso e rendere di fatto inutile l’arteria se realizzata con il nuovo tracciato.