AFERPI: SALTA L’INCONTRO AL MISE SUL NUOVO PIANO INDUSTRIALE
Roma – Slitta a data da destinarsi l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico previsto per lunedì 26 settembre e annunciato dopo l’incontro romano di poche settimane fa. Durante l’incontro romano era prevista la verifica del Piano Industriale Aferpi, e si attendevano novità in merito ai contratti di solidarietà. Da quanto si apprende il Ministero ha rinviato l’incontro in base alla richiesta dell’azienda che avrebbe chiesto più tempo e forse, già nei prossimi giorni, si potrebbe sapere la nuova data dell’incontro.
Certo questo rinvio desta non poche preoccupazioni sull’argomento, che speriamo non si ricolleghi alle ultime parole del viceministro Teresa Bellanova che, nel suo intervento lo scorso 19 settembre durante un convegno organizzato dal PD, aveva detto che il governo era pronto a un nuovo intervento sulle banche, sottolineando però che i 90 milioni versati fino ad ora da Rebrab non erano sufficienti, come da noi già anticipato nei giorni scorsi.
Se quanto affermato dai tecnici intervenuti il 24 settembre scorso al “Camping Cig” (il video è disponibile in altro articolo), e cioè che per le opere proposte da Aferpi sono necessari almeno 600 milioni di euro, Rebrab dovrà probabilmente portare sul tavolo del MISE circa altri 100 milioni di euro, se non vuole rischiare che Nardi gli tolga lo stabilimento, come già anticipato dal COmmissario di Governo nella sua ultima relazione trimestrale.
Intanto in Aferpi è arrivata la figura dell’ingegner Mauro Donnini di Terni con il compito di seguire lo sviluppo dei nuovi impianti piombinesi. I tecnici del “Camping CIG” hanno chiaramente parlato di non meno di 30-35 mesi per realizzare l’acciaieria, la cui prima colata slitterebbe quindi a fine 2019. Speriamo che il nuovo ingegnere contraddica queste fosche previsioni per l’occupazione della città.
Riportiamo sotto i commenti dalle forze politico/sindacali (Articolo in continuo aggiornamento).
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CAMPING CIG: REBRAB NON HA I SOLDI, DATECI ALMENO IL TFR
Il “decisivo” incontro di lunedì 26 al MiSE è saltato. È saltato perché Rebrab non ha i soldi! Esattamente come capita a noi cassintegrati e disoccupati che, quando ci arriva una bolletta, siamo costretti a rinviarne il pagamento. Perché non abbiamo soldi. Rebrab ha chiesto ancora tempo per trovarli. Eppure sono due mesi che sapeva di doversi presentare a questa scadenza.
Il Governo, nella sua eccessiva accondiscendenza ad Aferpi, ha accettato il rinvio, senza fissare nessun termine ultimativo. Cosa facciamo, aspettiamo i comodi di Rebrab?
I lavoratori non possono continuare a pagare le conseguenze di questo ulteriore, ennesimo, scontato ritardo; i tempi si allungano e diviene sempre più difficile continuare ad andare avanti con le misere risorse degli ammortizzatori sociali. CHIEDIAMO CON FORZA CHE ALMENO CI VENGA DATO QUANTO È NOSTRO DI DIRITTO. VOGLIAMO CHE CI VENGA IMMEDIATAMENTE CORRISPOSTO IL TFR.
Se l’atteggiamento dell’imprenditore (a quanto pare accettato senza protestare dalle istituzioni) è quello del continuo rinvio, del continuo prendere tempo, quale è l’atteggiamento del Sindacato? Anche i nostri “rappresentanti” (dei quali già da tempo abbiamo denunciato decadenza e inefficacia del loro mandato) si adeguano? Oppure si decidono finalmente a mettere in piedi le mobilitazioni necessarie, stabilendo anche adeguati obiettivi?
A questo punto della vicenda, una piattaforma minima di mobilitazione è:
- Se c’è l’accettazione del nuovo piano di Aferpi (perché di nuovo piano si tratta, non di “rimodulazione” del vecchio, come qualcuno, pudicamente, ci vorrebbe dire), allora bisogna dire che le condizioni sono cambiate ed è necessario ridiscuterne i termini con tutti i lavoratori coinvolti. È NECESSARIO SOTTOPORLO AD UNA NUOVA VALUTAZIONE E AD UN NUOVO REFERENDUM TRA I LAVORATORI INDOTTO COMPRESO !!
- Visti i ritardi accumulati e le evidenti responsabilità dell’imprenditore, va obbligato a rinunciare alla clausola della legge Marzano che lo svincola, al termine di due anni dopo la firma (e cioè il 1° luglio 2017) dagli obblighi del mantenimento dei livelli occupazionali e delle lavorazioni stabilite all’atto della vendita . CHE NON PENSI DI LICENZIARCI A PARTIRE DA QUELLA DATA!
- Infine è IRRINUNCIABILE il rientro in Aferpi di tutti i lavoratori con Contratto di Solidarietà alla data del 6 novembre!!
Coordinamento Art. 1 – Camping CIG
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Ma l’ing. Donnini non è il Mauro Donnini coinvolto nell’inchiesta della procura di Terni sull’indagine ‘Do ut des’ relativa a AST-Acciai Speciali Terni?
E’ stato archiviato…
http://www.umbria24.it/terni-linchiesta-do-ut-des-arriva-alla-svolta-la-procura-chiede-il-processo-per-sette/394039.html