PIOMBINO E LA GIORNATA DELLA CRISTAL SIMPHONY
Piombino (LI) – Il 26 settembre è attraccata al porto di Piombino la seconda nave da crociera della stagione 2016. La Crystal Symphony, è entrata in porto con i suoi 840 passeggeri, e circa 200 sono stati i crocieristi che hanno rinunciato alle escursioni proposte dal tour operator ed effettuato i percorsi proposti dall’amministrazione comunale, organizzati con la collaborazione dell’Autorità Portuale, Parchi Val di Cornia, Tiemme, Pro Loco Piombino, Consorzio Doc Val di Cornia, Confesercenti, Confcommercio e Cna. Al museo di Cittadella sono entrate quindici persone, e i trenini hanno bigliettato circa 170 turisti.
In questa fase “sperimentale” i numeri sono ancora poco significativi rispetto al complessivo movimento turistico, ma le crociere possono comunque rappresentare un’area di sviluppo per Piombino, ma solo se queste iniziano ad arrivare con una cadenza giornaliera per tutto l’anno, perché in questo modo va ad integrare l’offerta di accoglienza turistica. Attendiamo quindi come si svilupperà la cosa a partire dalla prossima stagione. E’ significativo infatti che solo un cospicuo aumento del numero di sbarchi può trasformare un esperimento che si ripete ormai da due anni, in una realtà talmente consolidata che non farà più neanche notizia quando ci sarà un arrivo di turisti in porto.
Per quanto riguarda invece l’accoglienza psicologica dei piombinesi alla nave sui social networks, sì può osservare una interessante discussione sul gruppo “Super Partes” che ha fatto sull’argomento degli interessanti raffronti con realtà come Civitavecchia, dove arrivano anche 5-6 navi al giorno, generando un business da oltre 200 milioni di euro nel 2014.
Un recente studio infatti ha permesso di avere una fotografia chiara ed esaustiva dei vantaggi in termini economici ed occupazionali della presenza delle oltre 800 navi all’anno che transitano dal porto di Civitavecchia. L’impatto diretto creato dal mercato delle crociere in quel terminal corrisponde ad un fatturato di oltre 51 milioni di euro e un impiego a tempi pieno di 601 unità di lavoro. In questi dati sono compresi oltre ai concessionari del terminal crociere e alle aziende che operano nel porto anche le imprese addette ai servizi, gli agenti marittimi e i tour operator locali.
Questi dati dovrebbero portare l’amministrazione e l’autorità portuale a fare delle scelte, e decidere davvero cosa vorrà fare Piombino nei prossimi anni, perché è chiaro che il traffico crocieristico, se fatto con numeri economicamente significativi come quelli sopra citati, è incompatibile con altre attività che un porto delle dimensioni di quello di Piombino può offrire. Senza parlare di argomenti come bonifiche, rifiuti, decoro urbano, inquinamento siderurgico ed agro industriale, che mal si conciliano con il turismo di qualità.