AFERPI: FACCIAMO IL PUNTO SULLE ULTIME NOVITA’

L'ingresso ad Ischia di Crociano

L’ingresso ad Ischia di Crociano

Piombino (LI) – Settimane molto intense sul fronte Lucchini/Aferpi, dopo che è slittato a data da destinarsi l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico programmato per lunedì 26 settembre durante il quale era prevista la verifica del Piano Industriale Aferpi, e le novità in merito ai contratti di solidarietà. Incontro si terrà quando – come ha spiegato nei giorni scorsi l’amministratore delegato Fausto Azzi – l’azienda avrà concretizzato il suo lavoro per il credito sul circolante.

Certo questo rinvio desta non poche preoccupazioni sull’argomento, e si ricollega alle ultime parole del viceministro Teresa Bellanova che, nel suo intervento lo scorso 19 settembre durante un convegno organizzato dal PD, aveva detto che il governo era pronto a un nuovo intervento sulle banche, sottolineando però che i 90 milioni versati fino ad ora da Rebrab non erano sufficienti, con stime che indicano in un importo di almeno 140 milioni da parte del privato necessari per ottenere il contributo dagli istituti di credito.

A Piombino nel frattempo, la scorsa settimana si è tenuta una riunione con l’accordo tra Aferpi e sindacati confederali per le sorti degli ultimi 719 lavoratori in forza alle ex Lucchini e Lucchini Servizi. L’azienda però per il momento non parla di un vero e proprio accordo,  ma di un verbale di riunione da ratificare entro la fine di ottobre che si potrà commentare quando saranno diffusi i termini definitivi dell’accordo stesso.

il numeroso pubblico in sala (premi per ingrandire)

il numeroso pubblico (premi per ingrandire)

Martedì 4 ottobre poi un gruppo numeroso di associazioni e cittadini hanno organizzato un incontro al Centro Giovani, per offrire una traccia alternativa per comprendere il progetto contenuto nella variante urbanistica proposta da Aferpi.

Temi dell’incontro erano che “E’ perfettamente possibile costruire una ferrovia di servizio alla nuova acciaieria molto meno invasiva di quella proposta dall’azienda, senza consumare ulteriore territorio vergine a 500 metri da una oasi naturalistica”.

E che “Aferpi pretende di far passare la strada 398 sotto le finestre delle case dei piombinesi mentre era già previsto un tracciato della ss398  lontano dalle abitazioni, tanto più praticabile adesso che le aree interessate non saranno più aree industriali attive”.

L’accusa principale di questi numerosi cittadini è che l’Amministrazione comunale si mostra debole con Aferpi, lasciando al privato scelte che competerebbero al pubblico, come conferma la recente NON assoggettibilità alla valutazione di impatto ambientale concessa dalla regione Toscana ad Aferpi.

Il dibattito è stato molto lungo e partecipato, sono stati proiettati molti video e la sala era piena. Prossimo appuntamento il 17 ottobre alle ore 21 nella sala del Perticale.

Di contro recentemente l’amministratore delegato Fausto Azzi, riferendosi alle critiche relative al tracciato della 398, ha sottolineato che “un’ipotesi diversa da quella prospettata indebolirebbe il progetto, aggiungendo che è meglio un po’ di rumore accompagnato dal lavoro per tutti, che il silenzio degli ultimi anni.

In questi giorni il dottor Azzi sarà a Roma e Milano per cercare la chiusura della prima fase della partita sul credito: trovare un fido per comprare materie prime (il famoso “circolante”). Entro la settimana Aferpi dovrebbe consegnare anche un’integrazione rispetto al progetto di reindustrializzazione e bonifica presentato, per ottemperare alle richieste di Ispra, Arpat e Invitalia sui piani di monitoraggio e regimazione delle acque meteoriche. Quando ci saranno novità ve ne daremo notizia.

Insomma, se da un lato c’è il risultato positivo per l’assunzione in Aferpi con il contratto di solidarietà, dall’altro restano l’incontro al Mise in sospeso, i lavoratori dell’indotto per i quali ancora non si intravedrebbero soluzioni e una questione ambientale che è sempre più aperta specie dopo la non assoggettabilità alla VIA per i nuovi impianti elettrici proposti da Aferpi.

Scritto da il 5.10.2016. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

2 Commenti per “AFERPI: FACCIAMO IL PUNTO SULLE ULTIME NOVITA’”

  1. Mario Rossi

    Io più che di “integrazioni” parlerei di progetto.
    Ad oggi non esiste un progetto del nuovo stabilimento (chiamiamolo così per comodità ma è solo la carta tecnica regionale con sopra un copia ed incolla del progetto definitivo degli impianti), non ci sono i capannoni, non ci sono le strade, le linee ferroviarie, le fognature e le altre opere di urbanizzazione ( non basta segnare una linea e dire che quella è una strada o una linea ferroviaria).
    Cosa poteva fare la regione Toscana???? Rispedirlo al mittente o lavarsene le mani demandando la verifica al Ministero che dovrà approvare il progetto vero con l’AIA.
    Naturalmente qualcosa dovevano fare ed infatti hanno farcito la “non assoggettabilità alla VIA” con tutta una serie di prescrizioni che, se lette attentamente, non sono così immediate da realizzare.
    La situazione ad oggi è questa ovvero non c’è un progetto.
    Come sia possibile colare acciaio entro le date comunicate ha dell’incredibile.
    Solo per la parte edile, l’allestimento del cantiere, le opere per l’eliminazione del rischio idraulico, le fondazioni in quanti mesi pensano di riuscire a farle???
    I capannoni verranno realizzati in opera con struttura in acciaio o fatti con prefabbricati in cemento armato????
    Tutto l’impianto per il recupero delle acque meteoriche di prima pioggia (ma cosa sono???? Si domanderanno i tecnici di AFERPI), le fognature, tutta rete impiantistica (elettricità, telefoni, linee dati, gas ecc) i parcheggi, le aree a verde necessarie a mitigare l’impatto dello stabilimento con l’area naturalistica (che si trova a solo 500 m!!!) se non sono progettate non si possono realizzare e soprattutto se non sono quantificate non si può ipotizzare il costo complessivo dell’intervento; tutto questo senza considerare i possibili imprevisti che nell’edilizia si possono verificare in corso di costruzione.
    Come fa una banca a buttarsi in questa operazione da centinaia di milioni di euro quando ancora non c’è un progetto, quando ancora non c’è un computo metrico estimativo delle opere da appaltare???
    Le cifre ballano 400-500-600 milioni no forse meno o forse di più, ma ce ne rendiamo conto che le banche non daranno un euro a queste condizioni.
    Il ministero su cosa la darà l’AIA??? Su un progetto fatto solo di buone intenzioni o su di un vero e proprio progetto definitivo (vedere il codice degli appalti per la definizione).
    La sensazione è che si stia navigando a vista e soprattutto che progettazioni urbanistico edilizie siano state affidate a tecnici (interni ad AFERPI ????) che di edilizia, urbanistica ed appalti non sappiano un gran che visti gli elaborati presentati e le prescrizioni dettate dalla Regione Toscana.
    Questo non è certo il modo migliore di presentarsi in banca a chiedere di investire nel proprio progetto industriale.

  2. Ciuco nero

    Sono abituati a lavorare come nel dopoguerra. Si fa tutto di imbracciatura senza regole e come viene viene. Non a caso che comandava in lucchini ed è responsabile di disastro ambientale x 450 mln di euro è ancora li a dirigere e gestire invece di essere dietro le…

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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