INTERESSE DA REBRAB PER LEALI MA SLITTA ANCORA L’INCONTRO AL MINISTERO
Piombino (LI) – Continua con nuovi colpi di scena la vicenda delle acciaierie Aferpi di Piombino.
Issad Rebrab, l’imprenditore algerino che ha acquistato nel 2015 lo stabilimento siderurgico che ha l’altoforno spento da ormai più di due anni e mezzo, ha presentato una manifestazione d’interesse all’acquisto o all’affitto degli impianti della Leali Steel di Borgo Valsugana in provincia di Trento e di Odolo nel Bresciano, facenti parte del Gruppo Klesch, proprio mentre la piombinese Aferpi, continua ad essere in difficoltà nel reperire le risorse necessarie per il progetto toscano.
L’amministratore delegato Fausto Azzi ha voluto chiarire, a differenza di quanto uscito sulla stampa che vedeva Aferpi non conoscere le azioni di Cevital, che invece il gruppo dirigente era pienamente a conoscenza delle scelte dell’imprenditore, e che l’azienda ha in corso un processo continuo di valutazioni di tutte le opportunità che il mondo siderurgico offre, per poter migliorare la gestione del sito industriale di Piombino, nell’ attesa del completamento di tutto il progetto.
Come sia possibile che Cevital presenti una manifestazione d’interesse per la Leali, anche dal punto di vista economico, visti i vari fronti aperti da Rebrab sia in Italia che in Brasile, senza considerare le criticità nel proprio paese, non ci è dato saperlo.
Specie quando a Piombino si attende da tempo una conclusione positiva del lavoro di ricerca dei finanziamenti, sia per il circolante che per il finanziamento del progetto complessivo della nuova acciaieria e treno rotaie.
Questa attesa ha portato poi ad un nuovo slittamento dell’incontro al MISE che si doveva tenere inizialmente il 26 settembre scorso per la presentazione del nuovo Cronoprogramma da parte di Aferpi, che ad oggi non ha ancora comunicato al Ministero la data ufficiale.
Questa attesa fa slittare anche i chiarimenti dal punto di vista occupazionale, dopo la riunione a Piombino di due settimane fa con l’accordo “verbalizzato” tra Aferpi e sindacati confederali, per la sorte degli ultimi 719 lavoratori in forza alle ex Lucchini e Lucchini Servizi. Il sindacato quindi resta in attesa di una soluzione, che è indispensabile in tempi brevi, perché da ratificare entro il 6 di novembre prossimo, come indicato nella relazione del commissario di governo Nardi.