VARIANTE AFERPI, IL COMUNE INSISTE, MA LA GENTE NON SI FIDA

discarica-li53-lucchiniPiombino (LI) – In vista dell’assemblea con i cittadini, prevista per martedì 25 ottobre alle 17 al Perticale, l’amministrazione comunale interviene sui contenuti della Variante Aferpi per approfondire gli aspetti principali di questo documento, che sarà sottoposto al Consiglio comunale per l’adozione il prossimo 28 ottobre, senza se, e senza ma.

Ma non sono poche le ombre che ci sono su questo progetto e che ha già fatto nascere un comitato di scopo composto da numerose associazioni e cittadini, e che ha gia ricevuto il parere negativo dal Quartiere Riotorto. Una scelta politica quindi, della quale però il Partito Democratico, come si è letto su una recente intervista sulla stampa per bocca del segretario comunale Ettore Rosalba, vuole scaricare la responsabilità sulla giunta ed in particolare sul Sindaco e sull’assessore Maestrini.
Riportiamo integralmente l’intervento comunale, invitandovi a leggere anche i precedenti articoli e video sull’argomento.

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Un atto che ha implicazioni diverse, urbanistiche, ambientali, produttive.

Quagliodromo e 398

l'area attuale della fabbrica nel Quagliodromo (premere per ingrandire)

l’area attuale della fabbrica nel Quagliodromo (premere per ingrandire)

“Per quanto riguarda l’aspetto urbanistico– afferma l’assessore all’urbanistica Carla Maestrini – la Variante prevede l’individuazione delle aree che delimitano i tre segmenti produttivi (siderurgico, logistico e agroindustriale)  del piano industriale Aferpi, con lo spostamento dell’industria dal centro urbano e con la restituzione di un pezzo di territorio alla città.

Gli aspetti maggiormente discussi e criticati sono quelli relativi all’occupazione aggiuntiva di un’area al Quagliodromo, attualmente esterna  al perimetro industriale, e il tracciato del secondo lotto della 398.

“Mi preme sottolineare – spiega Carla Maestrini – che l’area in più al Quagliodromo, pari a 76 ettari, non sarà destinata a nuovi impianti industriali, ma verrà utilizzata per collegamenti infrastrutturali. Inoltre l’amministrazione chiede la cessione della strada litoranea dell’area, attualmente interdetta, per un suo utilizzo a servizio della balneazione con possibile adeguamento a pista ciclabile.

Nel complesso comunque, a fronte di questi 76 ettari in più,  altri 145 ettari verranno dismessi dagli usi industriali per essere destinati a funzioni più leggere (commerciali, artigianali, di servizio…) nell’area contigua a Città Futura (circa 23 ettari) o per essere destinati alla logistica (area dei cumuli e ex area a caldo pari ad altri122 ettari). Ci sarà pertanto un ripensamento complessivo che avverrà in tempi diversi.

Altri 47 ettari tra il quartiere Cotone- Poggetto e la linea ferroviaria saranno destinati ad accogliere nuove categorie produttive. Fondamentale precisare che non sono ammessi  impianti con rischio rilevante. Saranno aree a vocazione ambientale ma con impatti bassi.

L’azienda inoltre dovrà presentare un masterplan dove verranno pianificate nel dettaglio l’area agroindustriale, quella contigua a Città Futura, Città Futura e il quartiere Poggetto-Cotone con tutte le interconnessioni e fruizioni. Successivamente dovranno essere presentati due piani attuativi.  La fase di pianificazione di quelle aree deve essere fatta e molti sono ancora i passaggi da fare e da condividere con la cittadinanza.l

L’altro aspetto è il tracciato della 398, un tracciat, vorrei ricordare, già esistente nel Piano Strutturale del 2007. Quello che abbiamo presentato quindi non è niente di nuovo e non è né un progetto esecutivo né definitivo. Anche in questo caso ci saranno molti passaggi che accompagneranno la progettazione. Innanzitutto la strada sarà assoggettata a Via con un iter procedurale autorizzativo. Se il progetto risulterà incompatibile, il tracciato sarà rivisto.

La strada sarà a una distanza di 70 metri dalle abitazioni (corridoio infrastrutturale). Sarà realizzato un filtro verde con un’area a parco che dividerà il quartiere dalla strada e con una pista ciclo pedonale che congiungerà il Cotone alla città. La quota della strada sarà inoltre molto inferiore a quella dove sorgono le abitazioni. Da tenere presente inoltre che questa strada allontanerà l’area industriale dal centro abitato. In ogni caso sarà necessario molto tempo; prima dei permessi a costruire dovranno essere firmate convenzioni con il Comune.

Tornando all’immediato, una volta approvata la Variante, ci saranno 60 giorni per le osservazioni, a seguire le controdeduzioni e prima dell’approvazione si dovrà andare in Conferenza paesaggistica con la Soprintendenza per le coerenze con il Piano indirizzo territoriale e in quella sede sarà valutato l’effettivo bilanciamento degli interventi pubblici coinvolti”.

 

Ambiente:

“Non ci sono sconti ambientali nel processo di reindustrializzazione Aferpi_ afferma l’assessore all’ambiente Marco Chiarei.

Già nelle norme della Variante abbiamo inserito importanti elementi in materia ambientale. Gli impianti si dovranno inserire in una cornice territoriale che consentirà la massima sostenibilità, sia la delocalizzazione impiantistica che la messa in atto di misure mitigatrici consentiranno da subito di ottenere un miglioramento consistente della qualità di vita del nostro territorio. Abbiamo posto particolare attenzione alla questione degli approvvigionamenti idrici a scopi industriali mediante norme che obbligheranno il soggetto industriale ad utilizzare sempre di più acque di recupero provenienti dalla depurazione civile (Cornia Industriale e Fenice) e sempre meno quelle provenienti dagli emungimenti da falda. La pianificazione urbanistica è stata fatta in maniera integrata e coordinata con le necessità di una maggiore sostenibilità ambientale del polo produttivo siderurgico e, in prospettiva, con quelle dell’intera area industriale. In questo senso va esaltata la forte collaborazione tra il mio assessorato – afferma Chiarei – e quello dell’Urbanistica a conferma e del moderno modo di lavorare intersettoriale che questa Amministrazione sta consolidando.

Una scelta forte è anche quella fatta sulle aree attualmente ricoperte dai famosi “cumuli”, ovvero la definizione di una opportunità di utilizzo di quelle aree a fini produttivi. Una scelta che va in parallelo allo straordinario lavoro che il Comune, la Regione, il ministro ambiente e la soc.Rimateria stanno facendo per risolvere un ultradecennale problema. Da una parte creare condizioni di risanamento ambientale e dall’altra generare nuove opportunità di sviluppo e di recupero di aree sino ad oggi considerate irrecuperabili.

Infine ci sarà massima attenzione sui contenuti delle Autorizzazioni Ambientali Integrate che la Regione dovrà emettere sui singoli impianti che Aferpi dovrà realizzare. Già oggi nel decreto di non assoggettabilita’ a VIA la Regione indica le prestazioni ambientali che si dovranno raggiungere in termini di emissioni in tutte le matrici ambientali interessate: aria, acqua, suolo. Quindi ancora tanto lavoro ma le scelte pianificatrici della Variante già includono gli obiettivi di risanamento ambientale per un comparto industriale più sostenibile e moderno.”

 

Variante e piano industriale Aferpi. Con la Variante cerchiamo di creare delle opportunità di lavoro e di favorire chi vuole investire sul territorio – afferma il vicesindaco Stefano Ferrini – . In questo caso si tratta di un grosso gruppo con il quale crediamo che sia importante dialogare non in maniera sottomessa ma con l’obiettivo di creare sviluppo, in maniera sostenibile e diversificata. La Variante è quindi quello che serve per consentire al piano industriale Aferpi di realizzarsi.

Il piano industriale poi sarà oggetto di una nuova contrattazione perché diverso da quello iniziale. Se l’agroalimentare non si facesse, i posti di lavoro dovrebbero essere trovati all’interno della logistica. Voglio ricordare anche che Aferpi, con Piombino Logistics, ha partecipato al bando di Invitalia vincendo il bando e i finanzaimenti relativi.

Il piano industriale è cambiato è vero. Da due forni e un treno rotaie che avrebbe dovuto essere realizzato con il secondo forno, siamo passati a un forno elettrico e un treno rotaie che verrà realizzato sin da subito e questo consentirà comunque di mantenere i livelli occupazionali comunque previsti. Molto importante l’accordo raggiunto che prevede il contratto di solidarietà per tutti i lavoratori  Risultato non scontato ma che ha avuto un esito positivo anche grazie all’intervento del governo.

L’azienda ha inoltre cominciato a lavorare sul capitolo dismissioni, un fronte che coinvolgerà anche le ditte dell’indotto. C’è poi tutta la parte della formazione con i bandi che consentono o di dare un sostegno al reddito oppure di fare un percorso formativo per ricollocarsi.

Il tema vero però – conclude Ferrini – è questo: “di fronte a un’azienda che presenta una prospettiva quale può essere l’atteggiamento di un’Amministrazione comunale? Secondo noi è quello di cercare di interloquire per valorizzare le capacità di investimento. E’ necessario un atteggiamento responsabile di fronte alla realtà. I dubbi sono legittimi e li abbiamo tutti, l’atteggiamento che abbiamo scelto è quello di monitorare ma senza di dire no a priori. Non può essere il Comune a ostacolare un’attività di diversificazione.”

Fonte: Comune di Piombino

Scritto da il 21.10.2016. Registrato sotto Foto, politica, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “VARIANTE AFERPI, IL COMUNE INSISTE, MA LA GENTE NON SI FIDA”

  1. Sergio Tognarelli

    ” Non può essere il Comune a ostacolare un’attività di diversificazione.””, QUINDI “FAVORIRE” E’ DIVENTATA LA PAROLA D’ORDINE, IL REGIME SE VUOLE SOPRAVVIVERE E’ COSTRETTO A FAVORIRE…

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