SANITÀ TOSCANA. SARTI E FATTORI: ”BILANCIO IN ROSSO, PERSEVERARE È DIABOLICO”
FIRENZE – “La notizia: alla sanità toscana mancano 40 milioni per chiudere il bilancio in pareggio. Ma stavolta niente tesoretti per ripianare il disavanzo per cui la Toscana rischia seriamente il piano di rientro. Si prospettano, aggiungiamo noi, nuovi tagli ai servizi e alle prestazioni sanitarie” dichiarano i Consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori.
“Non sarebbe la prima volta. A parte la nota vicenda dell’ASL di Massa e i ‘colpettini’ ai bilanci di altre aziende sanitarie, ricordiamo tutti la variazione al bilancio di previsione 2016, dovuta alla bocciatura del MEF del bilancio sanitario 2015 e alla richiesta di ricopertura del disavanzo di 72 milioni di euro legata alla quota di Pay Back”. “Vicenda che determinò, oltre al ricorso al solito fondo di riserva, lo svincolo di risorse aziendali e il taglio di centinaia di progetti territoriali riguardanti settori importantissimi come la non autosufficienza e la disabilità, le dipendenze, il miglioramento delle liste di attesa, ecc. Servizi che non sono stati, nonostante le rassicurazioni dell’Assessore alla Sanità, mai ripristinati in molti territori”.
“Si consolida quindi quanto andiamo affermando da diverso tempo, ovvero il definitivo tramonto dell’idea falsata, alimentata per anni dalla Giunta, o meglio dal Presidente Enrico Rossi, della solidità del Bilancio della Sanità Toscana”.
“Per anni si è voluto far credere che la nostra sanità primeggiasse tra gli altri sistemi sanitari regionali, all’apice nelle varie performance nazionali, e invece ci ritroviamo con un sistema sempre più privatizzato, con sempre meno qualità, precarietà del lavoro, tagli alle prestazioni e ai servizi, e spese fatte più sulla scia di esigenze elettorali che non di meditate capacità di spesa, come i costosissimi farmaci per l’Epatite C”. “Nonostante una riorganizzazione sanitaria sbandierata come una panacea, ora non abbiamo neanche i conti in ordine e si rischia il commissariamento”.