AFERPI: NEGATO CONSIGLIO COMUNALE CONGIUNTO ALLA VAL DI CORNIA
Val di Cornia (LI) – Le liste civiche unite della Val di Cornia (Comune dei Cittadini, Un’altra Piombino, Assemblea Sanvincenzina, Assemblea popolare Suvereto) criticano fortemente il consiglio comunale su Aferpi a Piombino, e dicono “No”, in quanto nell’iniziativa di martedì prossimo manca il momento di vero confronto fra tutte le parti sociali del territorio ed i cittadini, che da anni vedono discussa questa vicenda “sui giornali e nei palazzi, anziché nei consigli comunali”. Leggiamo insieme il comunicato integrale.
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«Martedì mattina a Piombino – inizia la nota delle Liste civiche unite – ci sarà un consiglio comunale monotematico sulla variante AFERPI, dove sono stati invitati i Sindaci della Val di Cornia, i rappresentanti dell’impresa, i sindacati e le associazioni.
Non è però ciò che era stato chiesto dalle liste civiche attraverso l’ODG che avevano predisposto e già approvato nel consiglio comunale di Campiglia mma. La richiesta era chiara: un consiglio comunale congiunto di tutti i comuni della Val di Cornia, in un luogo che potesse ospitare un gran numero di persone, dove potessero intervenire i gruppi consiliari, le associazioni e i singoli cittadini. Sarebbe stato un momento di confronto fra tutte le parti sociali del territorio per una vicenda industriale che non può riguardare solo Piombino, che da anni viene discussa solo sui giornali e nei palazzi, anziché nei consigli comunali.
Intanto la situazione si fa sempre più critica: lo stabilimento sta cadendo a pezzi, la produzione non riparte, non ci sono certezze sui finanziamenti necessari per gli investimenti e, addirittura, neppure per la gestione corrente dell’azienda. Intanto i lavoratori sono garantiti solo dagli ammortizzatori sociali dello stato mentre per quelli dell’indotto non c’è certezza.
Nonostante questi importanti interrogativi che gravano sui piani industriali di Cevital, Governo, Regione e Comune di Piombino stanno consegnando a Issad Rebrab, patron di Cevital, attraverso l’accettazione acritica del cosiddetto masterplan Aferpi, le sorti della città e del territorio. Un piano che non riguarda solo le zone destinate alla produzione dell’acciaio, ma anche di vastissime aree portuali per fumosi progetti nel campo della logistica e dell’industria agroalimentare di cui nessuno, ancora oggi, conosce contenuti, fattibilità, finanziamenti necessari e disponibili.
Quindi nessun dibattito aperto alla cittadinanza, sarà un consiglio comunale ingessato, autoreferenziale per i soggetti politici, dove ancora una volta si vuole tenere fuori la popolazione dal conoscere la realtà dei fatti.
Da questa crisi si esce solo mettendo a confronto idee, competenze, scenari di riconversione fondati sulla valorizzazione di tutte le nostre risorse. L’esatto opposto di quanto ci propone da decenni il Pd con progetti calati dall’alto, tutti falliti.
Liste Civiche Unite
e ma loro, sono ‘democratici’..