un momento dell’approvazione della Variante Aferpi il 28 ottobre 2016
Piombino (LI) – Le opposizioni non hanno gradito l’atteggiamento del Presidente del Consiglio comunale Angelo Trotta, che secondo Cinque stelle, Rifondazione, Ascolta Piombino e Un’altra Piombino, che per protesta hanno disertato l’ultima riunione preconsiliare, gestisce le sedute del consiglio in funzione delle esigenze della maggioranza, dalla quale arriva la scontata replica. Riportiamo integralmente i due interventi.
«Super partes? Neanche per sogno. Oggi troppo spesso la democrazia è un punto di vista. Ecco un breve riassunto sulle modalità di svolgimento dei lavori dei due consigli comunali inerenti la delibera su Poggio all’Agnello. Nel primo consiglio è venuto meno il numero legale, lo stesso è stato riconvocato solo tre giorni dopo, senza che si motivassero le opportunità di urgenza, ma soprattutto senza convocare la conferenza dei presidenti, visto che era un nuovo consiglio. Nel dibattimento del secondo consiglio invece, dopo la delibera di Poggio all’Agnello, alle 13,20 si dovevano discutere altri tre punti per l’amministrazione e tutti gli ordini del giorno e interrogazioni dei gruppi consiliari. Sarebbe stato normale, come sempre, fare la pausa pranzo».
«Ma trenta secondi dopo – sottolineano le opposizioni – il Pd Rinaldo Barsotti ci ripensa e decide di andare avanti. A quel punto Trotta, visto il nuovo parere del Pd, brandendo la necessità di una presunta unanimità che non c’era (di quale regolamento?), ha ritenuto consultare il consiglio stabilendo il principio che l’agenda possa essere decisa a colpi di maggioranza, che chiaramente ha optato per il proseguimento come da indicazioni del segretario Ettore Rosalba».
Per le 4 forze di opposizione, il punto vero è che nel pomeriggio il Pd non avrebbe avuto i numeri.
«Il pomeriggio infatti, non si è presentato nessuno della maggioranza. Le minoranze, invece, per ben due volte hanno accolto le istanze di Trotta di sospendere la seduta per attendere il sindaco impegnato con l’imprenditore Rebrab, anche in questo caso la maggioranza non avrebbe avuto il numero legale. Quindi, appurato che i lavori, in qualsiasi momento, possono essere decisi e modificati a colpi di maggioranza, le opposizioni non capiscono perché si debba fare una conferenza dei presidenti per stabilire un ordine». Le minoranze si riservano quindi di approfondire il comportamento di Trotta in relazione alla legittimità degli atti sopra citati.
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Ma la replica del capogruppo della maggioranza Barsotti, non si fa attendere…
Rinaldo Barsotti
«Una parte delle opposizioni – inizia il consigliere PD – come sempre al comando del movimento 5 stelle, ha ritenuto ancora una volta di svolgere la sua funzione politica al servizio dei cittadini gettando fango sull’eccellente presidente del consiglio dr. Trotta Angelo.
Questa volta si prende spunto da un legittimo ripensamento riguardo ad una decisione che oggettivamente era stata presa dal sottoscritto non valutando bene un orario che con poco sacrificio avrebbe permesso non diciamo di azzerare l’intero ordine del giorno, ma almeno qualche punto.
E allora? È questo il problema? O non è vero piuttosto che ogni volta che le opposizioni compatte sotto l’ala protettrice del movimento 5 stelle perdono un confronto che pure si sia svolto all’insegna del dibattito democratico, in questo caso erano state sconfitte sulla delibera di variante per Poggio all’Agnello, smarriscono come in questo caso il senso del pudore affidandosi a ridicole prese di posizione che nulla hanno a che fare con la nobile missione della politica?
Abbiamo notato ed apprezzato il fatto che le opposizioni, capitanate dal M5S, la mattina abbiano consentito di attendere il sindaco che era trattenuto dall’incontro con il dr. Rebrad e le ringraziamo certamente, ma allo stesso tempo domandiamo se sarebbe stato giustificabile un diverso comportamento visto l’argomento di cui si trattava (oddio mai meravigliarsi a questo punto…).
A volte questo loro comportamento evoca quello spot televisivo dove l’animatore pone la domanda: “Ti piace vincere facile?” ecco quello spot potrebbe essere applicato felicemente a questi signori che vorrebbero che le regole democratiche, tanto richiamate, venissero applicate solo come loro desiderano e per fare un esempio: loro possono uscire dall’aula per fare cadere il consiglio in mancanza di numero legale, ma gli altri non possono assolutamente farlo, ne va della democrazia…a senso unico».