QUARTIERI: I 7.300 EURO ORA LI PAGHERA’ CHI HA SBAGLIATO?
Piombino (LI) – La vicenda dei quartieri sta continuando ad essere una situazione sempre più kafkiana. Dopo l’ultimo pronunciamento del TAR che ha condannato il comune a pagare Settemila trecento euro per una colpa che è però tutta politica. Il PD infatti ad ottobre 2015 voto contro la delibera che ridisegnava la composizione dei quartieri così come aveva indicato il TAR della Toscana. Il M5S però non mollo e fece nuovamente ricorso, facendo condannare il Comune a pagare le spese processuali per una colpa che però era tutta politica. Ora interverrà la Corte dei Conti che potrebbe prendere anche una decisione clamorosa, e cioè di far pagare tutti i consiglieri comunali (tutti del PD) che votarono contro la sentenza del TAR.
Dopo l’ultimo pronunciamento del Tar Toscana che ha accolto il ricorso proposto dal Movimento 5 Stelle contro il mancato adeguamento della composizione dei consigli di Quartiere da parte del consiglio comunale, l’amministrazione ora è costretta ora a pagare 7.295,60 euro (cinquemila per l’avvocato e il resto per gli accessori di legge) per le spese processuali.
Quest’ultimo ricorso era stato presentato da Daniele Pasquinelli insieme ad altri rappresentanti del Movimento 5 Stelle a seguito del mancato adeguamento da parte della maggioranza consiliare della composizione dei quartieri alle decisioni del Tar, secondo la precedente sentenza del 2015, anch’essa favorevole al Movimento 5 Stelle.
A questo punto il Tar ha deciso che le spese legali affrontate nel ricorso debbano essere sostenute dal Comune.
La delibera di riconoscimento del debito fuori bilancio è stata discussa pertanto questa mattina in consiglio comunale ed è stata approvata con i voti della maggioranza (PD, Sinistra per Piombino, Spirito Libero). Contrari Rifondazione Comunista e Un’altra Piombino. Astenuti Movimento 5 Stelle come parte in causa della vicenda, Forza Italia Ferrari sindaco, Ascolta Piombino e il consigliere Alessandro Belmonte del PD.
Una delibera che è stata considerata in parte come un atto dovuto, a conclusione di una vicenda densa di polemiche e di scontri, ma che mantiene comunque un significato anche politico, come hanno evidenziato le opposizioni.
Per il Movimento 5 Stelle, infatti, sarà la Corte dei Conti a questo punto a decidere sulla correttezza di un debito di bilancio che, seppur di modesta entità, va a gravare però sul bilancio di un ente pubblico pur essendo stato causato da una mancanza del partito politico di maggioranza.