RAPPORTO “CHILDLESS”: CROLLANO LE NASCITE IN ITALIA
Report “Childless”: in Italia nascite giù. A dirlo uno studio dell’Istituto nazionale di studi demografici francesi. Anche in Europa picco di donne senza figli, una condizione che può arrivare a riguardare oltre il 20-25% di quelle nate negli anni ’70.
In Europa sempre più donne scelgono di non fare figli (childless). Una condizione che può arrivare a riguardare oltre il 20-25% di quelle nate negli anni ’70, e che è in rapida crescita nei paesi dell’Europa meridionale, come Grecia, Spagna e Italia, dove il tasso è superiore al 20%. Si attesta invece al 15% nell’Europa del Nord e al 18% in quella occidentale. A spiegarlo è uno studio dell’Istituto nazionale di studi demografici francesi. Non si tratta tuttavia di una novità. Un secolo fa, agli inizi del ‘900, c’era stato un altro picco simile, pari al 17-25%, complice la morte di molti uomini nella I Guerra Mondiale, l’emigrazione di tanti giovani verso paesi ricchi in cerca di lavoro e la crisi innescata dalla Depressione del ’29.
Da allora, il numero di donne rimaste senza figli ha avuto un andamento a U, con il punto più basso con quelle nate a cavallo tra gli ’30 e ’40, i genitori della cosiddetta ‘baby boom generation’, che hanno beneficiato della ripresa seguita alla guerra, la poca disoccupazione e un sistema di welfare generoso. Il tasso di donne childless ha ripreso a salire tra quelle nate negli anni ’40 nell’Europa occidentale, e negli ’60 nell’Europa orientale per la combinazione di fattori culturali ed economici.
Ora c’è il nuovo picco, su cui incidono il mercato del lavoro precario e la mancanza di politiche per la famiglia a sostegno delle donne lavoratrici. Sono poche le donne che decidono di non avere figli in assoluto (il 3-5% in Francia e negli Usa), mentre la maggior parte continua a rimandare fin quando è troppo tardi. C’è poi un 2-4% di donne che non diventeranno mai madri a causa dell’infertilità.
”Nell’Europa occidentale e settentrionale il tasso dei senza figli si è stabilizzato, mentre continua a crescere velocemente in quella meridionale, dove fino al 25% delle donne nate negli anni ’70 può rimanere senza figli, e continuerà a crescere anche nell’area centrale e orientale”, scrive il rapporto. E se tutta Europa conosce il calo demografico, alcune differenze tra Paesi ci sono. A vincere sono gli Stati, come la Francia, che delle politiche per la famiglia hanno fatto un cavallo di battaglia. Che sostengono economicamente le donne che vogliono fare figli. Nazioni in cui rimanere incinta non è una condanna. All’ombra della Torre Eiffel il tasso di natalità è rimasto invariato da 40 anni ad oggi. Tutto merito del welfare.
Il 4% del Pil finisce in aiuti alle famiglie e sostegno economico per i bambini sotto i tre anni d’età. Partorire conviene.
«Lo studio francese, osserva Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, fotografa un salto nel vuoto del Sud dell’Europa e in particolare dell’Italia, con le politiche mai a favore della famiglia e che invitano le donne a far tutto meno che figli. E nel 2050 noi italiani saremo ancora meno, appena 45 milioni. La cura corretta è mettere in condizione gli Europei di fare più figli e sostenere la cultura della procreazione».