“UNICOOP TIRRENO, PIANO ASSURDO: 600 TESTE NON SANANO LA CRISI”
Pubblichiamo un comunicato stampa per conto della UILTuCS dopo la trattativa di stamani con i dirigenti di UNICOOP TIRRENO e le notizie choc ricevute.
«E’ un bilancio tutto negativo per la riunione, quella in corso stamani a Firenze con la dirigenza di Unicoop Tirreno, che ha avuto risvolti inattesi e pesantissimi con l’annuncio di oltre 600 esuberi. Notizie difficili da digerire, come sempre soprattutto per i lavoratori, vittime di un sistema e di una “non capacità di lavorare per un piano reale di rilancio in prospettiva in cui sviluppo e crescita siano le parole d’ordine”.
A rendere noto quanto illustrato dai dirigenti è Marco Conficconi, segretario generale Uiltucs Toscana, categoria della Uil che si occupa di cooperazione e terziario. “La seconda cooperativa della Toscana – spiega il segretario a margine dell’incontro sindacale – cerca di gestire la crisi ma non ha nessuna prospettiva di soluzione e nessuna prospettiva di sviluppo. Tant’è che il piano rigido e inadeguato” presentato è una manovra “di sola retroguardia che fa pagare ai soli lavoratori il prezzo della crisi. Assurdo”. “La manovra illustrata – aggiunge Conficconi – prevede la cessione di 6 negozi ulteriori terziarizzazioni, la chiusura di altri 13 negozi e un numero impressionante di esuberi: oltre 600“.
In più, come se non bastasse, viene annunciato l’annullamento del Cia, contratto integrativo aziendale, che porta la Uiltucs ad annunciare inevitabili azioni di lotta davanti “ad annunci del genere. La trattativa condotta dall’ormai prossimo direttore generale del Comune di Roma chiamato dal Movimento 5 Stelle ci lascia solo un grandissimo amaro in bocca. A maggior ragione pensando che tutto ciò avviene nonostante il prestito da 170 milioni di euro avuto da Unicoop Firenze e da Coop Alleanza 3.0″».
UILTuCS
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“Unicoop Tirreno si salva se si salvano i lavoratori e i loro diritti”. Per Filcams c’è anche un problema di legittimità del tavolo di trattativa”
Firenze 14.01.2017.- Otto cessioni, a chi non è dato ancora sapere, 12 chiusure di punti vendita cui si aggiungono gli uffici del ecommerce, 481 esuberi full time equivalenti, oltre 600 addetti stante che il part time in Unicoop Tireno è intorno al 50% e, dulcis in fundo, annullamento del contratto integrativo aziendale: è questo il piano di rilancio, si fa per dire, presentato oggi in sede di incontro in Regione fra azienda e parti sociali.
“Inaccettabile, commenta a caldo Cinzia Bernardini, segretaria generale della Filcams Cgil Toscana, Unicoop Tirreno si salva se si salvano i lavoratori e i loro diritti”. “Già, continua Bernardini, perché l’annullamento dell’integrativo vuol dire perdita di salario e di diritti per tutti”. “Contro questo piano, continua, abbiamo già proclamato un pacchetto di ore di sciopero a livello nazionale, nazionale è infatti la vertenza”.
“C’è anche dell’altro, aggiunge, Filcams pensa ci sia anche un problema di legittimità del tavolo di trattativa, intorno al quale, in rappresentanza dell’azienda, siede il dott. Franco Giampaoletti che dal 1° marzo andrà a ricoprire la carica di direttore generale del Comune di Roma”.
“Fin dai prossimi giorni, conclude, ci saranno le assemblee dei lavoratori ai quali i sindacati chiederanno un mandato per mettere in campo tutte le iniziative possibili perché si arrivi ad un vero e credibile piano di risanamento che mantenga livelli occupazionali e diritti dei lavoratori”. nb
Cgil Toscana e Firenze