LIVORNO: ASSEMBLEE UNICOOP TIRRENO, PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA
Livorno – Prime partecipatissime assemblee in UniCoop Tirreno partite dall’ IperCoop di Livorno, dove i lavoratori hanno presentato un documento che intendono condividere con tutti gli altri lavoratori della cooperativa. Inizia la campagna di assemblee del fronte sindacale che sarà compatto sullo sciopero di 8 ore.
“La novità- spiega la Filcams CGIL di Livorno – è che, in occasione dello sciopero, tutti i negozi e la sede si fermeranno in contemporanea per 8 ore. I lavoratori stanno partecipando in massa alle assemblee e ascoltano le proposte aziendali reagendo con incredulità e rabbia”.
In assemblea i lavoratori hanno chiesto unità sindacale e hanno sottoposto un documento all’attenzione delle RSU e delle segreterie territoriali “Alle assemblee di oggi – prosegue la Filcams- i lavoratori hanno presentato un documento, con la richiesta che tutti i dipendenti dei territori ne siano messi a conoscenza e nel quale chiedono ai dirigenti, primi responsabili della crisi, di fare un passo indietro, cominciando dalle indennità che percepiscono e a cui, vista la situazione, sarebbe opportuno che rinunciassero”.
“Anche tra i lavoratori – conclude la Filcams – emerge ferma contrarietà a un piano di tagli senza prospettiva e chiedono con forza che neanche un posto di lavoro sia perso, mentre nell’indotto purtroppo i tagli sono già iniziati”.
Arriveranno da ogni parte della Toscana, anche i delegati e le delegate della Uil Terziario (Uiltucs) che operano nei punti vendita di tutti i territori e di ogni provincia della Toscana in cui è presente Unicoop Tirreno. Tutti a Livorno, nella sede locale della Uiltucs, il prossimo mercoledì (25 gennaio) per la riunione del sindacato, pronto ad affrontare questa emergenza senza lasciare nessuno indietro.
Sul tavolo c’è, come è inevitabile che sia, la crisi della cooperativa e l’annunciato taglio contemplato nel “piano scellerato”, come viene definito dalla Uil Terziario (Uiltucs) e dal suo segretario generale Marco Conficconi, presentato da Unicoop Tirreno. Un piano che porta la Uiltucs a riunirsi a livello regionale per individuare i percorsi di azione e le forme di lotta da mettere in atto.
La riunione si terrà nel pomeriggio, subito dopo l’assemblea dei lavoratori della sede la mattina del 25 gennaio a Vignale Riotorto dove Unicoop Tirreno ha dichiarato ben 160 esuberi su un totale di 350 lavoratori. Il tema posto dalla Uiltucs non è solo quello dei lavoratori diretti o di dipendenti delle aziende che hanno appalti con Unicoop Tirreno. A rischiare grosso sono anche i cosiddetti lavoratori “somministrati”, precari che però vengono impiegati costantemente dalla cooperativa e che, in vista di questo piano, saranno i primi a restare a casa. Si tratta, secondo il primissimo censimento fatto dalla Uiltucs Toscana, di circa 650 lavoratori e lavoratrici – di cui il 90% lavora in Toscana – che sono stati impiegati nel 2016, e il cui futuro, adesso, è appeso a un filo.
“Anche i lavoratori somministrati verranno colpiti da un provvedimento del genere – commenta Conficconi – e di sicuro non li abbandoneremo. Anche per vedere quale è la reale situazione, e quanti sono effettivamente i lavoratori che verranno colpiti dal ‘piano’ della cooperativa, abbiamo deciso di fare un censimento. Il monitoraggio ci consente di vedere quale sarà la situazione reale.
Infatti tra lavoratori diretti e indiretti la Uiltucs ha calcolato che nella sola Toscana l’impatto complessivo sarà tra i 1.400/1.600 posti di lavoro in meno”.
“Questo – conclude Conficconi – è quanto potrebbero pagare la Toscana, il mondo del lavoro e la politica, come conseguenza di un gruppo dirigente irresponsabile. Un gruppo dirigente, quello di Unicoop Tirreno, che il mondo della cooperazione sino a ieri ha incensato e che oggi si guarda bene dal colpevolizzare e/o dal colpire”.
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