UGL: ANCHE SE FALLISCE AFERPI, REBRAB RIMANE PROPRIETARIO DI PIOMBINO

Il logo dell’UGL Metalmeccanici

Piombino (LI) – Niente di buono all’orizzonte per Aferpi ed il suo personale in solidarietà, che il prossimo 2 febbraio scenderà in piazza per chiedere ancora una volta, da due anni a questa parte, un futuro per la siderurgia in Val di Cornia. Il sindacato UGL pone delle ipotesi davvero inquietanti per la siderurgia, che vedono Issad Rebrab che in caso di fallimento di Aferpi, rimarrebbe comunque proprietario di buona parte della città; pur liquidando la società fallita al miglior offerente, manterrebbe il controllo di tutte le aree portuali (Piombino Logistics) e retro portuali (Cevitaly) di Piombino  grazie ad una serie di “scatole cinesi” di cui la più grossa è proprio Cevitaly.

A sostegno di una così inquietante ipotesi anche il comunicato sindacale delle RSU FM-FIOM-UILNI-UGLmet di oggi che dice che «Nel pomeriggio del 30 Gennaio siamo stati convocati dalla Direzione Aferpi e ci è stato comunicato che per il mese di Febbraio per il TVE e il TMP non è prevista ripartenza. E’ stata confermata la fermata programmata dal 4 al 19 Febbraio del TPP che ripartirà il giorno 20. Ad ora non sono previste Navi in arrivo ed in partenza per tutto il mese di Febbraio. Abbiamo ribadito la nostra preoccupazione per queste continue fermate e per la mancata continuità produttiva che mette a rischio le nostre fette di mercato e la tenuta sociale».

A questo punto crediamo sia giunta l’ora di desecretare l’accordo tra il governo Italiano e Issad Rebrab, perché non sono poche le ombre di cui questa amministrazione, nelle sue ramificazioni comunali, regionali e nazionali deve rispondere.
Leggiamo insieme il comunicato.

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«Si avvicina la data della grande mobilitazione della vertenza Aferpi ed ogni giorno leggiamo e sentiamo varie ipotesi. Di teorie ce ne sono molte, troppe, anche contrastanti.  Da tempo sono poi   iniziate, sempre più incalzanti, le ricerche per trovare i “colpevoli” di questa infinita vertenza. Forse, fin dall’inizio, sarebbe stato più opportuno e prudente  aspettare e accertare le reali possibilità finanziarie di Rebrab prima di dichiarare che Piombino era salvo…

Anche noi, come sindacato, analizzando la situazione Aferpi, vogliamo vagliare i vari scenari ipotizzabili, alcuni auspicabili altri meno :
1. l’ azienda trova i giusti finanziamenti per  il progetto iniziale tra banche, istituzioni e privati;
2. senza ricevere i finanziamenti entro giugno 2017, l’azienda potrebbe essere commissariata  e/o con un probabile ritorno di Jindal.

Ma ci potrebbe essere anche un’altra ipotesi : 
Visto che Cevitaly srl possiede il 100% delle azioni di Aferpi S.p.A (per un valore di 93.600.000 euro) in caso di fallimento di Aferpi risponderà la controllata e non la controllante che in questo caso è Cevitaly. Quindi, ai  fini della dichiarazione di fallimento di una società, che sia inserita in un gruppo, cioè in una pluralità di società collegate – ovvero controllate da un unica società “holding” – l’ accertamento dello stato di insolvenza deve essere effettuato con esclusivo riferimento alla situazione economica della società medesima, poiché, nonostante tale collegamento o controllo, ciascuna di dette società conserva propria personalità giuridica ed autonoma qualità di imprenditore, rispondendo con il proprio patrimonio soltanto dei propri debiti (Cass. 18.11.2010, n. 23344).

In questo scenario  rimarrebbe in piedi solo Piombino Logistcs, per il porto, e Cevitaly s.r.l per l’agroindustriale…

Nel frattempo quello che possiamo fare è sicuramente riaccendere i riflettori affinché questa vicenda sia alla ribalta dei media nazionali.  Purtroppo il nostro  territorio,  nei prossimi mesi, sarà “protagonista” di varie  vertenze:
Aferpi ,  Unicoop,  le problematiche di numeri più piccoli, come quelli dell’indotto “diretto” di Aferpi ( il cui ammortizzatore, per par condicio, dovrà essere prolungato alla durata dei lavoratori diretti)  ma anche dell’ indotto in generale ( i vari settori della nostra economia)  che  non ha ammortizzatori sociali ma rende ugualmente molte  famiglie in difficoltà.
Un intero territorio in una profonda crisi che avrà ripercussioni a lungo termine. Quindi occorre manifestare tutti insieme e sarebbe bello che ci fossero tante persone, no tante bandiere…

Al contempo dobbiamo pretendere , da subito,  che siano utilizzati i soldi stanziati per le bonifiche di cui si parla da anni  ma non è dato conoscere  una data di partenza.
E forse sarebbe il caso  di stimolare una maggiore attenzione ai livelli più alti delle istituzioni europee visto che le questioni dell’acciaio hanno una valenza internazionale.

Ultima riflessione: l’ esigenza della continuità dell ‘attività produttiva di Aferpi.   In questo momento, dal nostro punto di vista, il  “comprare materiale” non è risolutivo di una situazione che presenta varie problematiche ed aspetti, non trascurabile  quello dell’attuale stato  degli impianti».

Segreteria Ugl

 

Scritto da il 30.1.2017. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

2 Commenti per “UGL: ANCHE SE FALLISCE AFERPI, REBRAB RIMANE PROPRIETARIO DI PIOMBINO”

  1. paolo

    Ma quale è il motivo per cui gli accordi che sono scaturiti da una procedura di amministrazione straordinaria, condotta da funzionari incaricati dallo Stato, sotto il controllo delle pubbliche istituzioni, ai fini del pubblico interesse (almeno così avrebbe dovuto essere), sono mantenuti segreti ?

  2. Tiggiani

    Chi ha scritto l’articolo doveva informarsi di piu per non saltare a delle affermazioni cosi fantasiose.
    le conclusioni giuridiche devono essere basate su una perfetta conoscenza del fascicolo.

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 20 giorni, 14 ore, 55 minute fa

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