AFERPI: ROSSI «CHIEDIAMO LA RIAPERTURA DEL FORNO ELETTRICO»
Piombino (LI) – Comunicato stampa di “difesa” da parte del Presidente regionale Enrico Rossi che ricorda che “La Regione ha fatto la sua parte. Il Governo imponga il rispetto degli accordi”, ma che contemporaneamente sembra scordarsi di cosa diceva il 15 aprile scorso a Venturina (vedi video) e di non sapere che il forno proposto da Cevital a Piombino è per ora solo disegnato sulla carta, e che la SMS Demag sta ancora aspettando da Rebrab l’acconto per l’avvio alla sua realizzazione che sembra sempre più lontana. Intanto cresce la preoccupazione da parte dei sindacati confederali e si inizia ad osservare un primo tiepido allungo della “Piombino Logistics” che, separata dalla “sorella” Aferpi prova a marciare da sola, come se sapesse che il suo destino, dopo il 1° luglio non sarà più legato ai colleghi dell’acciaio.
Cosa diceva Rossi il 15 aprile 2016: https://youtu.be/6sgAsw6K9EA?t=1m30s
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Aferpi, Rossi: “La Regione ha fatto la sua parte. Il Governo imponga il rispetto degli accordi”
FIRENZE – “Rebrab si è impegnato a presentare il piano industriale entro marzo. Come Regione intanto noi abbiamo fatto tutto quanto ci competeva e di più”. Il presidente della Toscana Enrico Rossi torna a parlare di Aferpi e delle acciaierie ex Lucchini di Piombino, dopo l’incontro che c’è stato ieri a Roma con il ministro allo sviluppo economico Calenda.
“E’ troppo tempo che attendiamo – incalza Rossi – Rebrab faccia davvero adesso la sua parte. Ma anche il Governo – aggiunge – si faccia garante dell’accordo di programma firmato con l’allora presidenza del Consiglio e metta alle strette l’imprenditore algerino sulla base di un cronoprogramma serrato, affinché risponda dopo i troppi mesi di silenzio”. “Altrimenti – conclude Rossi – si trovino altre soluzioni. Noi non siamo parenti di nessuno e quel che ci interessa è solo una prospettiva di ripresa dell’attività produttiva e dell’occupazione”.
Il presidente della Toscana ricorda il ruolo svolto fino ad ora dalla Regione. “A noi non può essere rimproverato nulla. Abbiamo concesso tutte le licenze e i permessi necessari – dice – . Abbiamo messo a disposizione anche i nostri finanziamenti, per quanto possibile: c’è la possibilità di ottenerli dai fondi europei ed anche da altri fondi che possono garantire per il capitale circolante”.
“Quel che chiediamo – conclude – è la riapertura del forno elettrico e quindi la ripresa della produzione dell’acciaio, assieme alle altre iniziative promesse e capaci di garantire l’occupazione per oltre duemila lavoratori. Il ministro ieri ha fissato per l’imprenditore algerino una dead line a fine giugno. Ci aspettiamo adesso che l’imprenditore faccia davvero tutto quello che deve fare affinché l’azienda non deperisca ancora e lavoratori e territorio abbiamo prospettive. Altrimenti, appunto, che si individuino pure altre soluzioni”.
“La produzione dell’acciaio – annota sempre Rossi – non è una produzione priva di un interesse nazionale, come è ovvio. Lo Stato interviene con decisione anche sull’Ilva”. Che si faccia, dunque, altrettanto a Piombino.
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COMUNICATO SINDACALE AFERPI DELL’8 FEBBRAIO 2017
Apprendiamo dalla stampa dell’incontro di ieri fra il Ministro Calenda e il presidente Cevital Issad Rebrab che doveva essere quello ultimativo.
Se le indiscrezioni giornalistiche trovassero conferma, siamo alla sostanziale assenza di novità rilevanti.
Tale incontro parrebbe infatti non aver prodotto nessuna risposta concreta alle rivendicazioni che il sindacato orinai da tempo si prefigge come obiettivo.
Sulla continuità produttiva verrebbe solamente accennato ad un impegno da parte di Rebrab di immettere nel circolante 20 milioni per l’acquisto di blumi per ottemperare agli ordini di rotaie.
Risulterebbe quindi evidente che ciò sancirebbe in maniera ufficiale la non ripartenza del TMP e del TVE, non essendo più nella discussione l’acquisto di billette per laminare barre e vergella, nonostante tutti gli indicatori segnino un mercato in ripresa.
Se tutto ciò fosse confermato, una volta evaso l’ordine per RFI di rotaie, lo stabilimento sarebbe destinato al definitivo fermo produttivo.
Per quanto riguarda il finanziamento del piano industriale e la sua concretizzazione, ancora una volta (l’ennesima) si assiste ad un rimando e al rinvio dell’incontro.
E’ dal 26 settembre 2016, data per la quale era stata fissata la discussione sul crono programma e sul finanziamento del piano che vengono rinviati gli incontri e non si arriva ad una definizione certa. Da una parte Rebrab si rivela ancora inaffidabile per quanto riguarda il mantenimento degli impegni presi, dall’altra il Governo con il suo attendismo rischia di interpretare il ruolo di complice della morte di Piombino.
Per le OO.SS. è fondamentale avere risposte certe per proseguire con il progetto che a prescindere deve mettere al centro la siderurgia e la produzione dell’acciaio a Piombino.
Per questo lunedì 13 è convocato il CDF Aferpi e Piombino Logistics che in assenza di una convocazione da parte del Ministero nei prossimi giorni, come da impegni presi il 23 ultimo scorso, valuteranno e decideranno le iniziative da mettere immediatamente in campo, cosi come annunciato nella partecipata manifestazione dello scorso 2 febbraio.
Piombino 8 febbraio 2017
Segreterie Finn Fiom Uilm UGLM Provincia di Livorno
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COMUNICATO SINDACALE RSU PIOMBINO LOGISTICS
Con l’avvicinarsi del 15 febbraio 2017, data di scadenza delle concessioni portuali di cui l’azienda é titolare, la Rsu Piombino Logistics e le Segreterie di FIM-FIOM-UILM esprimono una grande preoccupazione per il futuro dei lavoratori e per questo da oggi decidono di avviare un percorso di mobilitazione.
In questa fase di completa incertezza, in cui chiediamo risposte certe e concrete da tutti i soggetti rispetto all’intera realizzazione del Progetto Cevital di cui il Govemo é garante, esprimiamo con forza la necessità che le concessioni affidate a Piombino Logistics siano mantenute in essere, sia pur in regime provvisorio auspicando che, attraverso le dovute garanzie, vengano concesse in maniera definitiva con tempistiche pluriennali.
Nessuno chiede cambiali in bianco ma la continuità va garantita fino a quando il Governo non avrà stabilito se il Progetto Cevital è ancora credibile, o viceversa fino a quando il Governo riterrà sia venuta meno la fiducia nell’imprenditore e decida di proporre una valida alternativa.
Riteniamo che non é infatti ammissibile che oltre 160 lavoratori possano essere espulsi dal ciclo produttivo, con conseguenti drammatiche ricadute sociali, mentre l’area portuale si trova in una fase di piena espansione, senza che il governo si esprima in proposito.
E’ chiaro già da adesso che l’ulteriore rinvio della presentazione del piano industriale da parte di Cevital, appreso dalla stampa relativo incontro di ieri fra il Ministro e la Proprietà crea un ulteriore elemento di contraddizione con il rinnovo delle concessioni portuali.
Per questo è indetta per Lunedì 13 Febbraio una iniziativa dei lavoratori di Piombino Logistics con concentramento nel parcheggio davanti la Portineria Direzione di Aferpi alle 9:30. Si richiede il massimo sostegno e partecipazione da parte di tutti.
RSU PIOMBINO LOGISTICS SEGRETERIE FIM-FIOM-UILM
Piombino 8 Febbraio 2017
Rammenterei che le procedure di Amministrazione Straordinaria secondo Legge Marzano sono condotte sotto cura e mandato della Pubblica Amministrazione, oltreché sotto il controllo della Magistratura.
Quindi mi verrebbe da dire che la primissima responsabiltà della Pubblica Amministrazione era la verifica dell’affidabilità dell’acquirente, della solidità e coerenza del piano industriale presentato e della redazione di un contratto di vendita corredato da solide garanzie.
A parte l’evidenza per cui il piano industriale (buono o cattivo che fosse) venne presentato svariati mesi dopo la cessione, vi pare che la Pubblica Amministrazione, a cominciare dal Commissario, abbia operato con la dovuta diligenza ?
no…