PIOMBINO E LO “SCANDALO” DELLA BONIFICA DI CITTA’ FUTURA
Piombino (LI) – Non si può usare altro termine per una vicenda che è iniziata nel 2002 e che riguarda la bonifica di soli 17 dei 928 ettari di territorio inquinato nel comune di Piombino, per i quali erano anche disponibili i soldi per effettuare tali operazioni (e che avrebbero anche generato posti di lavoro). Ricordiamo con l’occasione che la “Variante Aferpi” in fase di approvazione “lampo” da parte del Comune, cede a Rebrab altri 80 ettari di terreno vergine nella zona Quagliodromo, mentre la vicenda dei 17 ettari di “Città Futura” sotto il Centro Giovani, che sarebbero tornati nel possesso dei piombinesi, è ferma da “soli” 15 anni, di cui gli ultimi 8 (otto) gestiti dall’assessore Marco Chiarei che oggi nemmeno si presenta a dare le dovute spiegazioni in consiglio comunale. Chissà se il Sindaco Giuliani sta o meno valutando le numerose richieste di dimissioni che da tempo le opposizioni chiedono, di questo ormai “scomodo” assessore?
Per comprendere meglio la gravità della situazione a livello ambientale della città di Piombino potete consultare il seguente link:
http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2017/060-17/il-sito-di-bonifica-di-interesse-nazionale-di-piombino, e a seguire guardare (premendo sulla immagine) la cartina in alta risoluzione del territorio aggiornata al 2017.
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Nella seduta del 31marzo era all’ordine del giorno dei lavori del consiglio comunale l’interrogazione presentata dalla Consigliera Carla Bezzini di “Un’Altra Piombino” sull’affidamento della progettazione ambientale di bonifica dell’area denominata Città Futura. Questa interrogazione era stata già presentata nel precedente consiglio comunale, il 9 febbraio, ma non era stata discussa per assenza dell’assessore all’ambiente, competente in materia. Nella seduta di ieri, si è di nuovo registrata l’assenza dell’assessore, non comunicata nè giustificata. Tra l’altro, la risposta scritta, che in base all’art. 36 del regolamento delle attività del Consiglio, deve essere data entro 30 gg dalla richiesta, è pervenuta all’interrogante solo il giorno 29 marzo, dopo ripetute sollecitazioni.
Nell’interrogazione si chiede al sindaco e all’assessore competente, perchè con la determina dirigenziale del 17.08.2016 il Comune di Piombino ha affidato l’incarico di redigere la progettazione ambientale di Città Futura, allo Studio Sanitas SRL di Brescia, quando esiste già un progetto definitivo di bonifica dell’area, approvato dal Ministero dell’Ambiente con decreto del 28.02.2011 e già finanziato, per un importo di 13,500 milioni di euro, da allora entrati nella disponibilità del comune e per il quale era già stata avviata una procedura di gara.
Nell’interrogazione si ripercorre l’annosa e confusa storia della bonifica in questione, il cui iter tecnico-amministrativo è iniziato nel 2002 e per il quale, a distanza di ben 15 anni, dopo un affastellarsi di atti che si sovrappongono e si contraddicono, siamo ancora al punto di partenza.
«Ricordo che – commenta Carla Bezzini – il progetto approvato e finanziato dal Ministero dell’Ambiente doveva essere preliminare alla realizzazione del PIUSS, per il quale il Comune di Piombino si era aggiudicato 20.452.000 euro di contributi per la realizzazione di Città Futura: finanziamenti ai quali poco dopo il comune ha rinunciato. Dopo questa rinuncia, il Comune affida ad ASIU , mediante affidamento diretto cioè senza bando di gara, la realizzazione della bonifica per un importo di 13.500.000 euro».
ASIU avrebbe dovuto ultimare i lavori entro il 2015, ma non avendo nè le competenze nè le tecnologie adeguate, non può procedere alla bonifica, presenta un nuovo progetto, che viene bocciato, per cui ripristina il vecchio progetto che però, incredibilmente, lievita a 26 milioni di euro. Nel 2016 il comune decide di revocare quell’affidamento (nel frattempo ASIU ha speso una considerevole cifra in opere definite preiminari), di abbandonare il progetto già approvato e finanziato dal Ministero e di affidare allo Studio Sanitas il compito di redigere un nuovo progetto di bonifica.
«Siamo evidentemente – continua Bezzini – di fronte a una clamorosa inadempienza amministrativa: un progetto approvato e finanziato, viene abbandonato per ricominciare, inspiegabilmente, tutto da capo. Nell’interrogazione si chiede all’assessore se, in presenza di così gravi ritardi, inadempienze, ripensamenti e sprechi di denaro pubblico, l’amministrazione non ravvisi motivi di autocritica e di importanti responsabilità amministrative e politiche. Il fatto che l’assessore si sia sottratto alla discussione per ben due volte, è un fatto di non poca rilevanza e denota un atteggiamento di scarsa correttezza istituzionale e di non rispetto verso le forze di opposizione. E’ ugualmente preoccupante – Conclude il consigliere Bezzini – che di fronte ad una questione di tanto rilievo, nessun rappresentante della giunta sia stato in grado di fornire chiarimenti e spiegazioni».