AFERPI: PRESIDIO PERMANENTE IN COMUNE A PIOMBINO FINO AL 19 APRILE
Piombino (LI) – E’ iniziato oggi il presidio permanente in comune a Piombino dei dipendenti Aferpi e Piombino Logistics. Gli animi iniziano a scaldarsi, dopo troppo tempo di promesse non mantenute da parte del governo italiano. Il presidio proseguirà ad oltranza fino al 19 aprile, data della nuova convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico.
Riportiamo due comunicati sindacali e le riflessioni di una RSU Aferpi che conclude il suo intervento così: «Ricordo a me stesso e a voi che proprio davanti alla Presidenza del Consiglio e 5 Ministri è stato firmato l’accordo di programma con il quale si è arrivati allo spegnimento dell’altoforno e con il quale è stato venduto lo stabilimento al gruppo Cevital dichiarando che la vertenza Piombino era risolta!!!».
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COMUNICATO SINDACALE DEL 6 APRILE 2016
Questa mattina è iniziato il presidio permanente della RSU nell’aula consiliare del Comune di Piombino. Il sindaco Giuliani ha organizzato un colloquio telefonico con il viceministro Teresa Bellanova che ha confermato la nuova convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico. La data è fissata per il giorno 19 aprile alle ore 13:00.
In conseguenza, abbiamo già comunicato alle autorità competenti la presenza dei lavoratori a Roma nelle giornate del 19 e 20 aprile, rispettivamente sotto al ministero dello Sviluppo economico e se necessario sotto la presidenza del Consiglio dei Ministri, a Palazzo Chigi. Nella conversazione il sindacato ha ribadito tutta la profonda delusione e il disagio seguito all’ennesimo rinvio.
È stata ribadita anche la necessità di garantire la continuità produttiva dello stabilimento, gli investimenti, le concessioni demaniali ed i necessari ammortizzatori sociali, in primis il rinnovo delle garanzie della legge Marzano.
Le organizzazioni sindacali hanno chiarito che nelle prossime ore verrà formalizzata una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio, al ministro Calenda e per conoscenza all’azienda, nella quale sarà ribadito che nel prossimo incontro pretendiamo un cronoprogramma certo degli investimenti e relativi finanziamenti e la continuità produttiva certificata dei tre treni di laminazione, affinché dalla politica degli annunci e dei rinvii si passi ad una politica del fare, come sostenuto telefonicamente anche dal viceministro.
Se queste condizioni non dovessero verificarsi il governo prenda atto dell’inadempienza dell’imprenditore e trovi ogni altra possibile soluzione alternativa, con soggetti che garantiscano come obiettivo primario la produzione di acciaio, la diversificazione economica con la garanzia della piena occupazione sia per i lavoratori diretti che per l’indotto.
Il presente documento è stato letto e condiviso con i lavoratori presenti.
Il presidio proseguirà ad oltranza fino al 19 aprile 2017.
Dalla sala consiliare, Piombino 6 Aprile 2017
Rsu Aferpi — Piombino Logistics
FIM-FIOM-UILM-UGLM
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COMUNICATO SINDACALE
La RSU Aferpi – Piombino Logistics ribadisce fermamente, una volta per tutte, che ai lavori del Consiglio di fabbrica partecipano solo i membri delle RSU stessa e delle segreterie territoriali.
I documenti possono essere letti ed eventualmente discussi solo successivamente in assemblea. L’occupazione della sala consiliare del Comune di Piombino „ pacifica e civile„ è in capo alla RSU.
In ore notturne il presidio verrà coperto da due RSU. Durante il giorno la sala consiliare viene aperta ai lavoratori dalle 9:30 alle 18:00, orario durante il quale chiunque può tranquillamente partecipare a sostegno dell’occupazione. A partire da lunedì 10 aprile inizierà la raccolta delle adesioni per l’organizzazione della manifestazione al Ministero dello sviluppo economico, prevista per il giorno 19 aprile 2017.
Dalla sala consiliare, Piombino 6 Aprile 2017
RSU AFERPI — PIOMBINO LOGISTICS
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RIFLESSIONE DI UNA RSU AFERPI
Dal giorno della manifestazione a Piombino con le Segreterie Nazionali di Fim-Fiom-Uilm più volte abbiamo detto, sia tutti noi che i Segretari Nazionali, che è il momento di cambiare passo. L’obiettivo del Sindacato di riportare tutti i lavoratori della Ex Lucchini e Ex Lucchini servizi nella nuova società Aferpi e nella Piombino Logistics con il solito ammortizzatore sociale, senza nessun esubero, è stato raggiunto a Novembre 2016, ma adesso è il momento di alzare il tiro e pretendere con forza la partenza degli investimenti e degli smantellamenti, così da garantire che gli obiettivi raggiunti non siano stati vani.
Non è più il tempo di chiacchiere e promesse, è il momento di fare fatti concreti e verificabili da parte della proprietà, altrimenti che ci piaccia o meno il Governo deve trarne le conseguenze e prendere di petto la situazione. Nessuno però può tirarsi indietro, quando si fanno delle dichiarazioni si deve fare di tutto per rispettarle ed essere conseguenti. All’ultimo incontro al Ministero, che ci piaccia o meno (e secondo me fu vergognoso) l’azienda fu chiara dichiarando che non era in grado di dare una data per proseguire quell’inutile incontro ma che sicuramente il 6 non sarebbe stata disponibile. Il Governo prima provò a mostrare la propria “autorevolezza” dichiarando che la convocazione era a prescindere decisa per il 6 Aprile e che sarebbe stata effettuata con chi c’era… poi poco dopo il Ministro annunciò ai Segretari Nazionali di Fim-Fiom-Uilm che sarebbe riuscito a portare l’azienda al tavolo, ma non ci disse la data esatta.
È così che siamo venuti via da quell’incontro, delusi ed arrabbiati, ed è questo che il giorno dopo abbiamo detto ai lavoratori in assemblea e decidemmo tutti insieme che appena ci avrebbero convocati avremmo organizzato i pulmamn per portare a Roma tutti i lavoratori. Quando è arrivata la convocazione per il 6 era quindi evidente che l’azienda a meno di clamorose e non prevedibili novità non ci sarebbe stata. Sembrava che il Governo ed il Ministro avessero deciso di prendere il toro per le corna e volessero dare una sterzata alla Vertenza Aferpi. Dopo tanti ultimatum e penultimatum forse il Governo e il Ministro avevano deciso di interessarsi davvero a Piombino. Macché!!!!
Il 5 qualcuno si accorge che l’azienda non sarà presente, che l’azienda propone altre date di incontro e quindi…. si rinvia la riunione. Se fossimo all’inizio della vertenza, se l’attività produttiva non fosse completamente ferma, se non fosse che entro fine Aprile se non presentano il piano industriale della Logistica si rischia che il 15 Giugno non vengano rinnovate le concessioni portuali, se non fosse che manca la liquidità per acquistare billette e far ripartire tve e tmp, se... il rinvio sarebbe stato logico e condivisibile.
Ma al punto in cui siamo è chiaramente una vergogna e soprattutto è chiaro che per il Governo e per il Ministro la vertenza Piombino non è assolutamente una priorità e questo non è più accettabile.
Forse per il Governo non siamo ancora abbastanza incazzati, forse dobbiamo stare buoni fino a che non finiscono di gestire la vertenza Ilva di Taranto. Ma noi non possiamo più stare buoni ad aspettare. Al tavolo della vertenza Taranto oltre ai gruppi stranieri Mittal e Jindall, ci sono i principali gruppi italiani come Arvedi e Marcegaglia che stanno cercando di ritagliarsi una posizione dominante nella produzione italiana di acciaio. Credo che se a quel tavolo Piombino non ci sarà mentre decidono con il Governo il destino della siderurgia non di Taranto ma di tutta Italia, le nostre speranze di tornare a produrre acciaio saranno molto poche, ma se con forza riusciremo ad esigere di essere a quel tavolo forse potremmo avere ancora un futuro siderurgico importante.
Ieri, in un consiglio di fabbrica straordinario, c’era chi riteneva giusto andare lo stesso a Roma anche senza incontro perché si sentiva preso in giro da questo governo e chi invece riteneva giusto rinviare e portare il maggior numero di lavoratori a Roma al prossimo incontro. Ci siamo confrontati e unitariamente abbiamo poi deciso di confermare lo sciopero di oggi e andare ad occupare il consiglio comunale ed oggi è arrivata poi la convocazione per il 19 al Ministero.
Quel giorno dovremo essere tanti e soprattutto è importante che il Governo sappia che è il momento di prendere le decisioni. Se ci sono ancora le condizioni, ma devono essere certificate, si vada avanti ma in maniera certa e concreta con Cevital, ma se il gruppo non è più credibile il Governo ne prenda atto e si attivi immediatamente per trovare l’alternativa che deve rispettare gli accordi firmati, ossia a Piombino si deve tornare a produrre acciaio. Non ci accontenteremo di soluzioni alternative che non prevedono di tornare a produrre acciaio perché solo la laminazione a Piombino non avrebbe futuro e sarebbe solo un rinvio della fine della siderurgia.
Non possiamo dimenticarci del piano agroindustriale e Logistico che prevedono di occupare circa 800 persone e nemmeno degli smantellamenti che possono permettere di dare lavoro a molti operai dell’indotto e libererebbero aree destinate a nuove attività e altre opportunità di lavoro. Cerchiamo di restare uniti e di non mollare, io credo che provino a portarci allo sfinimento per farci accettare di tutto. Più ci avviciniamo a Luglio senza garanzie di investimenti per il piano nella sua totalità, senza garanzie di continuità produttiva, senza garanzie degli smantellamenti, senza la garanzia degli ammortizzatori sociali per accompagnare questo percorso, più saremo deboli e ricattabili.
Ai Segretari Nazionali di Fim-Fiom-Uilm, dei quali ho condiviso gli interventi in Piazza a Piombino e gli interventi al Ministero a Roma, chiedo di essere al nostro fianco fino alla fine della vertenza, non accettare più altri rinvii dall’azienda ed ultimatum dal Governo perché loro stessi hanno dichiarato che non c’è più tempo, che se non si torna a produrre acciaio per Piombino è la fine e che ora è il momento delle decisioni!!!
Aiutateci affinché la vertenza Piombino sia come avete detto una vertenza di priorità nazionale e se necessario arrivi ad occuparsene direttamente il Presidente del Consiglio. Ricordo a me stesso e a voi che proprio davanti alla Presidenza del Consiglio e 5 Ministri è stato firmato l’accordo di programma con il quale si è arrivati allo spegnimento dell’altoforno e con il quale è stato venduto lo stabilimento al gruppo Cevital dichiarando che la vertenza Piombino era risolta!!!
Lorenzo Fusco
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PRESIDIO RSU AFERPI DA STAMANI IN SALA CONSILIARE
GIULIANI: “APPOGGIAMO LA PROTESTA DEI LAVORATORI”
Bandiere sindacali dal palazzo comunale per testimoniare la presenza del presidio all’interno della sala consiliare, in segno di protesta e di pressione nei confronti dell’azienda e del governo, che ieri ha rinviato nuovamente l’incontro per l’indisponibilità di Aferpi. Fino al 19 aprile prossimo, data della nuova convocazione comunicata dal ministero, i rappresentanti dei lavoratori manterranno il loro presidio permanente e condiviso con il Comune presso la sala del consiglio.
“Appoggiamo la protesta delle RSU Aferpi – afferma il sindaco Massimo Giuliani – che hanno deciso di occupare la sala consiliare del palazzo comunale fino alla prossima convocazione della riunione con l’azienda da parte del ministro Calenda. Si tratterà pertanto di un presidio congiunto che cercheremo di gestire al meglio facendo emergere che l’amministrazione comunale è vicino ai lavoratori come abbiamo sempre fatto. Da ieri sera mi sono attivato contattando il governo e il presidente Rossi. La prossima convocazione al Mise sarà il 19 aprile alle 13. Questa mattina comunque siamo riusciti ad avere un colloquio telefonico con il viceministro Teresa Bellanova che ha parlato direttamente con i lavoratori in sala consiliare. Nel corso della telefonata ho richiesto la vicinanza del governo al presidio sindacale con una visita di un rappresentante del ministero a Piombino.”
Nel corso della telefonata, il viceministro Bellanova ha raccolto l’indignazione dei sindacati facendo riferimento alla necessità di passare da una politica degli annunci a una politica del fare. Il viceministro ha affermato l’intenzione di prolungare la Marzano finché non siano verificati gli impegni annunciati dall’azienda e ha comunicato che da parte del ministro Calenda saranno fatti a breve approfondimenti con il ministro del lavoro su questo tema.
Nel frattempo il palazzo comunale e il Rivellino da stasera verranno illuminato di rosso, il colore simbolo della lotta dei lavoratori, come ulteriore testimonianza della condivisione da parte del Comune della protesta.
Il palazzo comunale in questi giorni rimarrà aperto al pubblico secondo gli orari stabiliti, cercando di svolgere i servizi il più regolarmente possibile.