PIOMBINO: RISCHIO CHIUSURA ANCHE PER IL GIUDICE DI PACE
Anche Sergio Filacanapa, Capogruppo di Spirito Libero per Piombino, rimarca quanto esplicitato dagli altri partiti e liste di opposizione.
«Condividiamo le preoccupazioni espresse dall’Associazione forense del nostro territorio sul’ufficio del Giudice di pace ed esprimiamo loro la piena solidarietà della lista Spirito Libero, da sempre in prima linea sul mantenimento dell’ultimo presidio di giustizia della Val di Cornia, specie dopo l’improvvida chiusura della sede distaccata del Tribunale. Bene ha fatto anche il Sindaco Giuliani a voler fissare un incontro con gli altri sindaci del territorio, per cercare di evitarne la chiusura e ridistribuire equamente il costo del servizio, perché è proprio quello il nodo cruciale: è giunto il momento di fare delle scelte nette e assumersi ciascuno le proprie responsabilità, ossia gli onori ma anche gli oneri derivanti dai vari servizi che sono essenziali per tutto il comprensorio, non solo per Piombino. Dev’essere chiaro, cioè, che è finito il tempo dei galleggiamenti e dello scaricabarile, col nostro “piccolo” comune a sobbarcarsi, quasi esclusivamente sulle proprie spalle, i costi di un intero territorio in cui vivono quasi centomila persone (per non parlare dei picchi estivi).
La questione del Giudice di Pace va difatti a braccetto con quella della Società Parchi, entrambe situazioni cioè in cui gli indubbi vantaggi e benefici ricadono sull’intera Val di Cornia mentre tutti i relativi costi ricadono in modo abnorme sul Comune di Piombino, che da solo si sobbarca più di tutti i contributi degli altri Comuni messi insieme. Un quadro che diviene perfino grottesco se pensiamo, ad esempio, alle sparate da tupamaros di alcuni comuni a fronte di una loro partecipazione alle spese di poche migliaia di euro. Una situazione non più sostenibile, sia perché fortemente iniqua, sia perché Piombino non può più permetterselo, siamo oramai rimasti con un organico che è la metà rispetto al 2001.
Finora Piombino, spendendo da oltre il doppio fino a 15 volte in più degli altri comuni, ha garantito il funzionamento dell’ufficio del Giudice di pace, le cui cifre parlano da sole: 469 cause civili,134 sentenze, 277 decreti ingiuntivi, circa 200 processi penali. E’ oltremodo evidente che se questa fondamentale realtà dovesse chiudere, non solo i piombinesi ma ogni cittadino del comprensorio sarebbe costretto a recarsi a Livorno anche per una semplice multa, lite condominiale o testimonianza, dunque sarebbe un grave ed enorme danno per tutta la Val di Cornia.
Con l’assai miope logica del ciascuno che coltiva il proprio orticello, Piombino ha già visto chiudere il suo Liceo (che i figli dei vicini hanno preferito iscriverli a Follonica e Cecina), lo sportello di Equitalia, la sede distaccata del Tribunale e ci è mancato davvero poco anche l’Agenzia delle Entrate e alcuni reparti di Villamarina.
Spirito Libero si è da sempre alfiere della sovra-comunalità intesa come condivisione di strategie, di efficienza gestionale, di sinergie e riduzione dei costi, di capacità di unirsi e saper fare squadra. Ma questi nobili principi occorre che tutti concorrano a metterli in pratica, non sono né possono ridursi a meri slogan elettorali coi quali ci si riempie la bocca per far bella mostra di sé: la situazione è sotto gli occhi di tutti ed è risaputo che le chiacchiere non fanno farina !