FERMATA LA TIRRENICA: I 60 CENTESIMI A ROSIGNANO PER COSA SONO?
Roma – Il nuovo Piano generale dei trasporti e il Documento pluriennale di programmazione (Dpp) ridisegnando l’intera mappa delle priorità infrastrutturali del Paese, presentano numerose sorprese, la più importante di queste lo stop al progetto dell’Autostrada tirrenica Livorno-Civitavecchia per cui si prevede una «project review con valutazione delle possibili alternative, incluso la riqualifica dell’attuale infrastruttura extraurbana principale». Una vittoria su tutta la linea per i “No Sat” che però adesso vogliono la rimozione dell’obolo da 60 centesimi per chi transita da e per Livorno senza prendere l’autostrada Tirrenica. Per cosa sono dovuti quei soldi? A che titolo li incamera la SAT?
Sulla questione pedaggio ricordiamo che gli allora consiglieri regionali del Pd Matteo Tortolini e Marco Ruggeri avevano chiesto il 22 gennaio 2015 al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi la rimozione del balzello da 60 centesimi alla barriera di Vada, sulla base della precedente mozione 930 del 29-10-14, senza che da allora nulla sia in realtà successo. Nel frattempo SAT ha continuato ad incamerare i soldi alla barriera di Rosignano anche per chi va a Livorno senza entrare in autostrada.
«Niente fondi europei – inizia il comunicato NO SAT – per l’attuale progetto di Autostrade spa fortemente sostenuto dal governo e dal presidente della Regione Toscana Rossi. Del Rio è costretto a rimandare la questione con una review integrale del progetto che, è bene ricordarlo, nacque sulla base di un faraonico investimento di circa 3 miliardi di SAT tutto garantito dallo Stato, poi ridottosi a poco più di 2miliardi quando l’Europa bocciò la clausola dell’accollo finale da parte dello Stato del debito residuo, per scendere, con l’ingresso in campo di Autostrade spa che ha rilevato Sat dai vecchi soci (MPS, COOP bianche e rosse, Caltagirone e Gavio), a soli 1,3 milioni di euro, sempre troppi per un progetto che non sembra avere l’equilibrio economico necessario a giustificarlo e garantire il rientro dell’investimento.
La messa in sicurezza, questione fondamentale, riguarda solo un tratto a sud di Grosseto, mentre alle imprese autostradali interessa il pedaggiamento dei tratti di superstrada dove al costo di un colpo di pennello si cambia il cartello di superstrada in autostrada e si può incassare un lauto pedaggio (sopratutto il tratto da Rosignano a Grosseto).
Punto fermo ad oggi è che per l’Europa la E80 è strada europea sufficiente a coprire le necessità del territorio, lo Stato Italiano è quindi invitato a trovare le risorse per mettere in sicurezza il tratto pericoloso senza regalare ai privati la Variante Aurelia, strada pubblica , già pagate e gratuita.
Il rischio ora – concludono i NO SAT – è che si tornino a proporre aumenti dei pedaggi su tutta la rete autostradale per garantire ad Autostrade spa la redditività del progetto … vigileremo».
Per ulteriori informazioni:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-04-08/nel-def-119-opere-strategiche-servono-35-miliardi-214026.shtml?uuid=AEs5J61