AFERPI: GLI ULTIMI COMMENTI SULLA VERTENZA PIOMBINO

Piombino (LI) – Riportiamo una serie di comunicati che sono giunti in redazione che illustrano le novità della vertenza Aferpi, indicando le problematiche e le possibili soluzioni.

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 UGL METALMECCANICI: FASE NUOVA DELLA VERTENZA PIOMBINO?

Siamo in un momento delicato della vertenza Aferpi e sicuramente  c’è  e ci sarà poco da gioire nei prossimi giorni.
Penoso quello che sta accadendo in queste ore: si parla di tutto ed addirittura di reazione soddisfatta dei così detti gufi e cassandre  cioè di tutti coloro che ora sostengono e come dargli torto  “io lo avevo detto”…Si invita all’unità e al contempo si vorrebbe far credere  che addirittura qualcuno voglia
speculare sulla sorte di migliaia di famiglie !!  Ma dove siamo arrivati ?

Ma veniamo ai fatti :
La decisione del ministro di imporre l’aut aut di fronte ai ritardi e inadempienze dell’azienda era inevitabile.
Ma non si puo’ neanche addossare tutte le colpe al premiato uomo dell’anno 2016 che oggi invece viene posto sul banco degli imputati . Sì proprio lui il Monsieur   Rebrab, un imprenditore che forse qualcuno aveva scambiato per benefattore .

Ed ora cosa facciamo ? Intanto riteniano opportuno e doveroso vista la precaria situazuone conoscere il contenuto dell’atto scritto che  il Governo dovrebbe avere già mosso nei confronti dell’Azienda. Nei 15 giorni che ci separano dalla risposta occorrera’ valutare bene tutte le implicazioni che potrebbero scaturire e quali strumenti sarà opportuno utilizzare a  tutela dei  lavoratori perché prolungare gli ammortizzatori ha un senso ma occorre un progetto e tornare a lavorare .

Auspichiamo che i titolari della vertenza Aferpi, le RSU, che fino ad oggi si sono impegnate a tenere alta l’attenzione, si muovano proprio in questa direzione con un consiglio di fabbrica da tenersi in tempi brevi  con supporto legale per analizzare meglio il tutto.   Resta la problematica dell’indotto termine che in questi ultimi mesi va tanto di moda!  Bene che se ne parli, come ugl lo facciamo da anni, ma occorre consapevolezza della materia perché si tratta di tipologie contrattuali diverse con normative sugli ammortizzatori molto particolari e differenti . Per tale motivo si rende necessario promuovere  tavoli tecnici locali che rendano il quadro completo del numero di lavoratori ed aziende coinvolte prima di un tavolo al ministero al quale andare con dati e richieste precise.  In tale senso la nostra organizzazione di muoverà nei prossimi giorni invitando le altre, pur rimanendo ognuna nelle proprie convinzioni, senza pretendere matrimoni che non ci interessano, a condividere percorsi finalizzati alla tutela dei lavoratori perché non ci sono lavoratori di serie A e serie B .

Ultima questione : se vogliamo  uscire dal dramma e trovare soluziono occorrerà  agire  nell’esclusivo interesse della città.  mettiamo in campo tutte le politiche ambientali e strategie di ogni genere, abbandonando vecchi schemi che ci hanno portato fino a qui vedendo teorie di complotto o chissà quali altre congiunture negative…

Segreteria Uglm livorno

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CAMPING CIG: ALTRA GIORNATA NEGATIVA

L’incontro del 19 al MiSE si è concluso sostanzialmente con un bilancio negativo per i lavoratori. A parte un sostanziale mutamento di clima nessun risultato concreto è stato ottenuto.

L’atteggiamento di Rebrab, che ancora una volta si è presentato con bolle di fumo, ha spiazzato tutti. Nessuno ha saputo più cosa fare e il ministro Calenda è stato costretto a fare la faccia dura e a minacciare la rottura di contratto, inviando una lettera di messa in mora.

I sindacati FIM, FIOM, UILM e UGL sono usciti frastornati dalla riunione e si sono limitati (lo abbiamo visto tutti nei vari programmi TV) ad un breve racconto dell’andamento dell’incontro, senza nessuna valutazione per il futuro, senza neppure fare l’assemblea che pure avevano promesso, addirittura senza fissare un incontro con i lavoratori. Speravano forse che Rebrab arrivasse con i famosi 25 mln del circolante e con la promessa di accettare la proroga della legge Marzano per altri 2 anni? In modo da poter sbandierare un’ulteriore vittoria, visto che luglio si allontanava? Non lo sappiamo e speriamo di no, ma le loro dichiarazioni precedenti all’incontro ce lo hanno fatto dubitare. Così come ce lo ha fatto dubitare il continuo spauracchio sempre sventolatoci sui rischi di un contenzioso legale: rischi che sono sicuramente Oggi riteniamo che sia necessario:

– Che venga fatta al più presto una assemblea aperta a tutti; assemblea informativa, ma anche decisionale sulle strategie da mettere in campo nell’immediato futuro;
– Che venga reso noto il testo della lettera di messa in mora che il Ministro Calenda ha inviato a Rebrab;
– Che l’Amministrazione Comunale acquisisca e renda pubblici il contratto di vendita e gli allegati allo stesso, rispettando una decisione del Consiglio assunta all’unanimità;
– Noi sosteniamo da tempo, e continuiamo a sostenerlo, che l’unica soluzione politicamente corretta è quella della nazionalizzazione della siderurgia, a partire da Piombino. Ma, fino a che i passi necessari non saranno compiuti, è necessario salvaguardare la sopravvivenza dei lavoratori coinvolti in questo disastro che scelte incompetenti e politicamente sbagliate hanno creato.

PER CUI È ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE CHE GOVERNO E SINDACATI SI ATTIVINO AFFINCHE :

A) REBRAB FIRMI UN ACCORDO DOVE SI OBBLIGA A PROSEGUIRE PER ALTRI DUE ANNI DAL 01 07 2017 AL 30 06 2019 LE ATTIVITÁ IMPRENDITORIALI E A MANTENERE PER IL MEDESIMO PERIODO I LIVELLI OCCUPAZIONALI STABILITI ALL’ATTO DELLA VENDITA; O, IN ALTERNATIVA, CHE IL GOVERNO METTA IN ATTO ALTRE SOLUZIONI NORMATIVE PER ASSICURARE LA CONTINUITA’ DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI;
B) RISPETTO DEGLI ACCORDI (PRE JOB ACT) SOTTOSCRITTI PER LA PROROGA DEI CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ FINO AL 30 06 2019;
C) ESTENSIONE DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI ANCHE PER I LAVORATORI DELL’INDOTTO.

C’è poi un’altra questione che riteniamo importante: dopo continuate insistenze, le organizzazioni sindacali territoriali hanno finalmente deciso di organizzare uno sciopero generale territoriale…. ma con manifestazione a Livorno, in appoggio ai lavoratori della Grandi Molini! Noi esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori che perdono il posto di lavoro e saremo sempre al loro fianco, ma crediamo sia evidente che la situazione di crisi e di lotta più significativa sia quella di Piombino. Non tanto per i numeri che coinvolge (la perdita di un posto di lavoro significa comunque sofferenza per l’interessato e diminuzione di diritti per tutti i lavoratori), ma perché la crisi della ex-Lucchini coinvolge e sconvolge l’assetto sociale di un intero territorio, trascinando con sé ogni altra attività. Insistiamo pertanto che la manifestazione si svolga a Piombino, organizzando attorno alla lotta delle ex-Lucchini tutte le altre realtà di lotta e di crisi ed esprimendo tutta la solidarietà possibile.

Coordinamento Art. 1 – Camping CIG
Piombino 21/04/2017

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SPIRITO LIBERO: UN NUOVO ACCORDO DI PROGRAMMA

Quanto ottenuto al MISE è un risultato importante con un Governo che reagisce ad una inadempienza grave, ma che non può pensare di fermarsi soltanto al muso duro verso un imprenditore dimostratosi  fragile sul piano del progetto e della strategia. Rimane uno stabilimento da ripensare con una notevolissima fetta di territorio bloccato nelle sue definizioni urbanistiche proprio dal ritardo e dalla mancanza di un piano industriale chiaro, elemento questo che tiene fermi altri possibili acquirenti delle aree portuali e dell’intera area industriale piombinese.

Occorre velocemente un nuovo accordo di programma che affronti i temi del completamento del porto e delle sue infrastrutture, della formazione per favorire l’inserimento di chi fuoriesce dall’industria e deve essere preparato per  i nuovi lavori, degli ammortizzatori sociali per sostenere il reddito in attesa delle nuove imprese, e delle bonifiche delle aree che si libererebbero dall’uscita di Cevital, diversamente la vera sconfitta sarebbe quella di accettare un assistenzialismo, che ci fa andare avanti nel breve periodo, ma che non può essere un prospettiva d’avvenire: dobbiamo perciò fare pressione sul governo nazionale, perché qui sia creato lavoro, compatibilmente con le caratteristiche di questo territorio e che renda possibile la coabitazione in armonia di tutti i settori produttivi, senza che uno impedisca lo sviluppo degli altri, anch’essi portatori di occupazione, superando l’ antico concetto di “comparto industriale”, ma programmando una pluralità di attività produttive varie e sostenibili.

Diversamente, il morto rischia di trascinare a fondo il vivo e questo comprensorio non può più permettersi di attendere o addirittura rinviare una diversificazione che per realizzarsi, necessita di spazi, di infrastrutture, di servizi.  Inoltre ad ambiente e salute non possiamo concedere oltre e altro: parliamo di bonifiche e di quale tipo di industrializzazione permettere, considerando per il presente, ma soprattutto per il futuro, come sia irrinunciabile la salvaguardia del patrimonio naturalistico e paesaggistico da non giocarci di nuovo in nome di un comprensibile ma insufficiente “Piombino tornerà a colare acciaio”; occorrerà capire QUANTO se ne produrrebbe, COME, ma anche a CHI venderlo quell’acciaio perchè come dimostrano tante realtà europee e mondiali, per essere competitivo sul mercato, uno stabilimento siderurgico a ciclo integrale o è grande o non è, con tutto ciò che ne consegue, impatto ambientale e riduzione di organici compresi.

Piombino deve usare una sua grande materia prima che è  la conoscenza stessa dell’acciaio, guardare coraggiosamente al futuro, alla lavorazione fredda, al prodotto finito, attirando così anche quella manodopera giovanile che sta abbandonando il nostro territorio: quindi produrre è ancora possibile, ma stando attenti a quale tipo di industria è compatibile con altri settori di sviluppo, il Turismo in primis e rispetto a questo, non siamo così ingenui da non comprendere i numeri che occorrerebbero per compensare quelli persi, ma nemmeno la cosiddetta grande industria, assimila oggi i numeri di ieri.

Andrea Fanetti
Coordinatore Spirito Libero per Piombino

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Scritto da il 23.4.2017. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 22 giorni, 10 ore, 24 minute fa

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