AFERPI: OGGI CONSIGLIO DI FABBRICA, DOMANI LE RSU DA CALENDA
Piombino (LI) – Oggi nuovo consiglio di fabbrica dove le RSU faranno il punto sulla risposta prodotta da Cevital alla lettera di “Messa in Mora” da parte del governo italiano. A seguire domani i Sindacati si recheranno al Mise per discutere con il ministro Calenda della situazione.
La lettera inviata da Cevital al Ministro Calenda mostra una ripetizione degli annunci già conosciuti, negando le inadempienze, e se qualche ritardo c’è non è addebitabile a Cevital che sta lavorando, e se ce bisogno di nuovi incontri, per discutere l’opportunità e le modalità del prolungamento oltre il biennio delle attività di sorveglianza previste dalla legge per le amministrazioni straordinarie, che scadrà il 30 giugno, di farlo “in sede peraltro meno dispersiva dell’ultima istituzionale nella quale ci siamo incontrati”.
Calenda probabilmente vuole fare in fretta l’accordo con Rebrab per il prolungamento della vigilanza del Governo (e di conseguenza degli ammortizzatori) su cui Cevital non si è opposta formalmente, chiedendo un tavolo tecnico per affrontare la questione. Il Ministro sa che non c’è più molto tempo da perdere e dovrà provvedere anche ad un altro decreto di prolungamento dell’attività del commissario Nardi.
Entro fine mese dunque il ministero vorrebbe aver chiuso questa parte della vicenda prolungando gli ammortizzatori fino al giugno 2019, e parallelamente con la gara per Taranto vedere se sarà vincitore Sajjan Jindal (Jsw), dove l’industriale indiano partecipa in una cordata con Arvedi, Del Vecchio (patron di Luxottica) e Cassa depositi e prestiti, opposta al gruppo guidato da Arcelor Mittal, che nei giorni scorsi sembra abbia formalizzato un interessamento per Piombino con una lettera a Calenda, a prescindere dall’esito della gara per Ilva.
La situazione è comunque ancora fluida, perché l’ingresso di un nuovo “padrone” (non c’è solo Jindal, ndr) alla guida dei laminatoi lascerebbe comunque più di 1000 persone a casa, e in questo conto non sono compresi tutti i lavoratori dell’indotto Lucchini, e tutti quelli operanti nel terziario e nei servizi in Val di Cornia e Val di Pecora.
Proprio oggi infatti le lavoratrici dell’indotto Lucchini, si sono ritrovate davanti al Comune di Piombino per organizzare un “flash mob” su quanto in atto, che loro denominano “INDOTTICIDIO”, e a seguire un incontro con il sindaco Giuliani.
«Sicuramente e’ tutto ancora da approfondire – inizia la nota delle lavoratrici – ma stiamo apprendendo, dalla stampa locale e non, che nelle risposte date da Benikene, quale ceo di Aferpi, alla lettera mandata dal Ministro, emerga un riferimento al rinnovo dei due anni al contratto di solidarietà per i dipendenti di Aferpi. Non vogliamo entrare nel merito della questione ma quello che vorremmo dire e sottolineare è :
se il numero dei lavoratori diretti presenti in azienda è invariato e rimarra’ nella stessa percentuale di questi ultimi due anni perché ridurre i servizi come quello delle pulizie civili?? È facilmente intuibile che si tratta di una contraddizione .
Se, come sembra, si parla di progetti confermati -agroindustria e logistica- il lavoro sarà ancora di più rispetto a questi anni non in meno!!! Per questo continueremo a chiedere che siano mantenute le condizioni sottoscritte con le parti sociali».
Cosa chiedono i sindacati Ugl e Filcams cgil :
– lasciare invariato l’orario lavorativo già ridotto all’osso del personale delle pulizie che la committente ha chiesto nel momento dell’aggiudicazione dell’appalto a Cooplat e che è parte integrante dell”accordo di passaggio del personale e del.successivo. accordo per l’ammortizzatore;
– tavolo immediato per il rinnovo degli ammortizzatori in scadenza per gli appalti delle pulizie e mense . Chiederemo che la tipologia di ammortizzatore sia la stessa dei metalmeccanici e che sia garantita la medesima durata . Ovviamente ci sono altre aziende dell’indotto di cui bisognerà parlare tutti quanti seduti attorno allo stesso tavolo .