PIOMBINO: LE LAVORATRICI DELL’INDOTTO AFERPI IN COMUNE
Piombino (LI) – Sciopero delle lavoratrici Cooplat, la ditta che ha l’appalto delle pulizie in Aferpi. Dopo la decisione da parte di Aferpi di ridurre del 23% i servizi all’interno dell’azienda, le 25 dipendenti, in sciopero da venerdì scorso, hanno inscenato questa mattina (9 maggio) un flash mob sotto il palazzo comunale e subito dopo sono state ricevute dal sindaco nel suo ufficio. Insieme alle lavoratrici Sabrina Nigro del sindacato Ugl, Franco Franceschini della Camera del Lavoro, Alberto Sassetti Filcam CGIL.
I rappresentanti sindacali hanno sottolineato la criticità della situazione su un settore dell’indotto già penalizzato in passato. Le dipendenti sono attualmente in cassa integrazione e part time (lavorano per un paio di settimane al mese); con questa ulteriore riduzione lavorerebbero soltanto una settimana al mese.
A questo si aggiunge il problema del rinnovo degli ammortizzatori sociali, in scadenza a giugno, da qui la richiesta da parte dei sindacati di convocare al più presto un tavolo ministeriale che si faccia carico delle problematiche delle aziende dell’indotto, come annunciato nell’ultimo incontro dal ministro Calenda.
Il sindaco ha ribadito la sua solidarietà e la necessità di attivare sin da subito delle misure che servano a gestire nel migliore dei modi questa transizione così dura e difficile.
“L’azienda deve darci un segnale di prospettiva, altrimenti diventa difficile vedere uno spiraglio – ha detto Giuliani – Per questo ho inviato proprio oggi ai vertici Aferpi una lettera con la quale si chiede di riconsiderare la decisione di riduzione dei servizi.
Da parte mia mi faccio carico dei problemi, come ho sempre fatto – ha spiegato il sindaco – proponendo inoltre, secondo una visione più ampia, una revisione della normativa delle aree industriali di crisi complessa affinchè queste possano ampliare la loro effettiva efficacia. A tal proposito chiedo in primo luogo la possibilità di rivedere le risorse sulle infrastrutture (porto e 398).
Il porto ha finito i finanziamenti che furono messi a disposizione dalla Regione Toscana con gli accordi di programma precedenti, mentre è necessario avere garanzia di completamento degli investimenti avviati, anche eventualmente con fondi statali. Stessa cosa per la 398, che deve essere necessariamente completata anche nel secondo tratto.
L’altra proposta riguarda la necessità di rivedere la normativa sugli ammortizzatori sociali, che devono essere commisurati ai problemi di ogni territorio, calibrandoli in modo adeguato (in intensità e in durata), fino al momento in cui non ci sarà una ripartenza, altrimenti risulterebbero inefficaci a permettere qualsiasi tipo di nuovo sviluppo.
Infine credo che sia fondamentale garantire alle aree industriali di crisi complessa come la nostra, uno stanziamento straordinario pluriennale per consentire l’attivazione di ulteriori misure a favore delle famiglie in difficoltà (sgravi fiscali su tributi, tasse e bollette, emergenza abitativa ecc.). Questo consentirebbe di gestire le situazioni più critiche dal punto di vista sociale e abitativo.
Si tratta di misure che devono essere discusse con il governo, che presuppongono una modifica normativa, ma che è possibile attuare per gestire questa situazione e per ridurre i costi sociali di una crisi così pervasiva. Chiederemo un incontro al governo per discutere queste proposte.”
Le dipendenti hanno apprezzato l’intervento del sindaco ma hanno ribadito la necessità di agire in tempi rapidi, proprio per la estrema difficoltà finanziaria in cui si vengono a trovare le famiglie colpite da questo ulteriore provvedimento restrittivo, a rischio di sostentamento.
Fonte: Comune di Piombino