CECINA: GABELLE, QUERELE ED IMBARAZZI PD PER IL CASELLO DI VADA
Cecina – Una controversia, condita anche da strascichi legali, iniziata nel 2015 sulle pagine di Facebook, e incentrata sulla battaglia per togliere il “famoso” pedaggio autostradale da 60 centesimi al casello di Vada tra Alessandro Lucibello Piani, capogruppo dei movimenti civici dell’Unione dei Colli Maritttimi Pisani, ed il capogruppo del PD cecinese Nicola Imbroglia, ha coinvolto suo malgrado un operaio Aferpi di San Vincenzo, Angelo Capone, reo di aver fatto torto in un suo commento al politico che per l’occasione aveva querelato anche Lucibello come gestore della propria bacheca Facebook, creando un caso che ha anche fatto giurisprudenza. Ricostruiamo la vicenda e a seguire riportiamo l’intervista che abbiamo fatto ad Angelo Capone.
L’ordinanza del GIP del Tribunale di Livorno del 23 febbraio 2017, nell’archiviare il procedimento nei confronti di Lucibello e lasciando il cerino in mano all’operaio sanvincenzino, esamina la responsabilità di un utente Facebook per un commento postato da un altro utente ad un post sulla sua bacheca e specifica che “Nel caso di pubblicazione di commenti diffamatori sulla bacheca di un utente nel social network “Facebook” va esclusa la responsabilità a livello concorsuale del titolare della bacheca in quanto l’utente non è in grado di operare un controllo preventivo sulle affermazioni postati dagli altri utenti”.
Sulla stampa il politico cecinese ha voluto spiegare che la questione è personale e non politica. “Ho sentito di aver subìto un torto, non vedo perché ci si debba nascondere dietro al fatto che questa sarebbe una questione politica”. Così aveva scritto il capogruppo del Pd di Cecina Nicola Imbroglia sulla sua bacheca in riferimento al commento fatto dall’operaio Aferpi esasperato (come tutti, ndr.) dalla vicenda del pedaggio del casello di Rosignano entrato in vigore per chi percorre anche la sola Variante Aurelia da e per Livorno nel ormai lontano 2011.
60 centesimi di cui, è bene ricordarlo, solo i residenti della Bassa Val di Cecina sono esenti. Il commento “incriminato” risale all’ottobre 2015 e appare su un post in cui si ricorda che già allora, allo stato dei fatti (mancata costruzione autostrada), un funzionario del Ministero confermava che si poteva rivedere la questione del pedaggio. Imbroglia non replica ne chiede che il commento sia rimosso. Pochi giorni prima della scadenza dei termini, a gennaio 2016, sporge però querela penale nei confronti di entrambi.
Oggi, a distanza di oltre due anni dal fatto “criminoso” e dalla dichiarazione del Ministero per cui si può rivedere la questione pedaggio, è lo stesso Imbroglia che, nella sua qualità di capogruppo PD al Comune di Cecina, presenta una mozione in cui chiede “a tutti gli attori politici ed istituzionali di rimuovere il pedaggio al casello di Vada”.
In sintesi, proprio un esponente locale del PD che ha querelato chi era arrabbiato per tale gabella ingiusta, chiede che il consiglio comunale approvi un atto in cui si chiede a chi governa a Roma (sempre il PD) e in Regione (sempre il PD) di rimuovere il pedaggio. Pedaggio che con un poco di buon senso, non doveva essere approvato in assenza di una vera autostrada, oppure le esenzioni dovevano toccare a tutti, non a chi è di Cecina sì, chi è di San Vincenzo no.
La reazione alterata di un operaio, cittadino elettore, che deve pagare per la stessa strada che fino al 2011 era gratis appare illogica? La vicenda non ha carattere “politico”?
Abbiamo intervistato l’operaio Aferpi per sentire la sua versione dei fatti. Lasciamo ai lettori le conclusioni.
Al termine dell’intervista riportiamo un promemoria tecnico della vicenda.
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Lei è stato querelato dal capogruppo del PD cecinese Nicola Imbroglia per un commento ritenuto poco ortodosso dal politico cecinese. Ci spiega come sono andate le cose?
Nell’ottobre 2015 sulla bacheca di Alessandro Lucibello, uno dei coordinatori di NoSat, comparve un post sulla vicenda delle autorizzazioni per la costruzione, gestione e richieste di esenzione a S.A.T in cui riportava che Imbroglia, che manco conoscevo, era tra i responsabili politici della gabella del casello che per noi della Val di Cornia è come un “cazzotto nello stomaco”. Allora ho avuto una reazione cruda, verso questo consigliere, ma per, diciamo, obbligarlo a rispondermi, volevo dei chiarimenti, per la sua azione secondo me spudoratamente contraria agli interessi di noi cittadini e operai della val di Cornia. Non seguendo alcuna risposta, per me la questione fini li, e lui, con il suo silenzio, dimostrava il suo imbarazzo politico.
Alcuni mesi dopo la polizia di Cecina mi telefona per indagarmi, senza dirmi su cosa o perché, io non potendo andare a Cecina, gli chiedo di spostarmi le indagini a Piombino, dove mi sarei dovuto recare con un avvocato e dove finalmente vengo a conoscenza di questa “bambinata”, che mi costerà parecchi soldi che non potrò recuperare neanche se venissi assolto come il mio avvocato mi ha garantito dato che si tratta di un azione penale e non di una causa civile per il risarcimento dei danni. Come se i soldi mi avanzassero, essendo operaio di una azienda dal futuro molto incerto, per non dire di peggio, che passo dalla cassa integrazione, alla solidarietà, grazie Imbroglia, un politico che difende e capisce le necessità di noi operai.
Come vede tutta questa vicenda del Casello e dell’autostrada Tirrenica? Cosa pensa delle ultime novità, compresa la mozione PD per la rimozione del casello da e verso Livorno?
Adesso vengo a sapere che l’Europa non ha mai chiesto l’autostrada tirrenica e non è mai stata un nodo cruciale per i volumi di traffico che abbiamo, come invece dal ’99 qualcuno ci voleva far credere. Addirittura esce fuori che l’Europa multerà il governo perché per ben 3 mandati non è stato fatto un bando di assegnazione pubblica dei lavori, Ma questa cosa era stata denunciata. Alla luce di queste vicende come può il Pd arrogarsi il ruolo di nostro salvatore, quando è stato l’artefice e il boia della vicenda? E la querela per la mia forte critica alle loro scelte irresponsabili come la giustificano?
Adesso dovrò pagare le spese processuali per questa BAMBINATA (per non dire di peggio), noi della Val di Cornia siamo Livornesi di serie B, quindi continuiamo a pagare il pedaggio e questo dopo aver pagato con le tasse i costi per costruire la Variante. Adesso ci toccherà pagare anche la multa che questi irresponsabili, con i loro “giochetti”, ci hanno fatto prendere.
Inutile dirvi cosa penso altrimenti mi ri-querelano. Qui in Italia per i nostri amministratori, noi cittadini, siamo solo polli da spennare, di fatto non c’è neanche la libertà di parola e critica, quando avvengono queste ingiustizie non so più cosa pensare.
La crisi economica e della siderurgia come si sta manifestando in Val di Cornia?
Man mano che la crisi siderurgica e del lavoro si abbatte su tutta la Val di Cornia e non solo, sto osservando che sempre più spesso dobbiamo spostarci a Livorno, sia per la delocalizzazione degli servizi, vedi ASA, Equitalia, etc., senza contare che avendo genitori anziani, per curarli come meritano, sempre più spesso ci si deve spostare all’ospedale di Livorno o Pisa. Questa storia del casello ABUSIVO inizia ad essere insostenibile economicamente e pesa moltissimo sulle nostre tasche senza che se ne comprenda l’utilità visto che sono meno di 4km di strada uguale a prima.
Quanto è dura la vita dell’operaio cassaintegrato o in “solidarietà”? Quali le possibili soluzioni per Piombino e la Val di Cornia?
Finché avevo un lavoro dignitoso, con una paga dignitosa, potevo sopportare meglio queste “gabelle”, ma con i pochi soldi che prendo e chissà per quanto ancora li prenderò, la situazione sta diventando insostenibile, le prepotenze di questi governanti iniziano ad essere insostenibili, eppure a noi operai ci basterebbe poco. Anche solo farci bonificare tutte le aree industriali dismesse; ci garantirebbe il lavoro per almeno 10 anni, con una paga dignitosa, non con l’elemosina di adesso, che ci fa arrugginire le nostre qualifiche, oltretutto nessuno può farlo meglio di noi, perché abbiamo la conoscenza degli impianti.
Sono convinto che bonificare molte delle aree dello stabilimento e riqualificarle per il turismo, porterebbe un valore incalcolabile a tutta la Val di Cornia. Sono 20 anni che giro nello stabilimento, dai vecchi campini, a Pontedoro ci sono dei posti bellissimi, ormai dimenticati, non sarebbe lavoro buttato via, sarebbe un’ottima occasione di riscatto. Spero che smettano con queste prepotenze e inizino ad ascoltare seriamente e con coscienza, le persone del territorio.
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CASELLO DI VADA: UNA VICENDA CHE SI TRASCINA DAL 2009
Il 3 dic 2009, in attesa di ricevere un progetto definitivo della tratta Rosignano-Tarquinia, il Cipe approva il Lotto 1 dell’autostrada tirrenica Rosignano-S.P in Palazzi permettendo a Sat di iniziare i lavori.
Costo per il nuovo casello e circa 4km di autostrada quasi interamente sulla sede della Variante Aurelia: 49.362.570,19 euro.
Rispetto al primo progetto autostradale sono quasi scomparse opere complementari fondamentali come il completamento della Variante in direzione Livorno (Maroccone) e la SS. 398 per Piombino.
La convenzione tra Sat e Anas per il solo lotto 1 scadrà nel 2028 e prevede 60 centesimi di pedaggio per percorrere tale “nuovo” tratto lungo circa 3 km. Solo i residenti della Bassa Val di Cecina possono godere di un’esenzione provvisoria fino al completamento delle altre tratte autostradali. Ad oggi è confermato che SAT, ora interamente posseduta da Autostrade spa, ha rinunciato all’opera alla luce dei flussi di traffico e dei costi del progetto autostradale. Il pedaggio, per ora, rimane.