PIOMBINO: -14, MA IL PRESIDIO DEL CAMPING CIG “DISTURBA” LE COSCIENZE
Piombino (LI) – Giovedì pomeriggio Stefano Fassina, accompagnato da Simona Ghinassi di Sinistra Italiana, ha fatto visita agli operai incatenati al Rivellino a quindici giorni dalla fine della legge Marzano. Grande la preoccupazione per la situazione, con Fassina che ha indicato come soluzione immediata quella della proroga del commissario di governo per tutelare i lavoratori, e poi lavorare velocemente per una soluzione del problema puntando anche sull’avvio delle bonifiche del SIN.
La sera poi, in una città dove nonostante la chiusura delle scuole era in strada davvero poca gente, presso la tenda del Camping CIG, il responsabile tecnico dello stabilimento Leonardo Mezzacapo, da poco in pensione, ha illustrato una soluzione alternativa per uscire rapidamente dall’impasse che vede tutti gli impianti fermi fino al 19 giugno quando sembra ripartirà il treno rotaie che lavorerà i blumi ancora disponibili dentro lo stabilimento. Terminati i quali però, con l’area a caldo ferma dal 2014, bisognerà attendere nuove forniture.
Inoltre nei giorni scorsi ci sono stati problemi tra operai e Vigili urbani per il dislocamento della tenda a ridosso del Rivellino. Riportiamo tutti i comnunicati integralmente in modo che il lettore possa farsi una chiara idea delle varie vicende.
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AFERPI: LEGAMBIENTE, SIAMO AD UN PASSO DAL DISASTRO
Siamo ormai ad un passo dal disastro, tra poco più di dieci giorni, duemila lavoratori possono essere licenziati, perdendo anche gli ammortizzatori sociali di cui stanno usufruendo. Nonostante le promesse ufficiali, il decreto della manovra economica è stato approvato e non contiene l’emendamento che poteva consentire di prorogare gli effetti della “legge Marzano”, tra cui l’obbligo del mantenimento a lavoro dei dipendenti diretti, impedendo il licenziamento. Se si voleva fare un provvedimento del genere, quello era il momento e la prassi sicura, dato che la manovra economica ha tempi ristretti e corsie preferenziali per l’approvazione.
Quindi ora il pericolo, che fra pochi giorni ci siano migliaia di persone che perdono quelle poche garanzie, si fa sempre più concreto e che queste vadano ad aggiungersi all’altro migliaio di espulsi dal lavoro come i dipendenti dell’indotto siderurgica e delle attività comunque in crisi in questo territorio. La crisi sociale ed economica di questo territorio subirà una brusca accelerazione.
Per questi motivi sento il dovere di intervenire pubblicamente, per quello che può contare il mio impegno civico, senza la presunzione di avere un grosso peso politico.
Faccio comunque appello a tutti, singoli cittadini, associazioni culturali di varia estrazione, associazioni e categorie economiche, di manifestare pubblicamente il loro pensiero in quanto siamo tutti sulla stessa barca e il disastro colpirà tutti.
Faccio appello alla mobilitazione, in questo momento inadeguata alla rilevanza della situazione.
In particolare chiedo che sia manifestata pubblicamente la solidarietà al gruppo di lavoratori e cittadini organizzati nel Coordinamento Articolo 1 che in questi giorni manifestano in piazza Cappelletti e a cui è stato detto ufficialmente, dalle istituzioni comunali, che incatenarsi è contro il regolamento, non tenendo di conto del contesto e della gravità della situazione.
Personalmente sono disponibile anche a condividere e subire eventuali provvedimenti che possono essere presi per chi, incatenandosi, come gesto simbolico, per la propria dignità e la ricchezza del territorio, manifesta anche fuori dai regolamenti.
Adriano Bruschi
associazione Legambiente Val di Cornia
16.06.2017
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IL COMUNE: AUTORIZZAZIONI PRESIDIO CAMPING CIG AL RIVELLINO
In merito al presidio dell’associazione Camping Cig al Rivellino, questa mattina si è svolto un incontro tra l’amministrazione comunale, la polizia municipale e i rappresentanti del presidio per definire le modalità di occupazione del suolo pubblico al Rivellino e di utilizzo dello spazio per la protesta legata alla vicenda Aferpi. Presenti all’incontro una rappresentanza dell’associazione Camping Cig, l’assessore alla sicurezza Claudio Capuano, la comandante della polizia municipale Angela Galeazzi e la vice Ilaria Pucci, il consigiere del Movimento 5 Stelle Daniele Pasquinuelli.
“Siamo solidali con la protesta – ha affermato l’assessore alla sicurezza Claudio Capuano – ma è necessario capire cosa è possibile autorizzare e cosa no, sulla base della legittimità. Quanto organizzato dal Camping Cig è andato ben oltre rispetto a quello che era stato richiesto inizialmente e formalmente alla polizia municipale, non permettendo così una valutazione a priori sull’idoneità o meno del luogo dell’iniziativa.”
Ciò ha spinto l’amministrazione comunale a chiedere ai vigili urbani un sopralluogo per far tornare il tutto in un quadro di legalità.
“Non si tratta certo di una questione politica – ha detto Capuano – ma solo di una questione di rispetto del regolamento in un luogo sottoposto per sua natura di monumento e di bene culturale a una serie di restrizioni. Il Comune è anche un presidio di legalità e di garanzia del diritto ed è difficile derogare nel merito.”
Al termine del confronto è emersa la volontà di ricondurre le ragioni legittime di protesta in un binario di rispetto delle regole e di condivisione delle procedure autorizzative con le forze della polizia municipale, nell’ottica anche di non compromettere il regolare svolgimento delle iniziative già fissate da tempo nel fine settimana nel centro cittadino e nel Rivellino.
Nel frattempo i manifestanti hanno confermato, come richiesto dalla polizia municipale, la rimozione degli striscioni che si trovavano all’entrata del Rivellino e della tenda non autorizzata.
Fonte Comune di Piombino
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CAMPING CIG: POLITICA LOCALE DEBOLE CON I FORTI, FORTE CON I DEBOLI
Come è ormai noto, i lavoratori ed i cittadini del Coordinamento Art. 1 – Camping CIG hanno organizzato questa settimana un presidio in Piazza Cappelletti, nel quale alcuni di noi si sono incatenati alle grate che sono state piazzate durante il “restauro” del Rivellino. Il nostro obiettivo, dichiarato in tutte le occasioni, è la difesa del posto di lavoro per i lavoratori degli impianti siderurgici e dell’indotto.
Oggi, mercoledì 14 giugno 2017, mancano esattamente 16 giorni alla scadenza del periodo di tutela previsto dalla legge Marzano. Oggi, mercoledì 14 giugno, la Giunta Comunale, attraverso la Polizia Municipale, ci ha contestato inadempienze amministrative con una pignoleria sorprendente, visti l’ elasticita’ dimostrata in vari precedenti episodi e vista soprattutto la drammatica situazione che è alla base della nostra mobilitazione e le motivazioni sociali che ci hanno spinto, che dovrebbero stare molto a cuore a chi rappresenta la città
La protesta dei lavoratori “non è conforme a quanto concesso”? E quanto è conforme alla Costituzione italiana il probabile imminente licenziamento di centinaia di lavoratori? Qualcuno non gradisce le nostre iniziative “fuori linea” rispetto alla accondiscendenza della Amministrazione? La quale ha colpevolmente regalato a Rebrab il Quagliodromo e il tracciato irresponsabile della 398 sotto le finestre del Cotone Poggetto.
Da che parte sta l’ amministrazione? Con “l’ uomo dell’ anno” Rebrab che ha preso in giro i Piombinesi? Con un Governo immobilista che ci ha portato sull’ orlo del baratro consentendo a Rebrab di puntare sul ricatto occupazionale? O sta, come dovrebbe, con i lavoratori in lotta per il lavoro e per il futuro della citta?
Con questo presidio ci siamo posti l’obiettivo di spingere il governo a concretizzare gli impegni assunti. Non ci faremo sviare da una sterile contestazione sul mancato rispetto di regole valide, forse, per situazioni normali, ma che non possono valere in una situazione eccezionale e di emergenza quale quella in cui è precipitata la Citta’, anche a causa dei “sedativi” largamente distribuiti dalla Giunta in carica. Pertanto rispetteremo fino in fondo il programma e le forme di iniziative che ci siamo dati, a cominciare dall’incatenamento al Rivellino.
Ci rivolgiamo a lavoratori, cittadini, forze sociali politiche e associative, a tutti i democratici invitandoli a incatenarsi con noi, per respingere quello che appare come un tentativo di intimidazione maldestramente celato sotto forma di zelo burocratico.
.Coordinamento Art. 1 – Camping CIG
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LISTE CIVICHE: SONO IPOCRISIA E SERVILISMO AD OPPRIMERE IL RIVELLINO
Ci vuole una bella faccia tosta ad invocare il rispetto delle regole pur di sabotare la lotta dei lavoratori del Camping Cig. Le regole che vanno rispettate sono quelle sull’occupazione di un paio di metri di suolo pubblico o sulla sacralità del Rivellino.
Quando venne occupata la sala del consiglio comunale – con l’appoggio se non la guida del Sindaco – non ricordiamo la medesima reazione.
Strano che le Amministrazioni si siano dimostrate molto meno accorte nel far rispettare le “regole” che impedivano di trasformare 900 ettari di territorio comunale in una delle più grandi discariche a cielo aperto d’Italia.
Strano che non rientrino nella categoria delle “regole” gli accordi di programma siglati per garantire un futuro ad una città e diventati, nel giro di pochi mesi, carta straccia.
Quando e per chi varrebbero le “regole”? Pare evidente come la questione sia squisitamente politica: si può protestare solo in accordo e nelle forme stabilite dall’Amministrazione, ovvero in modo da non disturbare né Rebrab né le Istituzioni. Il Camping Cig, che ha da subito elaborato un’analisi lucida e lungimirante della crisi dell’area siderurgica, è scomodo, ingombrante e non controllabile.
Caratteristiche irricevibili per un’Amministrazione che, senza temere il ridicolo, reagisce in modo scomposto dimostrando in un sol colpo la subalternità alle ragioni dell’inadempiente Cevital e alla gestione abborracciata della crisi portata avanti dalle Istituzioni tutte. L’episodio dimostra anche il degrado della democrazia e della politica, poiché una classe dirigente che in una fase storica così drammatica della propria comunità, antepone formalismi irricevibili dinnanzi a chi denuncia l’imminente morte economica e sociale della propria città, è fuori dalla storia e da ogni concetto politico di rappresentanza.
Persino culturalmente parlando, la vicenda è agghiacciante. Quale dovrebbe essere il significato per una comunità, quale il valore di un monumento storico se non quello di rappresentare la radice comune, l’elemento aggregante e fondativo dell’identità collettiva? Quando rischia di venir meno uno degli elementi principali attorno ai quali si è costruita l’identità collettiva della comunità piombinese e della Val di Cornia, un’Amministrazione vagamente consapevole del proprio ruolo sarebbe fiera di veder rivivere la storia remota della propria comunità nella rivendicazione del diritto ad avere un futuro di lavoro e dignità per chi vive in questo territorio.
D’altra parte se ci fosse stata consapevolezza, le Istituzioni sarebbero state da subito e senza esitazione a fianco dei lavoratori del Camping Cig ad occupare suolo pubblico e ad incatenare il Rivellino.
Liste Civiche Unite
(Comune dei Cittadini, Un’altra Piombino, Assemblea Sanvincenzina, Assemblea popolare Suvereto)
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