AFERPI: «NON C’E’ ANCORA LA DATA DI CONVOCAZIONE AL MISE»

ROMA – Si è tenuto oggi il tavolo sull’indotto richiesto da Fim Fiom Uilm, presenti le segreterie nazionali ,territoriali, confederali oltre alle istituzioni e Ministero del Lavoro dottor Menziani,Vice Ministro Teresa Bellanova e Dr Castano. I sindacati hanno esposto le criticità sempre più gravi dell’indotto che sta terminando gli ammortizzatori senza prevedere ripartenza, nonché la scelta di molte aziende di procedere con i licenziamenti a causa dell’onere troppo elevato per accedere alla cassa integrazione.

«Al ministero – inizia la nota sindacale – abbiamo ribadito anche la difficoltà di coloro che possono allacciarsi a quota 41 per la pensione per effetto del riconoscimento al lavoro precoce ,ma che di fatto sono obbligati a rimanere tre mesi senza ammortizzatori sociali perché previsto dalla normativa, ed altri lavoratori delle ditte che hanno avuto l’autorizzazione ai Fondi di Integrazione Salariale (FIS Dlg 148/2015) e che a distanza di 8 mesi ancora non hanno risposta su chi pagherà l’integrazione.

Come sempre abbiamo ribadito con forza che sono troppo lunghi i tempi che passano tra l’approvazione della richiesta cigs ed il pagamento ai lavoratori,che a volte hanno addirittura preferito di essere licenziamenti ed entrare in Naspi per poter riscuotere prima:una ricaduta sociale gravissima.Fim fiom uilm hanno poi richiesto l’attivazione di politiche attive contestuali ad un sostegno del reddito, chiedendo l’accelerazione dello stanziamento dei 30 milioni che la Regione Toscana ha già deliberato ma che ancora non ha trovato definizione a livello nazionale, probabilmente da parte dell’INPS o dei soggetti incaricati alle convenzioni necessarie. Qualunque sia il motivo riteniamo indispensabile che non si rimanga ulteriormente impigliati nelle maglie della burocrazia, ma ci sia risposta per i troppi lavoratori che stanno aspettando.

A fronte di tutte le criticità esposte dal sindacato il Ministero si è riservato di farsi carico di queste istanze e di darci una risposta,soprattutto in merito alla cassa integrazione. Intanto, una prima risposta a seguito dell’incontro di stamani c è arrivdal Ministero del Lavoro:Il Dottor Menzani ,ci ha riferito come novità, che con l’ultima manovrina sarà possibile la conversione dei fondi residui non utilizzati dalle Regioni ,che andranno rendicontati al Ministero per dare la possibilità di attivare altri strumenti mirati sui territori.

In questo caso il ministero ricerisce che saranno destinati a coloro che hanno finito la mobilità ordinaria e la mobilità in deroga dal 1.1 2017 al 31-12-2017.Per gli anni 2016 e 2017 abbiamo appreso che la Regione Toscana ha circa 37 milioni residui spendibili per questo intervento ed il sindacato ritiene molto importante che per l’utilizzo di queste risorse venga attivato nei prossimi giorni un tavolo con le segreterie sindacali al fine di contribuire e dare l’indicazione sulle fasce di intervento che riteniamo prioritarie è in stato d’emergenza.

In particolar modo  se tutti gli strumenti sociali di prossima emissione, possano essere integrati per coprire anche x coloro che terminano la Naspi ( ad oggi sono esclusi). In questo contesto fim fiom e uilm hanno ribadito la necessità di garantire i contratti di solidarietà per aferpi così come previsto nell’accordo di giugno 2015 in cui vendere sottoscritti 24 mesi più 24 con le regole pre JobAct.

Ad oggi – concludono – nonostante i solleciti, non abbiamo ricevuto ancora la data di convocazione al Mise per Aferpi che dovrà essere entro il mese di giugno, per questo motivo abbiamo convocato un consiglio di fabbrica aperto a tutti i lavoratori lunedì 26 Allle 14,30».

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QUESTA LA NOTA DEL COMUNE DI PIOMBINO:

Si è svolto a Roma l’incontro al ministero dello Sviluppo Economico sul tema delle aziende dell’indotto ex Lucchini. Erano presenti il viceministro Teresa Bellanova, la Regione Toscana, il comune di Piombino rappresentato dal vice sindaco ed assessore allo Sviluppo Economico Stefano Ferrini, le rappresentanze sindacali ali e locali di Cgil-Cisl-Uil di Fiom Fim Uilm Ugl virgola il direttore motore ammortizzatori sociali del Ministero del Lavoro Ugo Menziani, il direttore del MISE Giampiero Castano.

I sindacati hanno posto la questione del termine degli ammortizzatori sociali per la maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici che lavoravano in ditte appartenenti all’indotto ex Lucchini. Menziani ha posto all’attenzione del tavolo l’importante sblocco di 16 milioni nel 2016 e di 22 del 2017 per coloro che si trovano in situazione di mobilità e di mobilità in deroga.
Giova ricordare che per quel che riguarda l’area di crisi complessa di Piombino sono circa 400 quelli che si trovano in Naspi, 200/300 quelli in mobilità, oltre quelli che sono andati in pensione o hanno trovato altre collocazioni lavorative.

Si rende necessario sbloccare immediatamente i 30 milioni residui delle passate casse integrazioni non utilizzate dalla Regione Toscana ed attualmente fermi presso l’Inps a causa della mancanza una convenzione tra la Regione Toscana e l’Inps stesso.” ha dichiarato il vicesindaco Stefano Ferrini.

“Considerando che tali risorse devono essere utilizzate dalla Regione Toscana in politiche attive per il sostegno al reddito e quindi possono accompagnare coloro che si trovano in Naspi e/o in mobilità verso percorsi di formazione per riqualificarsi professionalmente e contemporaneamente poter usufruire di un reddito per almeno 6 mesi, diventa indispensabile sbloccarli immediatamente.” ha concluso Ferrini.

Peraltro la presenza di questi ulteriori 28 milioni della Regione Toscana per le due aree di crisi complessa di Piombino Livorno potrebbe consentire una diversificazione nell’utilizzo delle varie risorse, destinando i 30 milioni a coloro che si trovano in Naspi ed i 28, come peraltro previsto nell’atto che è stato inserito nella recente manovrina, utilizzarli esclusivamente per coloro che si trovano in mobilità o in mobilità in deroga.

Non è stato trattato invece il tema Aferpi poiché non era oggetto del tavolo, anche se tutti i partecipanti hanno riconosciuto come lo sblocco in quella situazione sia la madre di tutte le possibili soluzioni anche per le altre situazioni.

In particolare, come ha evidenziato Ferrini, “la questione da un lato delle bonifiche in attuazione dell’accordo di programma ex 252 bis e dall’altro quello delle dismissioni degli impianti in aree non più destinate alla produzione siderurgica potrebbero favorire quelle opportunità di lavoro per le imprese legate all’indotto ex Lucchini che stentano a trovarlo.”

Scritto da il 22.6.2017. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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