AFERPI: MANCANO SEI GIORNI A “REBRAB PADRONE”

Piombino (LI) – Continua il conto alla rovescia verso il 1° Luglio, nonostante l’approvazione della norma contenuta nel decreto Mezzogiorno, riguardo alla disposizione sulle Amministrazioni straordinarie, dove si prevede che nei casi in cui le società cessionarie di complessi aziendali di società sottoposte ad Amministrazione Straordinaria (A.S) si rendano gravemente inadempienti nell’esecuzione del contratto di compravendita e si rendano insolventi, come nel caso di Cevital/Aferpi,  è possibile il loro assoggettamento ad Amministrazione straordinaria in luogo del fallimento, pur in assenza dei requisiti dimensionali previsti dalla legge per l’apertura della procedura (500 addetti e debiti non inferiori ai 300Mln di euro).

In pratica, la norma adottata è volta a consentire il perseguimento del tentativo conservativo fallito per l’inadempienza dell’acquirente divenuto insolvente, evitando il fallimento che sarebbe inevitabile nel caso in cui l’impresa abbia nel frattempo perduto i requisiti dimensionali per l’accesso alla A.S., ma è comunque richiesto, come abbiamo già indicato in un precedente articolo, è necessario che ci sia un accordo tra Cevital ed il commissario di Governo per far continuare la gestione commissariale.

Per questo, a distanza di 6 giorni dall’ora “X” tutti stanno aspettando le decisioni del settantacinquenne algerino Issad Rebrab che ormai, visti i precedenti, arriverà all’ultimo minuto proponendo il solito ricatto “last Minute”.

Crediamo che il tempo delle false promesse sia finito, e che dopo tanti MERCI REBRAB, sia giunto il momento, se ci è rimasto un minimo di dignità, di un cordiale AU REVOIR ISSAD.

Giuseppe Trinchini

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CAMPING CIG: MANCANO 6 GIORNI, MA NOI LOTTIAMO FINO ALLA FINE

«Come avevamo promesso quando abbiamo sospeso il nostro presidio, siamo tornati! Indecorosi e irridenti come sempre! Dove eravamo rimasti? …. Ah sì, mancavano 12 giorni alla fine della legge Marzano. Oggi ne mancano 6!

Cosa è successo nel frattempo? NULLA!… Se si escludono due teatrini del potere, con personaggi di varia caratura politica che hanno sparso promesse e falso ottimismo, nella speranza di continuare a mantenere dormienti le coscienze dei lavoratori e dei cittadini di Piombino e della Val di Cornia. Anche da Roma, al tavolo dell’indotto tante dichiarazioni di principio, tanti faremo, brigheremo, troveremo fondi, ma nessuna sostanza, se si esclude una boccata d’ossigeno per chi ha esaurito gli ammortizzatori sociali.

Ma… e i sindacati? Aspettano pazientemente che qualcuno si degni di spiegar loro cosa succede, senza che abbiano il coraggio di “disturbare il manovratore”. L’unico sussulto di consapevolezza del loro ruolo è stato quello di convocare per lunedì 26 alle 15:30 un Consiglio di fabbrica aperto, al quale invitiamo fortemente i lavoratori a partecipare.

Noi continuiamo a far presente che i tempi a disposizione sono ormai ridottissimi e all’orizzonte vediamo tre rischi concreti, tutti gravidi di conseguenze:

1)      Non succede assolutamente niente e Cevital diviene proprietari a pieno titolo di tutte le aree. Le conseguenze saranno licenziamenti di massa a breve, instabilità economica totale, impossibilità di pianificare un qualunque sviluppo per Piombino.

2)      Viene firmato un accordo tra Governo e Cevital nel quale si proroga per breve tempo la sorveglianza commissariale, con il tacito accordo che ci si accontenterà di promesse da parte di Cevital. Alla fine si riproporrà lo stesso scenario.

3)      In entrambi i casi la decisione arriva all’ultimo minuto, e i lavoratori saranno chiamati ad esprimersi con un sì od un no su accordi che non conoscono e con il solito ricatto “o così o tutti a casa.

Noi non ci stiamo! Di fronte a questi rischi, che giudichiamo molto concreti; di fronte alle complicità delle forze di governo, vere responsabili di questa situazione; di fronte all’atteggiamento rinunciatario delle forze sindacali; di fronte alla rassegnazione di una parte dei lavoratori e dei cittadini e all’opportunismo di altri che sperano di trarre vantaggi personali, noi ci schieriamo contro.

I giorni 24 e 25 torneremo di nuovo in Piazza Cappelletti, per continuare la nostra opera di denuncia, per spiegare a chi ancora non ha chiara la situazione, per gridare la nostra rabbia e la nostra volontà di lotta, per discutere con chiunque lo voglia nuove iniziative di mobilitazione e di pressione verso chi ha ruoli decisionali in questa vicenda.

I LAVORATORI DI PIOMBINO NON SI SONO MAI ARRESI.

POSSONO ESSERE STATI SCONFITTI, MA MAI HANNO RINUNCIATO A LOTTARE FINO ALL’ULTIMO.

NOI SIAMO GLI EREDI DI QUELLO SPIRITO E A TUTTI I LAVORATORI DICIAMO: RISCOPRITE ANCHE IN VOI QUESTO SPIRITO, NON FACCIAMOCI SCHIACCIARE, DIFENDIAMO IL NOSTRO LAVORO, IL NOSTRO FUTURO, LA NOSTRA DIGNITÀ».

Coordinamento Art. 1 – Camping CIG
Piombino, 24 giugno 2017

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MARTINELLI: A PIOMBINO “ASPETTANDO REBRAB”

Pubblichiamo integralmente l’intervento dell’RSU Martinelli sull’argomento.

«È surreale continuare a chiedere di essere convocati dal Ministro CALENDA. Non ci sarà nessuna convocazione, STIAMO ASPETTANDO REBRAB. La domanda che tutti devono farsi è:
È normale che un Governo e un territorio e migliaia di famiglie siano in OSTAGGIO?

Non ci prendiamo in giro, da una settimana quello che nella relazione del Commissario Nardi è definito (addendum) documento che permetterebbe a Rebrab di andare avanti e che è stato concordato con lo STAF AFERPI è sul suo tavolo . Un Governo e un territorio stà ASPETTANDO REBRAB domandandosi “Firma o non Firma”, che cosa ridicola.

Tutto questo lo ritengo assurdo e offensivo x il Governo e istituzioni, umiliante x territorio e lavoratori (OPPURE È ANCHE PEGGIO).

ASPETTANDO REBRAB è un modo x arrivare all’ultimo secondo dell’ultimo giorno e poi dire “Prendere o lasciare”?

Sia chiaro fin da ora, se nell’ ADDENDUM trovano riscontro i punti che permisero di condividere un percorso il19/4/2017 al Mise e poi ripresi dal Ministro dei Rapporti col Parlamento Finocchiaro in sede Istituzionale, e cioè:

1 -continuità produttiva certificata che permetta la ripartenza dei tre treni di laminazione e garantisca con le presenze la solidarietà;

2-tempistiche per ingresso di partner industriale siderurgico( o in alternativa progetto siderurgico completamente finanziato e inizio costruzione da parte di demag dell’acciaieria);

3- progetto e finanziamento per la logistica;

4- progetto e finanziamenti per agroindustria;

5 -piano di smantellamento e bonifiche;

6-ricadute occupazionali e relativa gestione.

Tutto questo deve essere accompagnato dalla volontà difronte ad ulteriori inadempienze di riappropriarsi dello stabilimento. Dobbiamo riconosce che il Governo e le Istituzioni tutte hanno fatto un ottimo lavoro e giustamente gli va riconosciuto.

Se invece L’ADDENDUM è la riproposizione di impegni, promesse, buona volontà ecc ecc, senza niente di concreto e definito tanto per capire peggio di due anni fa tutti devono sapere non potremmo essere la FOGLIA DI FICO ne del Governo ne del PD. Perche’ loro per primi avrebbero disatteso quegli impegni presi in sede istituzionale.

E riterrei giusto e necessario esplicitato in ogni luogo. Non ho menzionato prolungamento legge Marzano perché se Rebrab accetta L’ADDENDUM e la normativa che ne prevede il prolungamento.

ASPETTANDO REBRAB.»

Martinelli Graziano
Rsu Aferpi

Scritto da il 24.6.2017. Registrato sotto Foto, sociale, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 20 giorni, 22 ore, 17 minute fa

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