ASIU NEL 2014 HA BRUCIATO 131 MILA EURO NELLA POPOLARE DI VICENZA
Piombino (LI) – Nella vicenda ASIU, ora in liquidazione con circa 20 milioni di euro di perdite, spuntano anche 131 mila euro letteralmente bruciati nel fallimento della Banca “Popolare di Vicenza” senza che i consigli comunali della Val di Cornia e di Castagneto, proprietari dell’azienda, ne sapessero assolutamente nulla. riportiamo un articolo di cronaca e un grave commento della lista “Comune dei Cittadini” e un nostro video del 14 febbraio 2015 nell’ultima conferenza stampa di Fulvio Murzi allora presidente di Asiu.
La Spa dei rifiuti ha perso 131 mila euro investiti nella Banca Veneta
Popolare di Vicenza: anche l’Asiu tra le vittime (tratto da “Stile Libero News” del 7-7-17)
PIOMBINO 7 luglio 2017 – “Questa poi!” L’esclamazione ci venne spontanea quando, a gennaio 2015, scoprimmo e scrivemmo per la prima volta del pacchetto di azioni (68mila 770 euro riferiti al bilancio 2013)) che Asiu deteneva nella banca popolare di Vicenza. Si potevano capire le partecipazioni nell’”Agenzia regionale recupero risorse”, nella “Valorizzazione raccolta differenziate”, nella “Eco srl”, nella “Revet” e via dicendo. Erano, quelle, tutte società che avevano a che fare con i rifiuti ed era normale che la Spa, che gestiva in Val di Cornia il servizio di igiene urbana, potesse avere rapporti con enti ed aziende del settore. Ma una banca, per giunta con sede centrale in Veneto? Che motivi ci potevano essere per spingere una società interamente pubblica, concepita per realizzare la raccolta dei rifiuti, a legarsi ad un istituto di credito nato per la raccolta e il reimpiego del denaro.
Col senno di poi sarebbe facile trovare un denominatore comune tra i cassonetti dell’Asiu e le azioni della Popolare vicentina oggi ridotte purtroppo a spazzatura.
Allora, però, nessuno poteva immaginare e neanche noi disponevamo delle notizie che in seguito si sono recuperate. Il rapporto tra Asiu e l’istituto veneto è antecedente al nostro articolo del 2015.
Se ne trova, infatti, traccia già nel bilancio 2012 quando, addirittura il collegio sindacale, composto da Franco Gargani, Laura Baroni e Leonardo Carolini, citando le operazioni di maggiore rilievo economico effettuate dall’Asiu nel corso dell’esercizio, ebbe a scrivere: “Ottenimento dalla Banca popolare di Vicenza di tre mutui dell’importo di 800mila euro cadauno necessari a finanziare tre specifici interventi sulla discarica di Ischia di Crociano: impianto di captazione del biogas, impianto per la produzione di energia elettrica da biogas e copertura della discarica”.
E in quello stesso bilancio del 2012 fa la sua comparsa per la prima volta il pacchetto di azioni della Popolare per 62mila 520 euro.
Non siamo in grado di affermare se vi sia stato un legame tra la concessione dei mutui e l’acquisto delle azioni. Documenti al riguardo non ne possediamo ed è giusto quindi che tutto quel che possiamo eventualmente ipotizzare non diventi oggetto di comunicazione pubblica. Va rilevato, per inciso, che i tre interventi indicati dai sindaci revisori, non sono mai stati portati a termine.
Maggiore sorpresa per il bilancio 2014 quando l’Asiu, guidata allora da Fulvio Murzi con Enrico Barbarese direttore generale, decise di aumentare il proprio pacchetto nella Popolare di Vicenza portandolo a 131mila 270 euro e confermandolo poi nel bilancio 2015.
Per arrivare infine alla conclusione di pochi giorni fa quando, approvando il bilancio 2016, l’azienda, ormai in fase di liquidazione, ha dovuto prendere atto della infelice sorte della partecipazione nel capitale della banca e ha deciso di portare l’intero importo del pacchetto tra le perdite.
Soldi pubblici ormai irrecuperabili come le recenti vicende degli istituti di credito in crisi hanno dimostrato.
Morale 131mila 270 euro, impiegati da Asiu in operazioni difficilmente conciliabili con la propria missione, sono andati irrimediabilmente persi.
Conveniamo che la somma non sia rilevante nel contesto della situazione finanziaria della Spa ma quei soldi, pochi o tanti che fossero, erano pur sempre soldi pubblici di una società interamente di proprietà pubblica, voluta dai Comuni di Piombino (61,8 per cento delle azioni), Campiglia Marittima (20,64%), Castagneto (8,72%), San Vincenzo (8,64%), Suvereto (0,08%), Sassetta (0,08%).
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COMUNE DEI CITTADINI: ASIU HA DISTRUTTO DENARO PUBBLICO
«Le notizie di stampa apparse in questi giorni sulla gestione di ASIU, ora in liquidazione, sono gravissime e richiedono che si faccia piena luce su quanto accaduto tra il 2012 e il 2017.
Com’è possibile che un’azienda pubblica come ASIU nel 2012 abbia potuto contrarre tre mutui con la Banca Popolare di Vicenza per complessivi due milioni e quattrocentomila euro per opere nella discarica di Ischia di Crociano che poi non realizza nei cinque anni successivi? Dal 2012 i nostri cittadini pagano ammortamenti di mutui per opere che, si presuppone, dovevano migliorare i servizi e l’efficienza della discarica. Se le opere non sono state fatte dove sono finiti quei soldi?
Com’è possibile che, sempre nello stesso periodo, ASIU abbia deciso di acquistare 68 mila euro di azioni della stessa Banca Popolare di Vicenza , saliti poi 131 mila euro nel 2014, senza che di tutto questo vi sia stata la minima informazione nei Consigli Comunali che hanno funzione d’indirizzo e controllo sulle aziende partecipate? Asiu era nata per occuparsi dei rifiuti urbani, non certo per acquisire partecipazione azionarie nelle banche, né, tantomeno, per fare operazione di speculazione finanziaria.
Siamo di fronte a decisioni di enorme gravità che denotano l’uso disinvolto e sconclusionato di denaro pubblico, per finalità che nulla hanno a che vedere con la missione che i cittadini, tramite i Comuni, avevano affidato alla loro azienda di igiene urbana. E’ per questo che la gestione delle aziende pubbliche viene ormai colpevolmente e illegalmente sottratta al controllo dei Consigli Comunali.
Nel caso specifico la situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che la Banca Popolare di Vicenza è tra quelle che la Banca Centrale Europea ha dichiarato “in fallimento o in probabile fallimento” con l’effetto di veder azzerato il valore delle sue azioni. E’ per questo che nel 2016 la società ASIU (ora in stato di liquidazione) ha dovuto prendere atto che quelle azioni non valevano più nulla, portandole tra le perdite.
Dunque un triplo disastro: sono stati accesi mutui per due milioni e quattrocentomila euro per opere pubbliche mai fatte, sono state acquistate azioni della stessa banca che ha concesso il mutuo per oltre 131.000 euro, è stato infine azzerato il loro valore a causa del fallimento della banca.
Attendiamo risposte , prima di tutto dai Sindaci che hanno approvato i bilanci di ASIU dal 2012 ad oggi. Se non lo faranno in modo chiarissimo e trasparente aggiungeranno sfiducia, già altissima, nella politica e nelle istituzioni che amministrano».
Comune dei Cittadini
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UN ALTRA PIOMBINO: TUTTO IN REGOLA? A NOI NON SEMBRA PROPRIO
«Tutto in regola, dice l’assessore. A noi non sembra proprio. La risposta all’interrogazione sull’innalzamento della discarica e sui disagi conseguenti presenta notevoli contraddizioni e non rassicura affatto gli abitanti di Colmata, in quanto da una parte ammette l’inadeguatezza degli impianti di captazione, aspirazione e filtraggio, degli impianti di aspirazione del biogas e di quello di trattamento del percolato, dall’altra , pur riconoscendo l’emissione di esalazioni e di cattivi odori, dice che sono transitori, e che il disagio è da porre anche in relazione alla percezione soggettiva nonché alla direzione dei venti.
Come si evince dalla risposta stessa i miasmi sono invece dovuti al fatto che gli impianti non sono stati adeguati all’enorme aumento volumetrico di una discarica, nata per un’altezza di 10metri e portata oggi a 32.
Sui sintomi che alcuni cittadini denunciano (cefalea, irritazioni oculari e delle vie aeree) l’assessore ha inoltrato all’ASL la nostra richiesta di avviare un’indagine epidemiologica, anche se al contempo afferma che la contiguità con il SIN di Piombino induce di suo ben altre criticità: un’affermazione impegnativa da parte di un’amministrazione che nei 17 anni che ci separano dall’istituzione del SIN non ha bonificato un ettaro degli oltre 900 interessati, nemmeno in quelle porzioni di territorio per le quali esistono da anni progetti ministeriali approvati e finanziati.
Nello specifico delle discariche che insistono nella zona di Ischia di Crociano, ASIU presentò nel 2014 un progetto di bonifica, approvato dal Ministero: la titolarità è oggi passata a Rimateria, ma nulla è stato fatto e i cumuli sono ancora li, mentre la discarica è stata riempita con rifiuti speciali provenienti da fuori con una frequenza di 35/40 camion al giorno. Le promesse fatte ai cittadini erano ben altre: una discarica che non avrebbe oltrepassato i 10 metri, riqualificazione paesaggistica dell’area (per la quale non esistono progetti dettagliati nei costi, nelle coperture finanziarie e nei tempi), non più di 12 camion al giorno, coperture provvisorie per limitare le emissioni odorigene e l’accesso ai rifiuti da parte dei volatili: i metri sono 32, i camion sono tre volte tanti, i miasmi ci sono e i gabbiani pure.
Per non parlare dei sintomi che vengono denunciati e del danno economico conseguente alla svalutazione delle proprietà sul mercato immobiliare.
Inoltre, per errori commessi dalla precedente gestione, la discarica ha dovuto essere riprofilata con lavori di escavazione che accrescono le esalazioni e i disagi: tutto è transitorio, si dice , ma secondo noi non si può puntare solo al profitto e al risparmio quando a pagare sono i cittadini in termini di disagio e salute. Come l’assessore ammette nella risposta, gli impianti non sono tutti del tutto funzionanti, compresi quelli della stazione di trasferenza, dove i nostri rifiuti solidi urbani stazionano per giorni prima di essere trasferiti nel grossetano, tra l’altro con un onere aggiuntivo per le bollette dei cittadini.
Rimateria era nata con il compito di bonificare/ riqualificare i 50 ettari di Ischia di Crociano e di risanare il disastro finanziario lasciato da ASIU: al disastro finanziario noi aggiungiamo anche quello impiantistico. Per risanare il buco milionario lasciato da ASIU si continuerà a prendere rifiuti speciali da fuori e tutta la zona si trasformerà in una enorme discarica. Come questo possa conciliarsi con la vocazione turistica devono ancora spiegarcelo».
Un’Altra Piombino