AFERPI: FINIRA’ QUESTA NARRAZIONE CREDIBILE CHE PORTA ALLA MORTE PIOMBINO?
Piombino (LI) – Molte le notizie sulla vicenda Aferpi a pochi giorni dall’approvazione della “Variante” omonima da parte del comune che regala il Quagliodromo all’azienda e modifica il percorso della SS398 spostandolo sotto le finestre dei Piombinesi. Oggi consiglio di fabbrica molto acceso, al termine del quale sono iniziate le prime dimissioni delle RSU della Fiom, mentre nessun carico di materiale è previsto all’orizzonte per Aferpi, con una fabbrica che è di fatto oggi deserta.
Molte sono le ipotesi proposte da alcuni organi di stampa, ma sembrano ormai davvero più “narrazioni credibili” o mere speranze, alcune anche economicamente non convenienti, e quindi di improbabile realizzazione.
Facciamo in questo articolo il punto della situazione, e anche se il pezzo è abbastanza lungo, vi invitiamo quindi a leggerlo con attenzione.
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SINDACATI: «CERCHIAMO UN’ALTERNATIVA CONCRETA A CEVITAL»
Si è riunito nel pomeriggio di mercoledì 9 agosto 2017 il Consiglio di Fabbrica Aferpi e Piombino Logistics in un clima di forte preoccupazione per l’assoluta mancanza di informazioni in merito alla ripartenza della produzione, prevista nell’Addendum firmato il 30 Giugno tra Governo e Cevital, del treno rotaie per il mese di Agosto e la mancanza di una programmazione certificata di arrivo navi con blumi per garantire la laminazione delle 80.000 tonnellate di rotaie per ordini già presi e l’arrivo di billette per la ripartenza entro Ottobre del treno vergella e barre.
«Riteniamo importante – commentano i rappresentanti sindacali – che il Commissario Straordinario abbia intimato alla proprietà Aferpi e Cevital, previo default, di fornire entro fine mese la programmazione certificata dell’arrivo navi di semiprodotto per non rischiare di perdere clienti , mercato ed incorrere in penali che non potrebbero che peggiorare la liquidità dell’azienda. A poco più di un mese dalla firma dell’Addendum l’accordo siglato tra le parti, che ha permesso di prolungare il periodo di sorveglianza per altri due anni, è decisamente già a rischio. L’azienda stamani ci ha comunicato che fino al 27 Agosto lo stabilimento sarà completamente fermo con una massima riduzione delle presenze. Non si hanno inoltre notizie certe riguardo l’arrivo navi per le prossime 2 settimane, ma solamente ci hanno comunicato l’arrivo di alcune tradotte cariche di blumi che cuberanno circa 5500 tonnellate.
Nella settimana dal 21 al 25 Agosto ci sarà un nuovo aggiornamento sulla situazione di approvvigionamento. L’attuale situazione vede i treni di laminazione completamente fermi e senza date di ripartenza certa, non si parla più nemmeno di investimenti e di smantellamenti; e il personale in forza è oramai ridotto al minimo per limitare i costi di gestione. Non accetteremo un’eventuale ripartenza del treno rotaie per pochissimi turni perché sarebbe una ripartenza comunque di facciata che magari servirebbe solo a rispettare formalmente ma non sostanzialmente il primo termine dell’addendum e comunque non consentirebbe di rispettare il volume degli ordini già acquisiti.
Il Governo deve quanto prima convocare le parti e, senza attendere il termine di fine Ottobre previsto nell’Addendum, è necessario iniziare ad approfondire la discussione con i vari soggetti che sembra abbiano rivolto il proprio interesse nello Stabilimento di Piombino per capirne le reali intenzioni e progetti e per creare una alternativa concreta al gruppo Cevital a partire dalla Siderurgia. Riteniamo fondamentale che il Sindacato sia protagonista e parte attiva in questa fase di un’ipotetica transizione verso un nuovo soggetto siderurgico.
Nelle scorse settimane anche l’incontro fatto in Regione Toscana in merito alla presentazione del piano sulla Logistica, per quanto siano stranamente trapelate pochissime informazioni da parte degli organi istituzionali presenti, non ci risulta sia andato affatto bene e che si sia rimasti alle annunciazioni e slides senza aver dato ancora una volta le garanzie finanziarie richieste.
Le continue indiscrezioni che appaiono sui giornali di vari gruppi siderurgici interessati allo Stabilimento ad oggi sono solo ipotesi tutte da verificare dato che il sindacato non ha ancora avuto nessun tipo di contatto con altri imprenditori (i sindacati si riferiscono all’articolo che pubblichiamo in coda a questo articolo dove addirittura, contro tutte le possibili prescrizioni tecniche, si parla di rimettere in funzione l’altoforno, ndr.).
ln questo momento – conclude la nota delle RSU – il Governo, il Sindacato e tutti i lavoratori devono concentrarsi sul presente che è estremamente incerto, visto l’attuale fermo produttivo, per provare a costruire il nostro futuro, senza farci distrarre da parole o ipotesi che vanno tutte verificate con la necessità di non sprecare ulteriore tempo».
RSU AFERPI E PIOMBINO LOGISTICS
FIM-FIOM-UILM
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Grande preoccupazione da parte di Rifondazione Comunista che chiede al sindaco di dare spiegazioni in piazza…
RIFONDAZIONE: PER AFERPI E’ ARRIVATO IL DE PROFUNDIS
Rifondazione Comunista chiede ufficialmente al Sindaco di Piombino di riferire subito alla città in un incontro pubblico in piazza.
«Abbiamo letto con sconcerto il comunicato sindacale a seguito del Consiglio di Fabbrica avvenuto in data odierna. Niente di ciò che doveva essere è stato, né sarà. Il materiale non arriva, i treni sono fermi, la fabbrica è vuota perché non c’è niente da fare. Non si profila niente di concreto all’orizzonte, niente di certificato, men che che mai i finanziamenti.
Del partner nessuna notizia, del piano industriale figuriamoci, solo giornalate, ma il sindacato afferma di non essere stato contattato da nessuno. Anche il piano sulla logistica presentato da Benikene a Rossi pare sia una farsa. Siamo in mezzo al guado, dove stiamo annaspando in un mare di CUD, di buste paga di Aferpi ma pagate da INPS, con la quota parte della tredicesima ma senza gli 80 euro, un marasma mentre si consuma la tragedia di una fabbrica che non c’è ne’ ci sarà.
E il PD lo sa bene, perché questo traspare, anzi è molto chiaro, dalle parole di Fabiani in un’intervista di qualche giorno fa in cui, come se niente fosse, si punta tutto sul turismo, sull’agroalimentare fai- da- te e sul grande complesso turistico commerciale nell’ex centrale ENEL. Loro sanno tutto e non lo dicono. Allora, dopo un comunicato del genere, non si può più tacere».
Rifondazione Comunista Piombino
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COME SARANNO EFFETTUATI I PAGAMENTI IN CASSA INTEGRAZIONE
Questa mattina l’inps a Piombino ha informato i sindacati che sono stati mandati in pagamento ed avranno valuta 16 Agosto 1352 gli accrediti bancari per i lavoratori Aferpi e i 164 lavoratori della Piombino Logistics.
Per gli altri lavoratori che hanno pendenze (pignoramenti e cessioni del quinto) gli accrediti avranno valuta entro i 2 o 3 giorni lavorativi successivi. Per quanto riguarda la nuova busta paga ci troveremo : il netto a credito che è quello di Aferpi (che per chi fa tanta cassa integrazione sarà minimale e potrà avvicinarsi allo 0 perché saranno detratti dall’azienda: Contributo Fap , Addizionale Regionale e Comunale, Trattenuta Sindacale, Cassa Mutua Integrativa, Metasalute e Cometa). Nella stessa busta paga ci saranno due voci INPS: la “Cigs ex Solidarietà” con il numero delle ore effettive di cigs e la voce “Valore lordo Inps per Cigs” con relativo importo lordo in euro comprensivo del rateo mensile della 13ma.
L’importo netto versato sarà decurtato del – 5,84% (contributo individuale cigs che è lo stesso della solidarietà) e del – 23% (tassazione individuale irpef) a cui verrà aggiunta dall’INPS la detrazione da lavoro dipendente sulle ore di cigs. Il bonus Renzi per il mese di Luglio non sarà erogato dall’Inps ma solo dall’azienda per quota parte sulle giornate di detrazione.
Per una valutazione dettagliata e complessiva rimandiamo alla riscossione e al ricevimento della busta per poi successivamente face un’assemblea a tutti i lavoratori sull’argomento e sui soprane le eventuali problematiche individuali e collettive che si potrebbero verificare.
Coordinatori RSU Aferpi e Piombino Logistics
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Tratto da “Siderweb dell’8 agosto 2017
PIOMBINO: STABILIMENTO ANCORA FERMO
Preoccupazione per il rispetto dell’impegno alla ripartenza, mentre sulla partnership con Aferpi spuntano quattro nomi (di Giorgio Pasquinucci).
PIOMBINO (Li) – Aferpi rischia di mancare l’appuntamento con il primo degli impegni presi dai vertici Cevital con l’addendum al contratto di acquisto sottoscritto il 30 giugno scorso al ministero dello Sviluppo economico. Vale a dire la ripresa della produzione di rotaie entro agosto.
Al momento lo stabilimento è ancora fermo, e non vi sarebbero notizie sull’arrivo di semiprodotti per alimentare i laminatoi. Una situazione che nei giorni scorsi ha portato lo stesso commissario Lucchini Piero Nardi a chiedere, con una lettera inviata alla proprietà, che gli venisse fornito un programma preciso sull’arrivo del materiale da laminare: richiesta che secondo quanto potuto apprendere sarebbe tutt’ora rimasta inevasa.
Quattro i potenziali partner
In un contesto di stallo produttivo (l’unico arrivo previsto è quello di 3.600 tonnellate di blumi che sarebbero appena sufficienti a riattivare il treno rotaie per 2-3 giorni) è campo libero per una serie d’ipotesi su una possibile partnership che potrebbe accompagnare o sostituire i progetti di Cevital sulla siderurgia. La settimana scorsa il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha ricevuto alcuni rappresentanti della Jsw Steel di Sajjan Jindal, che avrebbero riconfermato l’interesse per Piombino. In campo resta anche la British Steel, che ha presentato ufficialmente la sua manifestazione d’interesse al ministero dello Sviluppo economico, ma negli ultimi giorni sarebbero diventati ricorrenti anche i nomi di Danieli e voestalpine.
Serve il rispetto degli impegni
In questo contesto Issad Rebrab, sembra sempre più assente dalle vicende piombinesi affidate al Ceo Said Benikene e nemmeno la minaccia del Governo di andare verso la rescissione del contratto nel caso di gravi inadempimenti di Aferpi, sembra accelerare le operazioni. Per rispettare gli impegni presi nel giugno scorso Aferpi avrebbe dovuto riprendere la produzione ad agosto per produrre entro dicembre 80mila tonnellate di rotaie e, ripartendo da settembre, 20mila tonnellate di barre e 30mila di vergella. Nel contempo avrebbe dovuto iniziare a smantellare gli impianti leggeri dell’ex area a caldo. Obiettivi il cui possibile raggiungimento nei tempi concordati sembra allontanarsi sempre di più con il passare delle settimane.
Il ritorno di Jindal
A comprovare l’interesse di Jindal per Piombino c’è invece un sopralluogo che i tecnici del gruppo indiano hanno fatto all’interno dello stabilimento, ponendo particolare attenzione all’altoforno e all’acciaieria. Dopo aver fallito la gara per l’acquisizione di Taranto, Sajjan Jindal sembra confermare l’interesse ad avere una base per la produzione di acciaio in Europa. Secondo indiscrezioni riprese in questi giorni dall’edizioni fiorentina di Repubblica, una delle ipotesi potrebbe passare proprio dalla riattivazione dell’altoforno di Piombino. Ma il ventaglio delle possibilità, che comunque dovrebbero superare sempre lo scoglio di un accordo con l’attuale proprietà, sembra essere in realtà molto più ampio. Si torna infatti a parlare anche dell’eventuale realizzazione a Piombino di un impianto di Dri (preridotto), in parte utile per alimentare un’acciaieria elettrica e in parte destinato a fornire l’elettrosiderurgia del Nord.
Sajjan Jindal, sempre secondo autorevoli indiscrezioni, sembra interessato a intraprendere a Piombino la produzione di piatti, riprendendo il vecchio progetto della Severstal per la realizzazione di un mini mill.
Situazione ancora in bilico
La ripresa della produzione di acciaio liquido a Piombino potrebbe dunque passare proprio da un accordo con l’altro pretendente, la British Steel, che potrebbe occuparsi della continuità della produzione di lunghi, lasciando a Jindal campo libero sui piatti. In questa altalena di voci, più o meno confermate, rimane il solo dato certo: uno stabilimento fermo, migliaia di posti di lavoro in bilico, assenza di dati certi sulla ripresa produttiva.