AFERPI: I SINDACATI VOGLIONO CACCIARE CEVITAL, MA REBRAB CHIEDE 100 MILIONI A JINDAL
Piombino (LI) – Le Rsu sindacali si sono riunite lunedì 28 agosto 2017 in Consiglio di Fabbrica alla presenza delle segreterie provinciali di Fim-Fiom-Uilm. L’azienda ha comunicato ufficialmente che il Treno Rotaie ad agosto non riprenderà l’attività produttiva. Il Sindacato non ritiene più tollerabile questa situazione e chiede con forza un incontro urgente al Ministero dello Sviluppo Economico. Il presidente della Toscana, Enrico Rossi, che ancora non si è dimesso, da ragione ai rappresentanti sindacali, mentre nel frattempo Issad Rebrab prova a fare cassa e a vendere l’azienda per 100 milioni a Jindal. Vedremo, al termine di tutta questa operazione, quale sarà il numero reale di posti di lavoro a Piombino, e quanti gli esuberi Aferpi, da sommarsi ai circa 1000 posti già persi nell’indotto.
«Aferpi non ha adempiuto al primo punto dell’addendum, motivo di risoluzione del contratto. Il Consiglio di Fabbrica chiede al Governo di andare al superamento di Cevital. Il Governo, responsabile delle scelte fatte e garante dell’Accordo di Programma, acceleri e intensifichi i rapporti con i soggetti che sono interessati al polo industriale piombinese con l’obiettivo di tornare a produrre acciaio, sapendo che per quanto riguarda i progetti industriali Il Governo ha l’obbligo di garantire la piena occupazione dei diretti e indiretti, anche attraverso lo sviluppo della diversificazione».
Il Sindacato, a differenza del passato, pretende di essere parte attiva di questa discussione.
«Durante la fase di transizione il Governo dovrà garantire la continuità produttiva dei tre treni di laminazione per salvaguardare occupazione e mercato, senza dimenticare smantellamenti e bonifiche. Il Sindacato comunica ai lavoratori che sarà organizzata un’assemblea con la presenza delle Segreterie Nazionali di Fim-Fiom-Uilm subito dopo l’incontro al Ministero. La data e la modalità verrà comunicata nei prossimi giorni».
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ROSSI: I LAVORATORI HANNO RAGIONE A VOLER INCONTRARE IL MISE
FIRENZE – “I lavoratori hanno ragione e fanno bene a richiedere un incontro urgente al MISE» ha dichiarato oggi Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.
«Aferpi ha disatteso gli impegni assunti. Il Ministero dello Sviluppo Economico, grazie all’addendum di Giugno, ha fatto un grande passo avanti ed ha scandito e indicato tappe precise. Pertanto chiedo anch’io, come fanno i lavoratori, un incontro urgente per imprimere una svolta.
Oltre alla continuità produttiva e alla ripresa delle attività dei treni di laminazione occorrono gli investimenti necessari per tornare a produrre acciaio e assicuare la piena occupazione del sito industriale. Chi è interessato si faccia avanti, ma a queste condizioni. Nel mondo sta aumentando la domanda d’acciaio e Piombino ha tutte le caratteristiche per tornare a produrlo e competere nel mercato siderurgico».
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AFERPI: ISSAD REBRAB PROVA A CHIEDERE 100 MILIONI A JINDAL
Notizia di oggi della testata DZ BREAKING è che JSW Steel Company sta negoziando con Cevital per l’acquisto di laminatoio in Italia per 100 milioni di dollari
L’industria siderurgica indiana, di proprietà di JSW Group, con sede a Mumbai, gestita da Sajjan Jindal, ha avviato negoziati con la società algerina “Cevital” per acquisire il proprio stabilimento di acciaio Aferpi in Italia, per un importo stimato a 100 milioni di dollari, come riferito dal sito web di “Outlook-India” di oggi che cita una fonte industriale confermata.
In precedenza, il creatore dell’acciaio privato aveva già tentato di acquistare lo stabilimento nel 2014,e oggi JSW Steel può offrire una garanzia finanziaria di 100 milioni di dollari a Cevital per acquisire il laminatoio, ha detto la fonte.
Le e-mail inviate a JSW Steel e Cevital Group, a questo proposito, rimangono senza risposta, mentre il funzionario del Gruppo JSW non ha risposto alle chiamate.
JSW Steel sta progettando di aumentare la sua capacità produttiva a 40-45 milioni di tonnellate entro il 2030 rispetto ai 18 milioni di tonnellate attuali.
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PIOMBINO: GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE AFERPI IN CONSIGLIO COMUNALE
Comunicazioni del sindaco Giuliani in consiglio comunale sulla situazione Aferpi, in relazione alle scadenze fissate dall’addendum al contratto firmato due anni fa (il 30 giugno 2015) fra Piero Nardi e il gruppo Cevital. Alla fine di luglio, infatti, era stata approvata una mozione con la quale si impegnava l’amministrazione comunale a dare informazioni costanti sull’avanzamento del piano industriale e sullo stato di ricerca della partnership Aferpi, garantendo anche informazioni per ogni novità.
Il sindaco ha informato quindi sui contenuti della lettera che il commissario straordinario Piero Nardi ha inviato lo scorso 1 agosto sia al gruppo Cevitaly che ad Aferpi per ricordare le scadenze previste dall’addendum al contratto. La lettera infatti dettagli tutte le azioni che devono essere monitorate e i punti di controllo del piano di azioni allo stato attuale e nei prossimi mesi.
Tre le questioni fondamentali: la ripresa attività produttiva, la ricerca di parternships da parte di Aferpi, il piano di liberazione delle aree.
“Per la prima questione, quella della ripresa produttiva, – ha spiegato il sindaco – le azioni da verificare sono gli approvigionamenti dei semiprodotti e la ripresa delle attività di laminazione delle rotaie, della vergella in acciai di qualità speciale e delle barre. Per quanto riguarda l’approvvigionamento e la consegna dei semilavorati la scadenza sarebbe stata agosto ma non ci sono novità – ha spiegato il sindaco – le attività di laminazione delle rotaie dovevano ripartire entro agosto 2017 e la produzione tra agosto e dicembre 2017, con una previsione di 80.000 tonnellate di produzione. Per questa azione il punto di controllo è fissato a dicembre 2017.
Per quanto riguarda le attività di laminazione della vergella in acciai speciali e di qualità, la ripresa, secondo l’addendum, dovrebbe avvenire entro ottobre 2017 con punto di controllo a novembre. Per la produzione, prevista in 30.000 tonnellate da settembre a dicembre, è previsto un punto di controllo a dicembre 2017. Altre scadenze riguardano la ripresa della laminazione delle barre entro il mese di ottobre e la produzione di 20.0000 tonnellate da settembre a dicembre. Anche in questo caso il punto di controllo è fissato per dicembre 2017.”
Per quanto riguarda il piano di liberazione delle aree, era prevista la scadenza di giugno per l’assegnazione degli ordini alle ditte e la fine dei lavori a settembre 2017, in relazione agli smantellamenti Spot. Per gli impianti invece, gli ordini alle ditte dovrebbero essere fatti ottobre 2017 e la fine dei lavori entro ottobre 2019. Questo per quanto riguarda il piano previsto dall’addendum e il relativo controllo previsto” ha specificato il sindaco
“Sappiamo che i primi smantellamenti Spot sono iniziati e che sono state fatte richieste di autorizzazioni all’ufficio urbanistica. Gli smantellamenti degli impianti più grossi dovrebbero avvenire ottobre 2017. A questo proposito ci sono state difficoltà: interruzioni nei rapporti tra la BB Steel mentre per i semiprodotti che doveva consegnare Jindal South Western ci sono dei ritardi.
Su billette, barre e vergella per il momento non abbiamo notizie certe perchè se ne sta direttamente occupando l’ad del gruppo Cevital Benikene.
Questi sono gli aggiornamenti, non positivi, per quanto riguarda gli approvigionamenti e le produzioni.
Altra questione: le trattative, da concludere entro il 31 ottobre, per trovare una partnership.
“ C’è un tavolo aperto con Regione e Governo per l’interesse dimostrato da Jindal a tornare sul territorio – ha detto il sindaco – Noi in questo momento siamo dalla parte di chi deve guidare un territorio garantendo uno sviluppo sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale, oltrechè economico resistendo ai venti della crisi. Un territorio che non deve smarrire la propria identità ma al contempo deve sfruttare tutte le sue opportunità e potenzialità. Credo che dobbiamo acquisire la maggior parte di informazioni possibile, piani, controllare la veridicità delle intenzioni, valutare le ipotesi. Non dobbiamo ricadere in nessun tipo di monocultura. Il turismo è una grande opportunità ma non è la panacea assoluta, dobbiamo investire sulle infrastrutture, anche turistiche e sul marketing territoriale.”
Il sindaco ha poi concluso la comunicazione sull’altro tema cruciale dei lavoratori dell’indotto ex Lucchini e sull’impegno diretto del Comune, insieme alla Regione, a sollecitare lo sblocco da parte del Ministero del Lavoro e di Inps di quei 30 milioni, residui della cassa integrazione degli anni 2014-2015 e 2016, che la Regione Toscana ha messo a disposizione dei lavoratori dell’indotto ex Lucchini privi di ammortizzatori sociali e per il loro reinserimento nel mondo del lavoro.
“Mancano veramente solo un atto dell’Inps e e poi l’erogazione dei finanziamenti sarà possibile consentendo ai lavoratori di riscuotere un assegno mensile di 500 euro per sei mesi e creando le condizioni per una loro ricollocazione nel mondo del lavoro.”
Infine un passaggio sui lavoratori Seca, secondo quanto discusso in Regione la scorsa settimana con il consigliere del presidente Rossi, Gianfranco Simoncini, per consentire l’erogazione della Cassa integrazione dei lavoratori e per valutare le prospettive dell’azienda.