AFERPI: SOLO PROBLEMI PER IL RILANCIO DELLA SIDERURGIA
Piombino (LI) – Dal termine del timer del Corriere Etrusco, che Vi ricordiamo era fissato per il 1 luglio 2017, dopo il quale vi avevamo anticipato che sarebbe successo di tutto, sono passati solo tre mesi, e leggendo i due comunicati sotto potete capire che non avevamo di certo sbagliato le nostre previsioni. Invitiamo i nostri lettori quindi ad una attenta lettura di quanto proposto.
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CAMPING CIG: SOLO REBRAB, NE SOCI NE SOLO ACQUIRENTI
Siamo ormai prossimi alla definitiva scadenza dei termini fissati nel cosiddetto addendum e la situazione si presenta catastrofica per la fabbrica e il territorio. Secondo le dichiarazioni del ministro Calenda ai sindacati, all’orizzonte non c’è niente, né soci, né nuovi acquirenti. In queste condizioni, c’è ancora chi concede tempo a Rebrab, nella speranza che realizzi in 15 giorni ciò che non ha fatto in oltre due anni. È una posizione suicida. La fabbrica è praticamente ferma da quasi un anno e il rischio è di azzerare il portafoglio clienti ed il sistema commerciale. Per questo ogni giorno è importante. Coloro che ci hanno spinto in questo baratro oggi pretendono di continuare a dirigere i giochi, secondo l’unico metodo che conoscono: allungare i tempi, fare promesse attendendo le elezioni, mantenere le loro posizioni di previlegio. Disposti a tutto, anche ad affermare “io l’avevo detto”, come ha fatto di recente un sindacalista con bella faccia tosta in una trasmissione radiofonica.
Ci appelliamo ai lavoratori e ai cittadini tutti: non dobbiamo più permettere questo stato di cose. Il governo, principale responsabile, per azioni ed omissioni, di questa situazione, oggi deve venire obbligato ad assumersi il compito di ricreare le giuste condizioni economiche ed occupazionali:
- O trova i mezzi per forzare Cevital a passare la mano e trova un nuovo compratore, ma subito! oppure, nell’attesa, riprende in mano la fabbrica e riavvia immediatamente la produzione, stabilendo nello stesso tempo i parametri di funzionamento del polo siderurgico: tipo e localizzazione degli impianti, gamma produttiva, mappatura delle sinergie possibili, rapporti con università e centri di ricerca.
- Inizio delle azioni di bonifica nelle aree già lasciate libere e a ridosso della città e avvio dei cantieri per il potenziamento delle infrastrutture ( 398, ferrovia, porto). Non nuovi enti inutili, cabine di regia che non fanno niente, soldi spesi per nuove “indagini” quando ne esistono già migliaia, ma azioni concrete e immediate, la cui direzione va affidata a personale che conosca la zona e possa valutarne le necessità assieme a lavoratori e cittadini;
- Creazione immediata di strumenti di sostegno al reddito; sappiamo con certezza due cose: che la siderurgia non risolverà i problemi occupazionali di Piombino e del territorio e che lo sviluppo di nuovi settori dell’economia richiederà tempi lunghi; allora, all’interno delle misure a vantaggio delle aree di crisi complessa e dei SIN (siti di interesse nazionale) , vanno messe in campo concrete forme di sostegno che vanno al di là degli ammortizzatori sociali e che devono comprendere ugualmente categorie che soffrono della crisi, come commercianti, artigiani, disoccupati e giovani in cerca di prima occupazione.
Il governo locale la smetta di dire a parole che “sta con i lavoratori” e si metta a fare ciò che gli compete: elaborazione di piani di sviluppo locale, azioni di sostegno serie alle categorie svantaggiate, pressioni sul governo centrale, dimenticando per una volta gli “interessi di bottega”.
Dai sindacati pretendiamo che facciano ciò che è il suo: si muovano come forza organizzatrice dei lavoratori e ne organizzino la mobilitazione, creando le condizioni per costruire alleanze sul territorio nell’interesse di tutti.
Per anni siamo stati trattati con i peggiori insulti; oggi tutti sono obbligati a riconoscere che avevamo fatto fin dall’ inizio la giusta analisi della situazione e dicevamo la verità, senza secondi fini, né elettorali, né distruttivi. Oggi vi diciamo: dateci un po’ di credito ed accettate le nostre proposte.
Coordinamento Art. 1 – Camping CIG
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GELICHI: PIOMBINO E L’INTRIGATA MATASSA DELL’ACCIAIO
Una delle tante idee, diciamo l’ultima, che circola su molte testate giornalistiche senza che nessuno abbia visto un progetto, parla di riaccendere l’altoforno, non solo, ma sono ancora molti gli autorevoli soggetti che parlano di tornare a colare acciaio. Pensavamo ormai consolidata l’idea di allontanare la fabbrica dalla città ma, viste le illazioni, almeno poniamoci una domanda : si può riprendere un’attività industriale prima di avere tutte le certificazioni in regola ? La risposta è no, non si può fare.
Non solo serve l’ attuazione di tutte le onerose prescrizioni AIA “ autorizzazione integrata ambientale”, chiaramente sulla base di un progetto, disposizioni che erano presenti anche per la ex Lucchini cui avrebbero comunque dovuto ottemperare. Insieme all’Aia sarebbe necessaria anche una VIA “ valutazione di impatto ambientale” per mettere gli impianti in esercizio. I tempi ? Se va bene due anni, solo per l’acquisizione dei nuovi titoli.
Non sono trascurabili le questioni delle bonifiche, che attualmente si basano sullo studio di messa in sicurezza di Aferpi, non solo, ma anche l’accordo di programma prende riferimento dal piano industriale di Aferpi.
Poi ci sarebbe la questione urbanistica, a breve sarà approvata la variante Aferpi che fa riferimento al piano omologo previsto di forno elettrico, se cambiasse il piano, dovrebbero conseguentemente cambiare le previsioni urbanistiche e anche in questo caso, passerebbe ancora del tempo. A complicare ulteriormente le cose, si legge sulla stampa, lo studio IRPET, che giudica non convincente il progetto agro alimentare per cui stanno per approvare una variante, iniziano anche i dubbi sulle concessioni alla Piombino Logistics.
Una matassa molto intrigata che si potrà dipanare solo attraverso un percorso di verità e conseguentemente un nuovo concreto progetto per Piombino, ma deve iniziare prima possibile, più lunga sarà l’attesa, più numerose saranno le persone che ne subiranno le conseguenze.
Riccardo Gelichi
Portavoce Lista Civica Ascolta Piombino